Libri di Gesualdo Bufalino
Le menzogne della notte
Gesualdo Bufalino
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2024
pagine: 192
Notizie in merito. Argomento - In un'isola penitenziaria, probabilmente mediterranea e borbonica, fra equivoche confessioni e angosce d'identità, un gruppo di condannati a morte trascorre l'ultima notte. Genere - A piacere: fantasia storica, giallo metafisico, moralità leggendaria. Anacronismi, anatopismi - Come in un atlante o annale dalle pagine scambiate, e con la stessa innocenza con cui in certe opere liriche Stoccolma diviene Boston e un re di Francia duca di Mantova, qui date, luoghi e figure giocano sullo sfondo d'uno stravolto Risorgimento. Scrittura - Parole in costume d'epoca, intrecciate per svago e passione da un malato d'insonnia che aspetta, insieme ai suoi personaggi, il mattino. Soprasensi - Benché tentato dal più eburneo ''inattualismo'', l'autore non esclude che, a sua saputa o insaputa, taluna emozione pubblica o metafora dell'odierno o parabola possa essersi insinuata fra le sue fiabe. Debiti - Nascoste fra le cinquemila del testo, e in vario modo manipolate a uso di color storico, una sessantina di righe si devono propriamente a Gioberti (15), Duveyrier (12), J. De Maistre (8), Orsini (6), F. Buonarroti (3), Colletta (2), Stendhal (2), Ruffini (1), Manzoni (1), Leopardi (1), Mazzini (1)... Dedica (''A noi due'') - Valga, doppiamente, come brindisi dell'autore a se stesso + Ics; e come affettuosa intimidazione al lettore.
Fra i miei occhiali e tuoi occhi. Carteggio 1979-1996
Gesualdo Bufalino, Marcello Venturoli
Libro: Libro rilegato
editore: Archilibri
anno edizione: 2022
pagine: 192
Il carteggio si compone di un ricco corpus di lettere inedite scoperte solo di recente da Giulia Cacciatore durante alcune ricerche presso l’archivio della Fondazione Gesualdo Bufalino di Comiso e alla Fondazione Primo Conti di Fiesole, e copre un arco cronologico di circa vent’anni, dal 1979 al 1996, anno della morte di Bufalino. Nel suo complesso, lo scambio epistolare – nato, quasi casualmente, dalla richiesta di Bufalino al critico d’arte Venturoli di un suo parere di lettura sul materiale fotografico pubblicato con Sellerio nel 1978, (Comiso ieri) – costituisce uno strumento per ricostruire sia l’attività letteraria “sommersa” di Bufalino, praticata cioè prima dell’esordio del 1981 con "Diceria dell’untore", sia quella da scrittore pubblico. Le lettere consentono di colmare la quasi totale mancanza di informazioni sul periodo che precede l’esordio di Bufalino, se si eccettua il Carteggio di gioventù (Il girasole, 1994) intrattenuto con Angelo Romanò e relativo al periodo di guerra e dell’immediato dopoguerra (dal 1943 con punte sporadiche del 1950 e del 1976): se quest’ultimo permetteva di ricostruire le tappe della formazione intellettuale del giovane Bufalino, il carteggio con Venturoli testimonia, invece, la conclusione dell’apprendistato scrittorio avviato un quarantennio prima e il definitivo ingresso nella società letteraria. Nato da una profonda stima intellettuale e umana, il loro sodalizio si concretizzò in un vicendevole e costante scambio critico: l’uno era il primo “consulente” ed esegeta dell’altro. Venturoli diventò per Bufalino il primo e unico lettore delle «sue cose»: a lui spedisce il dattiloscritto di Diceria dell’untore e dell’inedito Il guazzabuglio, entrambi accompagnati da due «Note di lavoro», vere e proprie quarte di copertina o dettagliati paratesti, seguiti dal Dizionario dei personaggi di romanzo, e a lui affidò idee e progetti letterari poi realizzati nelle opere pubblicate dopo il 1981. Marcello Venturoli, come si legge nelle missive, fu una presenza determinante nel percorso di maturazione dello scrittore comisano, poiché egli lo esortò a “debuttare”, a vincere le sue remore nei confronti della scrittura e, soprattutto, della pubblicazione. Bufalino, da par suo, diventò non soltanto il lettore, privilegiato delle opere di Venturoli, ma fu anche il suo editor e, in qualche caso, consulente editoriale e ghost (re)writer. Un aspetto di Bufalino del tutto sconosciuto e inusuale, quest’ultimo, ma che si rivela essenziale per ricostruire le strategia attraverso le quali lo scrittore congegnava l’opera in tutte le sue fasi dalla scrittura al lancio editoriale. Agli aspetti letterari si legano indissolubilmente quelli personali, confessati lungo tutto l’arco cronologico di questa amicizia, intrattenuta quasi esclusivamente per via epistolare, come la sofferenza patita da Bufalino per la morte del padre e per la malattia della moglie, cui fa eco quella di Venturoli per la perdita della madre e per l’esclusione dagli ambienti letterari e, di conseguenza, editoriali. E non mancano piccoli diverbi o scontentezze, talora solo “sussurrate”, talora espresse con fraterna fermezza.
