Libri di Fulvio Carmagnola
Deleuze. Il non-tutto in immagine
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 70
Il pròbleme che l’immagine del cinema moderno pone è lo stesso di fronte a cui si trova la filosofia della differenza del grande libro del 1968, "Differenza e ripetizione": uscire dalla tutela del Tutto-Uno, sottrarsi al percorso verticale e gerarchico della rappresentazione, produrre un differente rapporto tra “io, pensare, essere”. La filosofia deve pensare con i propri strumenti, i concetti, un essere che è un terreno di differenze senza gerarchia, un io che esce dai canoni del soggetto trascendentale, un mondo che non è un tutto-uno e che il pensiero non è più in grado di pensare nemmeno come il proprio orizzonte. L’arte (il cinema come arte) affronta lo stesso problema: la frattura del tempo narrativo tradizionale, la singolarità non integrabile in un intero, l’interstizio reso visibile, la dissociazione tra il visivo e il sonoro. Allora, che cosa può pensare il pensiero nelle sue differenti forme? In che cosa consiste la sua potenza, se non può pretendere l’onnipotenza e se l’idea del tutto non può nemmeno più essere il suo orizzonte?
Parentesi perdute. Crisi della forma e ricerca del senso nell'arte contemporanea
Fulvio Carmagnola
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2005
pagine: 144
Il consumo delle immagini. Estetica e beni simbolici nella fiction economy
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2006
pagine: 240
Una notizia di cronaca, un film di cassetta, un romanzo di successo. Possono artefatti come questi contribuire alla riflessione di una disciplina filosofica come l'estetica? Possono giungere a mutarne radicalmente concetti portanti come quelli di gusto o di bellezza? Che ne è dell'estetica quando il regno della bellezza e dei simboli è diventato una fonte diretta di valore economico? Da questi interrogativi prende spunto il libro, nella convinzione che un pensiero del presente debba essere in grado di mettere alla prova i concetti filosofici della tradizione con il dominio della comunicazione, dei media e delle merci.
Essere e gadget. La macchina del sentire
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2019
pagine: 164
Sentire è “disporre delle facoltà dei sensi”. È qui che comincia l’estetica: prima di contrassegnare, nella modernità, l’oggetto di una specifica disciplina filosofica, estetico è l’aggettivo che descrive uno stato di sensibilità primaria del vivente, una potenza del corpo in attesa del contatto con l’esterno. Ma oggi “chi” sente? Il sentire contemporaneo è innervato, embricato, articolato dalla comunicazione. Il nostro privato – la nostra soggettività – non è mai interamente nostro. L’interiorità è lavorata dalle agencies mediali, ostaggio del marketing, oggetto di contesa nell’economia delle esperienze. Questo libro elabora un’ipotesi: il sentire non appartiene più a un soggetto ma è prodotto da una macchina. Si può estendere al sociale la nozione moderna di macchina, che appare già nell’opera di Marx, alla metà dell’Ottocento? Di conseguenza, che cosa può essere o diventare un soggetto-del-sentire, dunque un soggetto propriamente estetico, se usciamo dalle coordinate del senso comune: interiorità, immediatezza, spontaneità, scelta? E come funziona oggi questa macchina che fa-sentire, e che è insieme estetica ed economica? Com’è un desiderio embricato, coinvolto inestricabilmente nei dispositivi che pre-dispongono del sentire, oggi? E come chiamare il prodotto esemplare della macchina?
Il desiderio non è una cosa semplice. Figure di ágalma
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2008
pagine: 222
Che cosa indicavano i Greci con la parola ágalma? Almeno tre grandi direzioni sematiche: quella dell'ornamento e del tesoro, quella del simulacro del divino, e quella dell'immagine informe. È Platone, nel Simposio, a conferire alla parola spessore e peso filosofico. Ma sarà Jacques Lacan, nella cultura contemporanea, che raccoglie e modifica profondamente questi significati re-inventando l'ágalma per noi, nella confluenza tra la potenza del desiderio e gli inganni dell'immaginario. Ripercorrendo alcune delle argomentazioni di Lacan questo libro traccia ulteriori direzioni di sviluppo e amplifica l'elevata densità che il termine racchiude anche nelle deviazioni che suggerisce. Ragionare su ágalma è ragionare sul modo in cui l'immaginario e il desiderio si intersecano nelle nostre vite, per comprendere l'immaginario al di fuori delle retoriche insopportabili che ce lo impongono come costrizione alla creatività, come must dell'epoca postindustriale dei "beni simbolici" e dei processi di valorizzazione pervasivi, come parola magica del paradiso delle merci. Il tutto per restituire al termine ágalma il carattere problematico di evento da pensare, di enigma e di domanda, ma forse anche di illusione vitale.
Design. La fabbrica del desiderio
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Lupetti
anno edizione: 2009
pagine: 176
Abbagliati e confusi. Una discussione sull'etica delle immagini
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 150
Siamo abbagliati e confusi dal bombardamento di immagini cui tutti noi veniamo oggi sottoposti: le immagini in movimento sugli schermi-video della televisione o quelle dei computer, ma anche quelle che rimbalzano e si imprimono nella retina del cittadino, del consumatore di merci e di segni, là fuori. Si tratta di tracciare prima di tutto la genesi del mondo dell'immaginario contemporaneo e i suoi effetti: chi ha portato per primo il berretto al contrario, un anonimo ispanico del ghetto o il personaggio di un telefilm? La televisione copia i serial killer o accade il contrario? Due fidanzati si baciano sulla panchina come per la prima volta o riproducono la posa di un codice? Da dove viene quel potere di desiderare che le immagini portano e producono? L'etica delle immagini pone quindi la questione del comportamento o della pratica che un soggetto (un individuo) deve o dovrebbe avere rispetto alle immagini. La domanda dell'etica - come devo agire? - è posta in questo volume a partire dalla discussione delle posizioni estreme di Slavoj Zizek, che più di altri pensatori del nostro tempo ha posto la questione con riferimento al mondo dei media, della vita quotidiana e della politica.
