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Libri di Giacomo Pontremoli

Niente è come prima

Niente è come prima

Alfonso Berardinelli

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2024

pagine: 498

«Teniamoci le nostre imperfezioni, i nostri dubbi, i nostri discutibili desideri e i nostri dolorosi rimorsi per gli errori fatti. Lasciamo la perfezione e l’infallibilità alle macchine, che umane certo non sono». Con l’avvento dell’intelligenza artificiale, niente è più come prima. Dalle arti alle scienze, dalla comunicazione alla politica: tutte le categorie usate finora per descrivere e giudicare la realtà stanno cambiando. Già nel Novecento, autori come Kraus, Ortega y Gasset, Pasolini, Orwell e Adorno avevano profetizzato quanto sta accadendo. Tuttavia, i loro eredi oggi scarseggiano: la critica culturale è quasi scomparsa, ridotta a bene di consumo rapido o a pratica burocratica. Raccogliendo articoli e saggi scritti negli ultimi anni, Alfonso Berardinelli, con lo stile pungente che lo caratterizza, riflette sul declino della nostra cultura, discutendo di cinema e Calvino, Sanremo e geopolitica, denunciando l’inarrestabile americanizzazione dei costumi e la crisi della letteratura italiana contemporanea, a partire dai più recenti casi editoriali.
35,00

Un secolo dentro l'altro. Dal Duemila al Novecento

Un secolo dentro l'altro. Dal Duemila al Novecento

Alfonso Berardinelli

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2022

pagine: 1080

«Ciò che troviamo e ci viene offerto in una mostra, in una libreria, in un concerto, non è cultura se non quando pronunciamo un giudizio compiendo delle scelte. Non c’è cultura se non c’è critica.» È seguendo questa idea che, quasi quotidianamente, Alfonso Berardinelli ha esplorato, analizzato, commentato, giudicato su giornali e riviste la produzione culturale degli ultimi anni. Di questo lavoro di scavo nel presente, “Un secolo dentro l’altro” raccoglie gli articoli pubblicati tra il 1990 e il 2012: un momento di passaggio cruciale, in cui la transizione tra XX secolo e nuovo millennio ha prodotto un cambiamento nella percezione del ruolo e del valore della critica, nella massificazione dei pubblici, negli schemi con cui si è in precedenza guardato ad arte e letteratura, successo e consumo. In queste pagine Berardinelli attraversa, con sguardo novecentesco, i temi dell’attualità e del dibattito intellettuale, senza mai indietreggiare di fronte ad alcuna riflessione, per quanto scomoda possa essere: dalla fine della postmodernità alle trasformazioni della scuola, dalla rilettura di vari saggisti e poeti alla crisi dell’editoria, dalle evoluzioni della Chiesa cattolica ai problemi di legalità e moralità, fino alla retorica dei premi Oscar e Nobel. Un’opera che è anche un invito a mantenere vivo il nostro sguardo critico su ciò che ci circonda: perché è solo attraverso di esso che il reale può respirare.
32,00

