Libri di Enrico Tatasciore
Pascoli latino e novecentesco. Pomponia Graecina e Thallusa. Dai classici a Sbarbaro
Enrico Tatasciore
Libro
editore: Pàtron
anno edizione: 2023
pagine: 356
Questo libro si concentra sul duplice fuoco dell'invenzione e della narrazione, degli atti preparatori e del prodotto finito. E se alla riuscita di poemetti come Pomponia Graecina e Thallusa cospirano modelli tanto antichi quanto moderni, da Orazio a Virgilio, da Manzoni al romanzo 'di consumo', molto ha da dire anche la storia della loro ricezione. Il latino pascoliano si affaccia sul Novecento ponendo in modo radicale la questione, tipicamente moderna, della comunicatività della lingua poetica. Che risonanza hanno ancora, specie presso il grande pubblico, le storie della matrona Pomponia, della schiava Tallusa? Una delle risposte è affidata alla traduzione di Camillo Sbarbaro, approntata nei primi anni Cinquanta. La destinazione radiofonica ha costretto il traduttore a un lavoro spiccatamente orientato sull'ascoltatore. L'atto traduttivo accentua in tal modo gli elementi di drammatizzazione già presenti nel testo. Una riscrittura, certo, e in parte un 'tradimento': ma anche una via attraverso la quale la poesia di Pascoli, trasformata, continua a parlarci.
Moderne parole antiche. Cardarelli, Ungaretti, Quasimodo, Saba e i classici
Enrico Tatasciore
Libro: Libro in brossura
editore: Prospero Editore
anno edizione: 2020
pagine: 566
Dal vastissimo panorama della poesia degli anni Venti, Trenta e Quaranta del Novecento, questo libro isola quattro casi di poeti a confronto con gli antichi, greci e latini: Cardarelli, Ungaretti, Quasimodo, Saba. Il confronto con l'antico scaturisce dall'urgenza di un sentimento tutto moderno del tempo e della storia – persino della cronaca – che reagisce contro l'immagine apparentemente statica e riposante dei classici. Ma la staticità è illusoria, e l'antico è specchio delle più nuove inquietudini. Il punto di riferimento sono i classici, ma mediati – lo si scopre per tutti questi poeti – dall'opera dei grandi traduttori, da Caro a Monti, e soprattutto dalla sensibilità di coloro che per primi avevano sondato le incerte sorti delle “favole antiche” nella modernità: Foscolo e Leopardi.
Epos di Giovanni Pascoli. Un laboratorio del pensiero e della poesia
Enrico Tatasciore
Libro: Libro in brossura
editore: Pàtron
anno edizione: 2017
pagine: 240
Da tempo le antologie latine Lyra ed Epos sono considerate di fondamentale importanza per lo studio della poesia, della poetica e della cultura di Pascoli. Ma non solo: sempre più se ne apprezza il valore intrinseco, l’originale prospettiva aperta sui classici. Questo libro si concentra su Epos, e in particolare sul suo ampio commento all’Eneide: via d’accesso alla poesia e al pensiero di Pascoli, e insieme specchio del ‘suo’ Virgilio. Come alcune figure dell’immaginario pascoliano nascono dallo stretto dialogo con l’Eneide, così l’esegesi si fa trasmissione e trasfigurazione della parola epica, in un’«era», quella di Pascoli e nostra, in cui alle favole antiche è subentrata la luce radente della scienza, all’epos le forme desublimanti del romanzo.
Di ombre e cose salde. Studio su Montale
Enrico Tatasciore
Libro: Copertina morbida
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 236
Ombre e cose salde sono, insegna Dante, i morti e i vivi, coloro che vivono al di là del mondo fisico e quanti lo abitano ancora. Tra le due dimensioni si danno scambi, interferenze, forme di dialogo. Questo libro indaga, nella poesia di Eugenio Montale, i modi della comunicazione tra fisico e metafisico, tra esserci e non esserci, tra ciò che la memoria trattiene e quanto l'oblio dissolve. Ma si sofferma anche, a livello di storia delle forme poetiche, sul rapporto fra la poesia di Montale e quella di Giovanni Pascoli, poeta per eccellenza del "ritorno dei morti", dalla scrittura capace di evocare, attorno alle cose, l'alone del ricordo. Punto di partenza, in ogni caso, sono i testi nel loro intrecciarsi di significante e di significato: si tratti di poesie fra le più celebri di Montale, da "Fine dell'infanzia" a "Proda di Versilia" a "Voce giunta con le folaghe", o di componimenti finora meno indagati come "Serenata indiana", "Nel parco", "Ezekiel saw the Wheel... ", il senso non è dato mai per immediatamente acquisito, ma chiede di essere sondato in ogni piega, in ogni frattura della dizione poetica.