Il fantasma della libertà. Inconscio e politica al tempo di Berlusconi
Fulvio Carmagnola, Matteo Bonazzi
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 110
Clinamen. Lo spazio estetico nell'epoca dell'immaginario
Fulvio Carmagnola
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 100
Editoriale: Due agalmatofilie; Premessa: Il nome giusto; Agalmatofilia::Louis Gernet, La nozione mitica del valore in Grecia:Karl Kerényi, Ágalma, Eikon, Eidolon:Sergio Benvenuto, Ágalma nel Simposio platonico:Matteo Bonazzi Fulvio Carmagnola, Il primo dei nomi. L'Ágalma di Lacan:Tommaso Guariento, Icono(bio)logia dei simulacri:Ugo di Toro, Agalmaerotismo e metamorfosi nei miti greci; Note e rassegne: Giampiero Moretti, Il divino, l'umano e l'immagine. Ágalma in Karl Kerényi; Recensioni: Hansjörg Bloesch, Agalma. Kleinod, Weihgeschenk, Götterbild (Andrea De Santis):Stefania Bonfiglioli, Agalma. Icone e simboli tra Platone e il neoplatonismo (Alessandro Sacchetti): Fulvio Carmagnola, Il desiderio non è una cosa semplice. Figure di Ágalma (Enea Bianchi); Schede: Riccardo Panattoni, Black-out dell'immagine. Saggio sulla filosofia e gli anacronismi dello sguardo (Andrea Nicolini): Ludwig Wittgenstein, Conversazioni e ricordi (Loredana Di Adamo); Segnalazioni: Carlo Cappa, Rodrigo Duarte, Michel Foucault, Giulio Latini, Federico Lodoli, Ugo Mattei, Lucio Russo, Peter Sloterdijk, Roberto Terrosi.
Dispositivo. Da Foucault al gadget
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 80
L'uso della nozione di dispositivo nel corso degli ultimi decenni ha rivelato una singolare fecondità. A partire dall'opera di Michel Foucault, la sua densità ha reso possibili molteplici declinazioni che il presente lavoro ripercorre: da Gilles Deleuze a Jean-François Lyotard a Giorgio Agamben. Essa risuona in altre riflessioni filosofiche ma la sua influenza si estende a campi disciplinari diversi, come la ricerca pedagogica e antropologica. Si tratta dunque di una parola chiave non solo per comprendere l'opera del pensatore francese, ma anche per interpretare alcune significative derive del sapere contemporaneo. È possibile però anche un uso ulteriore, una specifica declinazione estetica. Che cosa può significare la presenza di un dispositivo estetico nella vita contemporanea? In questa chiave, la parola può essere accostata a un altro termine, che ha una presenza incisiva nel pensiero di Jacques Lacan: il gadget. Forse proprio attraverso il gadget si mostra oggi nel modo più vistoso l'efficacia del dispositivo estetico nell'immaginario contemporaneo.
L'anima e il campo. La produzione del sentire
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 174
Anima è un'antica parola per indicare ciò che nella cultura occidentale sta alle spalle del soggetto, un'entità che sente, titolare di aisthesis e matrice dell'estetico. Oggi però, dopo il soggetto moderno, il sentire dell'aisthesis non è solo una premessa o la prima tappa della soggettivazione ma piuttosto ciò che ne rimane: un resto o un movimento di fuga. Come pensare l'anima oggi? Oltre l'Estetica come filosofia dell'arte, si tratta di descrivere i caratteri del campo estetico, l'esterno che affetta l'anima: uno spazio sociale dove operano specifici meccanismi di produzione che ci fanno sentire. L'anima: un effetto o una perturbazione del campo.
Il mito profanato. Dall'epifania del divino alla favola mediatica
Fulvio Carmagnola
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2017
pagine: 270
Quali sono la posizione e il ruolo del mito nelle culture mediatizzate e globalizzate del presente? L'ipotesi è che sia possibile leggere il mito come formazione dell'Immaginario: nelle sue manifestazioni attuali, l'Immaginario è una fabbrica o una macchina anonima di produzione del sentire - del mito ci si emoziona - svincolata dalla trasmissione dei racconti che fondano una comunità sociale o instaurano senso, secondo una definizione condivisa dagli antropologi. Dunque che ne è del mito oggi, quando "gli dei, i templi, i preti, le feste, i giochi, i poeti, i pensatori, il re, il consiglio degli anziani, l'assemblea popolare, l'esercito e le navi" (Heidegger) hanno smesso di essere un modello capace di fare legame ma non cessano di esercitare una forma di potere nella modalità della ri-mediazione o dello spettacolo? Il libro procede per esempi, commentando alcuni testi, dalla dialettica dell'illuminismo alle sceneggiature blockbuster, considerate documenti altrettanto significativi sul mito oggi. Ma se l'attuale situazione presenta il mito in forma profana e mediale, si pone una domanda: come sottrarlo alla sua funzione di pura "materia estetica", di favola che serve a divertire il pubblico, senza ricadere in una dimensione nostalgica e conservatrice? Con un saggio su Walter Benjamin di Stefano Marchesoni.