Giornalismo culturale. Un'introduzione al millennio breve

Giornalismo culturale. Un'introduzione al millennio breve

Alfonso Berardinelli

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2021

pagine: 976

«La critica letteraria è in via di sparizione sia perché gran parte dell’attuale letteratura non è più un oggetto che abbia interesse critico, sia perché gli studiosi non è detto che siano lettori interessati a formulare giudizi.» Queste righe di Alfonso Berardinelli potrebbero suonare come un addio alla critica letteraria. E in effetti sembrano spiegare perché in “Giornalismo culturale” la critica letteraria sia in netta minoranza. Dal 2013 al 2020, periodo nel quale sono stati scritti gli articoli qui raccolti, l’oggetto privilegiato non è la letteratura, ma la cultura nel suo insieme: le idee correnti o dominanti, le élite intellettuali, i linguaggi, le istituzioni, le mode culturali, i luoghi comuni del discorso politico e gli effetti della rete sulla vita di tutti. Eppure quello di Berardinelli è un giornalismo culturale anomalo e singolarmente enciclopedico. È soprattutto analisi del conformismo sociale, delle sue ragioni e delle forme in cui si manifesta. Ed è contraddistinto da una grande mobilità critica a partire dalla grande varietà di occasioni, spunti e casi offerti dall’attualità e dalla cronaca – cui fa da corrispettivo una grande varietà di stili, che spaziano dalla dialettica argomentativa all’ironia distanziante alla vera e propria satira culturale. Una satira tanto più necessaria da quando arti, scienze, filosofia e letteratura sono viste come valori in sé, attività autogarantite e indiscutibili per principio, al punto da far sembrare scorretta o inconcepibile qualunque valutazione selettiva e qualitativa che orienti in una cultura di massa in continua espansione e da cui gli stessi intellettuali sono stati conquistati, ipnotizzati e disarmati. Per Berardinelli il giornalismo culturale è un genere letterario nel quale esprimersi pienamente, in prima persona, con le proprie insofferenze e idiosincrasie, praticato attraverso la critica dei linguaggi specializzati e gergali a partire dalla lingua comune e da un’ottica che non trascura mai di mettere a confronto le parole e le cose, le maschere culturali e le realtà di fatto, per quanto ambigue e sfuggenti siano. Un punto di vista inconsueto sul reale, attraverso cui scoprire verità prima celate.
32,00

Lezione all'aperto e altre poesie (1968-1992)

Lezione all'aperto e altre poesie (1968-1992)

Alfonso Berardinelli

Libro: Libro in brossura

editore: Elliot

anno edizione: 2018

pagine: 123

"Scruta l'occhio della scimmia, osserva il giallo quasi-umano, il gesto pigro e svelto. Ricorda il salto, il pelo grigio, l'unghia nera e lunga, l'inquieta e sospettosa calma. La fronte è un'acuta lingua. La coda è animata e tesa. Il corpo è una molla equamente caricata da Dio. Guarda il sonno dei cani, il loro scuro giaciglio. L'arcaico stile di vita che li governa. L'occhio loro non ha ruotato lungo tutti i perimetri. La lingua loro non immagina niente. E tutto questo non è un travestimento. Prova a guardare, a vedere. Smetti di leggere: guarda!"
16,50

I «Piacentini». Storia di una rivista (1962-1980)

I «Piacentini». Storia di una rivista (1962-1980)

Giacomo Pontremoli

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni dell'Asino

anno edizione: 2017

pagine: 224

"Quaderni Piacentini" è stata la rivista più rappresentativa e autorevole della "nuova sinistra", e una delle più anticonformiste della cultura italiana novecentesca. Diretta da Piergiorgio Bellocchio, Grazia Cherchi e Goffredo Fofi, dalla sua fondazione nel 1962 alla chiusura nel 1980, ha documentato i principali avvenimenti storici nazionali e internazionali: il boom economico, l'indipendenza algerina, la Rivoluzione cubana di Castro e Guevara, la guerra in Vietnam, la dittatura di Franco in Spagna, le lotte di Malcolm X e Martin Luther King per i diritti degli afroamericani, la Guerra dei Sei Giorni arabo-israeliana, la Rivoluzione culturale cinese, le rivolte studentesche e operaie del '68, la strage di Piazza Fontana, l'insorgere del neofascismo e delle Brigate Rosse, il colpo di stato di Pinochet in Cile, il femminismo e l'antipsichiatria, il referendum italiano per il divorzio, l'assassinio di Moro. Intorno al nucleo originario dei giovani direttori si raccolsero via via i nomi di Fortini, Cases, Solmi, Masi, Panzieri, Timpanaro, Jervis, Fachinelli, Roversi, unendosi alla nuova generazione dei Ciafaloni, Donolo, Rieser, Bologna, Stame, Salvati, Beccalli, Viale, Raboni, Madrignani, Berardinelli, Giudici, Piandola, Baranelli.
10,00

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