Cento sicilie. Testimonianze per un ritratto
Gesualdo Bufalino, Nunzio Zago
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2008
pagine: 528
"Dicono gli atlanti che la Sicilia è un'isola e sarà vero, gli atlanti sono libri d'onore. Si avrebbe però voglia di dubitarne, quando si pensa che al concetto d'isola corrisponde solitamente un grumo compatto di razza e costumi, mentre qui tutto è dispari, mischiato, cangiante, come nel più ibrido dei continenti. Vero è che le Sicilie sono tante, non finiremo mai di contarle. Vi è la Sicilia verde del carrube, quella bianca delle saline, quella gialla dello zolfo, quella bionda del miele, quella purpurea della lava..." Il volume, scritto a quattro mani da Gesualdo Bufalino e Nunzio Zago, è il viaggio, pieno di fascino e calore, in una serie di testimonianze letterarie, antiche e moderne, umili e colte, per tentare il ritratto di quest'isola magica di cui tanti hanno parlato e della quale tanto, ancora, resta da dire.
Io, Franca Florio
Gesualdo Bufalino
Libro: Libro rilegato
editore: Archilibri
anno edizione: 2022
pagine: 96
Ritrovata fra le sue carte autografe, si offre ai lettori la stampa della sceneggiatura inedita di Gesualdo Bufalino "Io, Franca Florio". Il testo fu commissionato all’autore nel 1993 da Edward R. Pressman, produttore cinematografico americano (Wall Street di Oliver Stone, con Michael Douglas premio Oscar come miglior attore protagonista, è stata una delle sue produzioni più acclamate). Interlocutore del grande scrittore fu Alessandro Camon, sceneggiatore, che si era trasferito a Hollywood come produttore esecutivo. Soggetto del copione è il racconto della straordinaria vita di Franca Florio, donna bellissima, simbolo di un mondo fatto di eleganza e opulenza. Sposata con Ignazio Florio, Franca fu vittima di un destino senza pietà, prima per la morte precoce dei figli, poi per il tracollo economico della famiglia e infine per il suo lungo sopravvivere, postuma di se stessa, in un tempo che ne aveva quasi dimenticato il nome.
Cere perse
Gesualdo Bufalino
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2022
pagine: 240
“Persa si dice la cera che lo scultore modella fra due blocchi di terra refrattaria e che, esposta al fuoco, si scioglie lasciando di sé soltanto un’impronta vuota.” Allo stesso modo effimeri articoli di giornale possono acquisire una solidità di pensiero e una straordinaria coerenza di intenti, e gli scritti di Gesualdo Bufalino qui raccolti lo dimostrano. Pubblicati su vari quotidiani e riviste tra il 1982 e il 1985, rivelano tra le righe il ritratto più credibile dello scrittore siciliano e la sua lucida maturità di intellettuale moderno, nel quale i temi della morte e dell’inesorabile scorrere del tempo si intrecciano perfettamente con il modello 740: Cere perse si presenta quasi come un’autobiografia romanzata, ironica e raffinata, nella quale Bufalino mette a nudo se stesso e il proprio amore per la letteratura.
Palermo
Gesualdo Bufalino
Libro: Libro in brossura
editore: Henry Beyle
anno edizione: 2021
pagine: 36
Favola del castello senza tempo
Gesualdo Bufalino
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2020
pagine: 64
Dino insegue una farfalla gialla e nera che porta un teschio sul dorso e si addentra in un bosco nero: riesce a serrarla nel pugno ed è allora, quando l’ha catturata e sta per destinarla alla prigionia di una piccola scatola, che la sente parlare. La farfalla si chiama Atropo, appartiene alla Notte e gli racconta del Castello Senza Tempo, un luogo sinistro abitato dagli Immortali, anime scampate al diluvio universale e condannate all’eternità, che giocano un’eterna partita a dadi, unite a coppie, senza riuscire a ingannare il loro carceriere, il Tempo. Ma forse Dino ha il potere di liberarle: come, e con quali conseguenze? Gesualdo Bufalino gioca con atmosfere tenebrose, addensa il suo linguaggio scabro nei modi della fiaba e compone una storia di paura e mistero, impastata di elementi tradizionali, strana e inquietante. La versione del centenario è illustrata da Lucia Scuderi, artista catanese naturalmente affine alle atmosfere evocate, e introdotta da un testo di Nadia Terranova.
