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Libri di Gherardo Ugolini

Cos'è una tragedia attica?

Cos'è una tragedia attica?

Ulrich von Wilamowitz Moellendorff

Libro: Libro in brossura

editore: Scholé

anno edizione: 2025

pagine: 160

Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff pubblicò nel 1889 un monumentale commento all'Eracle di Euripide, che nella prima parte comprendeva anche un'introduzione generale alla tragedia greca. Quella sezione (Cos'è una tragedia attica?, Was ist eine attische Tragödie?) viene ora proposta autonomamente, per il suo valore particolare, in quanto excursus appassionato e approfondito sulla parabola della tragedia greca, dalla dibattuta questione delle origini al raggiungimento della forma classica nel V secolo a.C. Il testo può essere letto anche come una replica matura, interamente condotta sul filo della “filologia storica”, alla Nascita della tragedia di Friedrich Nietzsche, la cui pubblicazione, nel 1872, aveva visto i due, ancora acerbi, studiosi duellare in un'aspra polemica.
16,00

Synagonízesthai. Studies in Honour of Guido Avezzù

Synagonízesthai. Studies in Honour of Guido Avezzù

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: QuiEdit

anno edizione: 2018

pagine: 1089

60,00

Sofocle e Atene. Vita politica e attività teatrale nella Grecia classica

Sofocle e Atene. Vita politica e attività teatrale nella Grecia classica

Gherardo Ugolini

Libro

editore: Carocci

anno edizione: 2000

pagine: 276

Che vi fosse uno stretto legame fra il teatro tragico del quinto secolo a.C. e la vita politica ateniese è un dato di fatto largamente condiviso. Tuttavia, risulta spesso difficile interpretare i testi tragici alla luce di tale legame. Si corre il rischio di vedere nei versi allusioni a particolare eventi storici o di supporre meccanicamente identificazioni tra figure della scena e personaggi storici. La questione è ancor più complessa per il caso di Sofocle. Sappiamo che ricoprì importanti cariche pubbliche, ma le sue tragedie lasciano trasparire poco o nulla di questo suo impegno nella vita politica della città.
22,10

Alle fonti del Clitunno

Alle fonti del Clitunno

Ulrich von Wilamowitz Moellendorff

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2011

pagine: 44

Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff (1848-1931), il più autorevole antichista tedesco dell'età guglielmina, apprezzava molto la figura di Giosue Carducci, soprattutto per il suo essere al tempo stesso poeta dotto, professore universitario e fiero patriota. Nel 1879 aveva ricevuto in dono da Theodor Mommsen, suo suocero, una copia delle "Odi barbare". Ne rimase a tal punto affascinato da volerne tradurre alcune in lingua tedesca. Qualche anno dopo, nel 1885, tenne una conferenza in onore del moderno poeta della nazione italiana. Lo scopo dichiarato è quello di far conoscere al pubblico tedesco Carducci ed il suo celebre componimento sulle fonti del Clitumno, di cui Wilamowitz offre in chiusura una propria traduzione. Ma la conferenza spazia tra autori latini antichi e italiani moderni, tocca tematiche quali la politica augustea, la pittura del Rinascimento, la religiosità francescana, risolvendosi in un'avvincente lezione di filologia storica. Precorritrice di una Realpolitik, che alcuni decenni dopo trovò espressione nei Patti Lateranensi (1929), è l'idea che il cattolicesimo debba essere il cemento della nascente nazione italiana.
5,00

Leggendo Lucrezio. Ediz. italiana e tedesca

Leggendo Lucrezio. Ediz. italiana e tedesca

Albert Einstein

Libro

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2012

pagine: 20

Pubblicata nel 1924 all'interno dell'edizione del "De rerum natura" curata da Hermann Diels, la Prefazione di Albert Einstein costituisce un curiosum di non trascurabile interesse. Lungi dal considerare Lucrezio un precursore della fisica moderna, Einstein rivolge al poeta romano una critica che è, come ha notato Luciano Canfora, intelligentissima, e al tempo stesso rispettosa e severa.
2,50

Cos'è una tragedia attica?

Cos'è una tragedia attica?

