Libri di Gilda Zazzara
Cronache veneziane sulla Bolognina (1988-1993). Un diario politico-sentimentale
Cesco Chinello
Libro: Libro in brossura
editore: Cierre edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 560
«A sinistra l’utopia del comunismo non è morta, l’omologazione non è cosa ovvia, si può riprendere la risalita, per quanto faticosa». Con queste convinzioni Cesco Chinello ha combattuto la sua ultima battaglia nel Pci: contro il “nuovo corso” di Achille Occhetto, la “svolta della Bolognina”, lo scioglimento del partito. Questo diario scritto a caldo – ma più volte revisionato – racconta cinque anni sfibranti di riunioni e congressi tra Roma e il Veneto. Non è però solo l’agenda di lavoro di un funzionario che cerca di mettere ordine tra argomenti, posizionamenti, letture e discussioni. È il luogo a cui Chinello affidò i suoi sentimenti più intimi e intensi di rabbia, sconcerto, delusione, malinconia, ma anche di amicizia e indomabile passione per la politica come ragione di vita.
La CGIL vicentina. Storie di segretarie e segretari
Libro: Libro in brossura
editore: Ronzani Numeri
anno edizione: 2023
pagine: 180
Tre segretari della Cgil vicentina, vent'anni di storia di un sindacato radicato e presente sul territorio. Le memorie di Gino Zanni, Oscar Mancini e Marina Bergamin non sono però solo il semplice tentativo di tracciare un resoconto dei loro mandati. Le loro parole scavano nel tempo vissuto per offrirsi come sguardo su lotte, ostacoli e tematiche che, pur ancorate ai rispettivi contesti storici, risultano ancora attuali. Da una parte, infatti, troviamo l'importanza e la necessità di farsi storia (come ben sottolinea Gilda Zazzara nella prefazione) e di riflettere su vicende che solo apparentemente riguardano il dibattito interno, ma che anzi sono strettamente legate a quanto accadeva in quegli anni a livello nazionale e internazionale. Dall'altra i temi economici, le lotte per i diritti dei lavoratori (compresi i migranti giunti nel Vicentino), per il "bene comune", per la pace, per l'ambiente e per le questioni di genere ci chiamano tuttora a misurarci con le possibili trasformazioni del presente. Raccontando gli anni dal 1996 al 2016, i tre segretari, senza nascondere le difficoltà, i problemi interni ed esterni, le discussioni sulla leadership e sull'organizzazione stessa del sindacato (aspetti su cui si sofferma Vladimiro Soli nell'introduzione), ci ricordano che siamo chiamati a un doppio movimento: conoscere la strada percorsa e ciò che ci ha reso quello che siamo; continuare a immaginare e costruire un mondo diverso a partire, come dice Giampaolo Zanni nella postfazione, dalla «scelta di stare nella società collocandosi chiaramente 'da una parte', quella delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, di chi ha perso o cerca lavoro, di coloro che sono vittime e che sono prive di diritti e, in generale, della parte sociale più debole».
Fondato sul lavoro. Scritti per Stefano Musso
Libro: Libro in brossura
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2023
pagine: 322
Stefano Musso è lo storico italiano che ha dato continuità agli studi di storia del lavoro dagli anni Settanta ad oggi, coltivandoli anche in stagioni di generale disinteresse da parte della cultura accademica e politica. Dai primi studi sugli operai torinesi del primo Novecento alla Storia del lavoro in Italia dall'Unità ad oggi (2002), fino ai contributi più recenti, Musso ha tenuto aperta e continuamente rinnovato una tradizione di ricerca rigorosa e appassionata sui mondi operai e dell'impresa, sul movimento sindacale e sulle politiche pubbliche del lavoro. In questi saggi raccolti in occasione del suo pensionamento da professore dell'Università di Torino, studiose e studiosi di diverse generazioni rendono omaggio al suo insegnamento scientifico e umano, in un tributo che è anche un impegno a continuare nel solco da lui tracciato.
Renzo e i suoi compagni. Una microstoria sindacale del Veneto
Alessandro Casellato, Gilda Zazzara
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 320
Un giovane uomo porta una bandiera, forse più grande di lui. Accanto a sé, i compagni. Orgoglioso di stare in prima fila, allo stesso tempo sembra sovrastato, schiacciato dal compito. Renzo Donazzon è nato in una famiglia di mezzadri al confine tra Veneto e Friuli, è diventato comunista da ragazzino, si è fatto le ossa da operaio nelle piccole fabbriche del territorio, prima di entrare alla Zoppas di Conegliano. Il ’69 lo trasforma in un leader sindacale e da quel momento sale tutti i gradini della Cgil fino a diventare, tra il 1988 e il 1992, segretario regionale del Veneto. Poi succede qualcosa e torna a fare il sindacalista in periferia. Pochi anni dopo muore in seguito a un incidente stradale, senza lasciare scritto nulla di sé. Se l’elezione di Renzo a segretario regionale rappresenta il culmine di un ciclo di mobilità sociale delle classi popolari, la sua rimozione esprime il crollo di un’utopia: l’idea che gli operai possano diventare classe dirigente. Renzo Donazzon è un working-class hero, mandato avanti dal basso, da una comunità di pari, ma anche risucchiato dall’alto, dai dirigenti del sindacato e del partito che lo selezionano, lo allevano, gli fanno coraggio, per poi metterlo da parte.