Il Guerrin meschino
Gesualdo Bufalino
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2019
pagine: 128
Spettatore infantile dell'Opera dei pupi, poi garzone a bottega di un pittore di paladini, Gesualdo Bufalino si appassionò precocemente a duelli, incantesimi, amori che vedeva fiorire ogni giorno sugli sportelli dei carri e sugli "scacchi" dei cartelloni. Lette le gesta di Guerrino il Meschino sulle pagine di un'edizione tascabile, ne fece il suo idolo di quegli anni. Qui il ragazzo di allora, nei panni di un anziano cantastorie dalla lingua arcaica e visionaria, guida il suo eroe di prova in prova, alla ricerca del padre ignoto e d'una lenta maturità, nelle intenzioni di un viaggio d'educazione travestito da fiaba cavalleresca. Viaggio e fiaba, però, si interrompono a metà, lasciando molti fili sospesi, sotto l'incalzare di un tempo che crede poco ai miracoli della finzione e all'amabile gioco delle parti cari alla convenzione romanzesca. Abbandonato dai suoi personaggi, all'autore non resta che arrendersi ai patemi del presente, agli scenari di cartapesta, alla mise en abîme del suo cuore.
Il malpensante. Lunario dell'anno che fu
Gesualdo Bufalino
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2019
pagine: 128
Malpensante è chi pensa male, tecnicamente parlando. Ma è soprattutto chi pensa il male e ne culla i nodi dentro di sé, senza risolversi a farne piazza pulita. Il titolo della presente raccolta sembra fare riferimento a entrambe le accezioni: al suo interno Gesualdo Bufalino ha raccolto aforismi, note, pensieri, goliarderie, malumori e umori, disposti a mo' di Barbanera retrospettivo e offerti al lettore. Uno zibaldone (o anche un diario travestito da libro sapienziale, un'opera dei pupi in bilico tra divertimento e passione) assai voluminoso in origine, da cui l'autore ha estratto solo le schegge con il guizzo di anticipi o riassunti delle sue più tenaci ossessioni, con la speranza che qualche lampo, sebbene livido e storto, si sprigioni dalle sue carte e induca un salutare sconcerto nel lettore benpensante.
I fiori del male. Testo francese a fronte
Charles Baudelaire
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: XXXVII-414
Pubblicate nel 1857, le poesie de”I fiori del male” fecero scandalo: frutto in realtà di un'arte sapiente e sottile, difficile e raffinata, con la loro potenza evocativa, profondità tragica e apparente cinismo apparirono oltraggiose nei confronti del gusto convenzionale del tempo e lasciarono i lettori spiazzati davanti all'arditezza di certe descrizioni e all'ostentazione di macabre perversioni. Ben lungi dal rappresentare una semplice provocazione, i versi di Baudelaire, con la loro impietosa opera di scavo nell'animo umano, gettano invece per la prima volta una luce vividissima negli angoli più tenebrosi dello spirito, rivelando il capolavoro di una scrittura passionale e intensa, destinata a rivoluzionare l'essenza stessa della letteratura poetica. Con uno scritto di Marcel Proust.
Diceria dell'untore
Gesualdo Bufalino
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2016
pagine: XIX-203
Iniziata in tempi remoti e riscritta più volte, "Diceria dell'untore" incontrò subito, quando fu data alle stampe nel 1981, un unanime consenso di critica e di pubblico. Stupiva l'esordio tardivo e riluttante dell'autore, la sua distanza dai modelli correnti, la composita ragione narrativa tramata di estasi e pena, melodramma e ironia; non senza il contrappunto di una sotterranea inquietudine religiosa, come di chi si dibatte tra la fatalità e l'impossibilità della fede... Stupiva, l'oltranza lirica della scrittura, disposta a compromettersi con tutte le malizie della retorica senza vietarsi di accogliere con abbandono l'impeto dei sentimenti più ingenui. La vicenda racconta un amore di sanatorio, nel dopoguerra, fra due malati, un amore-duello sulla frontiera del buio. L'opera è arricchita da un'appendice di pagine inedite escluse dalla primitiva edizione.