Ulrich von Wilamowitz Moellendorff

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola SEI

anno edizione: 2013

pagine: 160

Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff pubblicò nel 1889 un monumentale commento all’Eracle di Euripide, che nella prima parte comprendeva anche un’introduzione generale alla tragedia greca. Quella sezione (Cos’è una tragedia attica?, Was ist eine attische Tragödie?) viene ora proposta autonomamente, per il suo valore particolare, in quanto excursus appassionato e approfondito sulla parabola della tragedia greca, dalla dibattuta questione delle origini al raggiungimento della forma classica nel V secolo a.C. Il testo può essere letto anche come una replica matura, interamente condotta sul filo della “filologia storica”, alla Nascita della tragedia di Nietzsche, la cui pubblicazione, nel 1872, aveva visto i due, ancora acerbi studiosi, duellare in un’aspra polemica.
13,00

Lexis. Lessico della lingua greca per radici e famiglie di parole

Lexis. Lessico della lingua greca per radici e famiglie di parole

Gherardo Ugolini

Libro: Libro in brossura

editore: Pàtron

anno edizione: 2018

pagine: 546

L'insegnamento delle lingue classiche si concentra tradizionalmente sulle strutture morfologiche e sintattiche trascurando la dimensione del lessico, che pure riveste un'importanza fondamentale per impadronirsi pienamente di una lingua. Il presente Lessico della lingua greca per radici è uno strumento concepito per l'apprendimento del greco antico attraverso l'acquisizione di una consapevole competenza lessicale. Il volume comprende una sistematica introduzione alla fonetica greca e ai meccanismi di formazione delle parole, cui segue il registro delle principali radici della lingua greca a ciascuna delle quali corrisponde una "famiglia" di vocaboli imparentati tra loro. Attraverso gli indici è possibile individuare immediatamente la radice di provenienza di ogni lemma greco, latino o italiano. Il Lessico per radici si rivolge ad un pubblico mirato: studenti universitari per l'ampliamento delle loro conoscenze linguistiche, corsi di base di lingua greca, insegnanti e studenti dei licei classici o chi semplicemente necessita di uno strumento di consultazione per verificare e approfondire etimologie e parentele linguistiche.
50,00

Tra Edipo e Antigone. Il mito tebano sulla scena attica e moderna

Tra Edipo e Antigone. Il mito tebano sulla scena attica e moderna

Gherardo Ugolini

Libro: Libro in brossura

editore: Petite Plaisance

anno edizione: 2024

pagine: 664

Edipo, Antigone e Tiresia, ma anche Giocasta, Laio, Creonte, Ismene, Polinice, Eteocle, Emone, Dioniso, Penteo, Agave, Cadmo: i personaggi del ciclo mitico legato alla città di Tebe e alla dinastia dei Labdacidi svolgono un ruolo centrale nella produzione artistica antica e moderna. La loro apparizione nella letteratura greca è attestata fin dai primordi nell’epica omerica e i perduti poemi "Edipodia" e "Tebaide" raccontavano in modo sistematico le gesta di Edipo e dei suoi figli maschi Eteocle e Polinice. La materia tebana è stata oggetto anche della poesia lirica, ma fu il teatro tragico ateniese del V secolo a.C. il genere artistico nel quale i miti tebani trovarono una rielaborazione particolarmente efficace in forme che divennero presto modelli canonici di riferimento per la ricezione antica e moderna. Il volume raccoglie vari contributi di Gherardo Ugolini, pubblicati nell’arco di quattro decenni, che spaziano dall’interpretazione dei drammi antichi all’analisi di casi significativi della ricezione moderna (Alfieri, Nietzsche, Hofmannsthal) e delle messinscene contemporanee.
40,00

La letteratura greca dell'antichità. Il periodo attico (480-320 a.C.)

La letteratura greca dell'antichità. Il periodo attico (480-320 a.C.)

Ulrich von Wilamowitz Moellendorff

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2019

pagine: 185

Seguendo una prospettiva anticlassicistica cui si mantenne fedele dalla gioventù fino all’estrema vecchiaia, il grande Wilamowitz nella sua Letteratura greca dell’antichità dedica all’età classica (V e IV sec. a. C.), la più conosciuta e rinomata, soltanto una settantina di pagine su un totale di oltre 300. Ma le pagine che egli scrive su quello che chiama “periodo attico” sono all’altezza della fama che lo vuole tra i più grandi, se non il più grande, filologo classico di tutti i tempi. I ritratti che Wilamowitz traccia tra gli altri di Sofocle, di Euripide, di Isocrate, di Senofonte e di Platone mettono a fuoco le grandi personalità letterarie dell’epoca condensando magistralmente aspetti biografici, sfondo storico e valutazioni estetiche. Uno dei capitoli più interessanti e per certi versi sorprendenti di questa sezione della Letteratura greca è quello dedicato all’origine delle forme drammatiche. A oltre tre decenni di distanza dalla giovanile querelle che lo vide protagonista contro Friedrich Nietzsche, qui Wilamowitz – pur continuando a rivendicare la bontà e la necessità del cosiddetto metodo storico-critico – non esita a dichiarare che «tragedia e commedia, quelle diventate storicamente generi greci, hanno la medesima radice: l’estasi dionisiaca».
17,00

Lo stolto. Di Socrate, Eulenspiegel, Pinocchio e altri trasgressori del senso comune

Lo stolto. Di Socrate, Eulenspiegel, Pinocchio e altri trasgressori del senso comune