Venetica. Annuario di storia delle Venezie in età contemporanea. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Cierre edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 256
L’articolo nove dello Statuto dei lavoratori sancisce il diritto di chi lavora a controllare e intervenire in prima persona sul proprio ambiente quotidiano, a tutela di salute e sicurezza. Quella norma raccoglieva e rilanciava esperienze di medicina del lavoro partecipata tra operai, medici e sindacalisti, nate dal basso e praticate tra conflitti durissimi con le direzioni aziendali. La parte monografica di questo numero di «Venetica» riunisce testimonianze dirette e interviste ad alcune delle persone che diedero corpo a questo nuovo diritto in Veneto e Friuli Venezia Giulia, tra grandi e piccole fabbriche e nelle istituzioni locali.
Petrolchimico. Autobiografia di un sopravvissuto
Pietro Trevisan
Libro: Libro in brossura
editore: Cierre edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 196
Pietro Trevisan racconta in queste pagine la propria esperienza di lavoratore e militante sindacale al Petrolchimico di Porto Marghera dagli anni del massimo sviluppo della fabbrica all’avvio della dismissione. Il suo è un punto di vista originale, intriso di orgoglio per l’emancipazione inestricabilmente politica e professionale che la fabbrica ha rappresentato per una generazione di operai, e di amarezza per la sua fine ingloriosa. Questa testimonianza nasce dal rifiuto di una mera criminalizzazione della storia del Petrolchimico, senza per questo giustificare gli errori (manageriali, sindacali e politici), ma anzi aprendo squarci illuminanti sulla parabola della chimica in laguna.
Vent'anni di Iveser. Dalla «gelosa custodia» della memoria alla storia condivisa
Gilda Zazzara
Libro: Libro in brossura
editore: LA TOLETTA Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 112
"(...) A Venezia siamo nati tardi, più tardi che la maggior parte della sessantina di altri Istituti provinciali di storia della Resistenza. Al punto che, ancora negli anni Novanta, poteva avvenire che qualcheduno, da vicine province, si arrogasse il diritto-dovere di suonarci lo svegliarino. Zazzara ha scelto - e si può condividere la sua scelta di dedicarsi prioritariamente a una ricostruzione meticolosa, starei per dire filologica, dei fatti, delle date, delle circostanze e dei nomi, mantenendosi più prudente sui perché. Del resto, tutto quello che, crescendo e maturando in fretta, l'Istituto è poi riuscito a fare, è sotto gli occhi di tutti. Quanto a me, non tanto come presidente dell'Istituto, ma come studioso della memoria e dei suoi complicati nessi con la storia, mi viene naturale riandare a quanto mi è accaduto di leggere in materia, a partire da Maurice Halbwachs, lo specialista francese dei meccanismi di funzionamento della memoria collettiva, morto a Buchenwald..." (Dalla Prefazione di Mario Isnenghi)
La storia a sinistra. Ricerca e impegno politico dopo il fascismo
Gilda Zazzara
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: VIII-195
Gilda Zazzara ricostruisce il profilo di una leva di studiosi di storia che, nel secondo dopoguerra, ha introdotto in ambito universitario nuovi settori di ricerca di argomento otto-novecentesco, in particolare la storia del movimento operaio e della Resistenza. Lavorando tra università, mercato culturale e centri di ricerca 'militanti' (sostenuti da partiti e circuiti politici socialisti, comunisti e azionisti) questa generazione di storici è stata mossa da una parte dallo sforzo di legittimare la storia contemporanea come disciplina scientifica a pieno titolo e dall'altra dalla convinzione che la conoscenza del passato prossimo fosse un elemento imprescindibile della rialfabetizzazione democratica degli italiani. Il libro presenta gli storici di quella generazione - giovani intellettuali cresciuti sotto il Regime, spesso allievi prediletti dei più prestigiosi accademici degli anni Trenta per poi passare a esaminare alcuni centri di ricerca (Biblioteca Feltrinelli e Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione di Milano; Fondazione Granisci di Roma) dove era possibile avere un costante confronto con dirigenti politici e testimoni degli eventi recenti e soprattutto era possibile accedere alle prime raccolte documentarie. Dopo l'analisi di decenni importanti per la ricerca e il consolidamento istituzionale e di rinnovamento metodologico della disciplina, si arriva agli anni Settanta quando gli intellettuali italiani devono confrontarsi con la contestazione giovanile.