Diego Lanza

Libro: Libro in brossura

editore: Petite Plaisance

anno edizione: 2020

pagine: 448

Socrate, Till Eulenspiegel, Pinocchio, ma anche Solone, Bruto, i profeti di Israele, Bertoldo, Giufà. Sono innumerevoli i personaggi che trasgrediscono il senso comune; figure spesso ridicole, ma portatrici tutte di verità inquietanti di cui la ragione dominante diffida, delle quali tuttavia non può fare a meno. Ciò che si mantiene nella fiaba, nel romanzo, nella letteratura filosofica e religiosa non è tanto la fisionomia dell’insensatezza quanto il suo rapporto conflittuale di esclusione/complementarietà con la ragione, con il sistema dei valori etici e affettivi accettati come fondamentale norma di convivenza. Lo stolto e la stoltezza non costituiscono un elemento chiaramente definibile e persistente della tradizione culturale europea, un topos, ma piuttosto un’incognita alla quale ogni volta si attribuisce ciò che disturba il senso comune. È il senso comune che stabilisce quel che deve apparire ripugnante, ridicolo, riprovevole. La figura dello stolto e l’immagine della stoltezza mutano perciò a misura dei cambiamenti del senso comune e della razionalità che le definiscono, serbando tuttavia, di mutamento in mutamento, importanti tratti del passato.
35,00

Storia della filologia classica

Storia della filologia classica

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2020

pagine: 407

Il volume traccia un profilo storico della filologia classica negli ultimi due secoli e mezzo, da quando cioè si è venuta definendo come disciplina autonoma, focalizzando l'attenzione sugli snodi teorici e metodologici attraverso cui si è sviluppata, sulle figure degli studiosi più significativi, sulle discussioni e le polemiche che ne hanno segnato il procedere, sui nessi con lo sfondo istituzionale e il contesto storico in cui ha operato. Il percorso diacronico è scandito in tre parti. Nella prima si parte dal modello della filologia anglosassone di Richard Bentley per arrivare all'istituzionalizzazione della disciplina nel mondo accademico tedesco (Heyne e soprattutto Wolf) e nella realtà scolastica (Wilhelm von Humboldt). Nella seconda si analizzano i contributi teorici e le principali dispute metodologiche che hanno avuto come protagonisti, tra gli altri, Lachmann, Hermann, Boeckh, Nietzsche e Wilamowitz. La terza e ultima parte è dedicata alla ridefinizione degli studi classici in Germania (Jaeger) e in Italia (Pasquali), all'apporto della papirologia, alle nuove immagini dell'antichità venute a delinearsi nelle opere di scrittori, narratori, registi e traduttori del nostro tempo, e infine ai personaggi più significativi degli ultimi decenni: Snell, Dodds, Vernant, Gentili, Loraux.
16,00

Il tramonto dell'antichità e altri scritti

Il tramonto dell'antichità e altri scritti

Ulrich von Wilamowitz Moellendorff

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 96

Tra il 1920 e il 1922 Ulrich von Wilamowitz, tra i più grandi filologici classici di tutti i tempi, tenne una serie di conferenze sul tramonto dell'antichità. Il tema era certo molto attuale. Intellettuali e studiosi europei, già prima che iniziasse il primo conflitto mondiale, avevano indagato la fine del mondo antico (Otto Seeck, per esempio, ma anche Eduard Meyer e Eduard Schwartz): nel primo dopoguerra, in seguito all'uscita dell'opera di Spengler, la decadenza dell'antichità era ormai diventata il paradigma della fine della civiltà occidentale. Wilamowitz ne è consapevole, e non manca di alludere, con una certa ironia, al Tramonto dell'Occidente di Spengler. Per il filologo classico, il crollo cominciò con Augusto; e a uccidere l'impero non furono gli assalti esterni, quelli dei barbari, bensì l'esaurimento della vitalità interna, determinato dall'estinzione del tradizionale ceto senatorio, sostituito nella funzione di leadership da esponenti dei ceti bassi che riuscirono ad affermarsi negli apparati della burocrazia militare e amministrativa. È innegabile che il prussiano Wilamowitz sappia cogliere, nella Spätantike, numerose analogie con la temperie presente, come è altrettanto innegabile che, nelle sue analisi e nelle sue analogie, tradisca motivi ideologici di inizio Novecento: in primis il disprezzo per le masse e per la democrazia. Wilamowitz è sfiduciato, pensa che l'Occidente (ovvero la Germania) sia entrato in una fase di decadenza, e che abbia tuttavia possibilità di risollevarsi in un lontano futuro, che a lui non è dato di vedere; a lui non resta che accomiatarsi in pace con Marco Aurelio, sul quale tiene l'ultima conferenza (qui tradotta per la prima volta in italiano) della sua vita.
12,00

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