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Libri di Emilio Tadini

Artaud le Mômo, Ci-gît e altre poesie. Testo francese a fronte

Artaud le Mômo, Ci-gît e altre poesie. Testo francese a fronte

Antonin Artaud

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2023

pagine: 176

“Io, Antonin Artaud, sono mio figlio, mio padre, sono mia madre, e sono io; livellatore del periplo idiota nel quale si ficca l’atto del generare, il periplo papà-mamma e bambino, fuliggine nel culo della nonna, più che in quello del padre-madre, molto di più.”
22,00

La tempesta

La tempesta

Emilio Tadini

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 1997

pagine: 383

Semiperiferia milanese. Sembra una storia di ordinaria follia metropolitana. Un'ingiunzione di sfratto ha un esito drammatico: l'inquilino si barrica in casa e spara sulla polizia. Pur di non abbandonare l'abitazione, alla fine si uccide, ma prima dell'ultimo gesto disperato ha un lungo colloquio con un giornalista a cui racconta la sua storia. Reso folle da rovesci esistenziali il protagonista aveva trasformato la sua casa in un sacrario, dove accatastava miseri oggetti quotidiani dotati per lui di un valore simbolico, tutte tracce di desitini perduti e senza senso che lui ricostruisce come in una realtà alternativa. Gli è fedele compagno un extracomunitario nero, anche lui un relitto sperduto, un senza destino.
16,53

Eccetera

Eccetera

Emilio Tadini

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2002

pagine: 334

"Eccetera" è la storia di un gruppetto di giovani, in giro su un'auto da una discoteca all'altra, per tutta una notte. "Non me ne importa niente della verità del colore", dice la frase di Van Gogh posta a esergo. E, in effetti, verosimile e inverosimile sembrano intrecciarsi, contraddirsi, sostenersi a vicenda, già nella lingua di quello, dei cinque, che qui è il narratore in prima persona, una lingua bassa che "lavora" certi luoghi comuni e che, insieme, ha l'aria di essere quasi completamente inventata.
17,00

La lunga notte

La lunga notte

Emilio Tadini

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2010

pagine: XIII-368

Seguendo le tracce di un tesoro che sembra sia stato abbandonato alla fine della guerra dall'esercito tedesco in ritirata, un giornalista arriva sul lago di Como, nella villa di un ex gerarca fascista. Ma il gerarca è appena morto. E in una lunga notte, Sibilla, la sua vedova, ne racconta la storia. Una specie di poema, secondo le sue intenzioni. Ma poema o cronaca, anzi, cronaca nera che sia, in questa storia del comandante c'è, bene o male, anche la storia dell'Italia, dal primo fascismo fino ai giorni nostri. La Roma degli anni prima della guerra, la Milano della Repubblica di Salò e dei giorni della Liberazione... Qui, poi, a proposito della Milano di quel periodo, il giornalista "raddoppia" il racconto di Sibilla ricordando i suoi ricordi di ragazzino: un aprile sfolgorante in cielo e in terra, le luci che si riaccendono di colpo dopo tutto quel nero, dopo quella specie di interminabile passaggio attraverso le strade e le case di una città infernale... Come se il racconto si sforzasse di rifondare miticamente una realtà, una città... E nel racconto del giornalista entra in scena una specie di soggetto collettivo.
22,00

Mardi

Mardi

Herman Melville

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2023

pagine: 608

Terza opera di Melville dopo Typee e Omoo, Mardi (1849) è un capolavoro mancato, un esperimento imperfetto e inatteso ma rivelatore. Stanco di «narrare fatti», l'autore tenta la strada del romance con un'ambiziosa favola densa di allegorie e di speculazioni metafisiche che all'epoca non convinse né i critici né tantomeno i lettori. Si sviluppa dapprima come una storia di viaggi e avventure, si trasforma in una specie di “romanzo cortese” a sfondo polinesiano ed evolve in feroce satira politicosociale. Nel suo titanico sforzo di totalità, Mardi è uno specchio della frammentarietà del mondo moderno: la sua prosa impazzita, il caos narrativo, la mancanza di un punto di vista unitario si possono anche leggere come il riflesso di un universo privo di centro e refrattario a qualunque sistemazione conoscitiva. Ma seppur bizzarra, farraginosa, eccessiva, è l'opera che libera l'immaginazione di Melville portandolo a sperimentare tutti i generi, i registri e gli strumenti espressivi, e a confrontarsi con una grande varietà di tematiche filosofiche, estetiche e sociali. In altre parole, è il romanzo-laboratorio che prepara Moby Dick.
15,00

La fiaba della pittura

La fiaba della pittura

Emilio Tadini

Libro: Libro in brossura

editore: Pagine d'Arte

anno edizione: 2002

pagine: 60

Nelle parole di Umberto Eco "scrittore che dipinge, pittore che scrive", si disegna la struttura del linguaggio di Emilio Tadini, che dal flusso infinito delle figure e delle cose trattiene materiali che organizza nel suo discorso visivo, nella sua fiaba dipinta. Quali materiali? Scaglie poetiche frammenti del quotidiano, invenzioni messe lì per suscitare la nostra curiosità, il nostro desiderio di saperne di più, di sognare un poco e di sentire il rapporto fra l'immagine e il testo fra la parola e la figura. Il senso della fiaba per Tadini si compie "Altrove una volta - qui adesso": Oltremare, sul terrain vague della tela e della carta in libertà: sul filo dell'orizzonte, nello spazio magico in trasformazione che custodisce la differenza.
13,00

Emilio Tadini. Le figure, le cose. Catalogo della mostra (Bellinzona, 4 marzo-1 maggio 2005)

Emilio Tadini. Le figure, le cose. Catalogo della mostra (Bellinzona, 4 marzo-1 maggio 2005)

Emilio Tadini

Libro: Libro in brossura

editore: Pagine d'Arte

anno edizione: 2005

pagine: 187

Il volume è il catalogo della mostra di Bellinzona (Museo Villa dei Cedri, 4 marzo - 1° maggio 2005. La rassegna comprende un centinaio di opere, molte delle quali inedite, tra dipinti, disegni e carte d'archivio di Emilio Tadini, indiscusso protagonista della cultura milanese del dopoguerra.
36,00

Mardi. E un viaggio laggiù

Mardi. E un viaggio laggiù

Herman Melville

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2006

pagine: XXVIII-569

Una storia di viaggi e di avventure, un romanzo satirico, un'epopea che diventa una costruzione mitologica. Nei mari del Sud, nelle isole di Mardi, una fanciulla misteriosa, che sembra uscita dalla dimensione della favola e del sogno, viene salvata dal protagonista e con lui inizia una lunga e avventurosa peregrinazione fra le isole dell'arcipelago. La vergine Yillah accompagna Taji nelle tappe di un vagabondare in una natura paradisiaca, godendo con lui dei favori dei luoghi e delle genti, ma anche affrontando traversie, congiure e cospirazioni. Un romanzo da riscoprire nella traduzione di Emilio Tadini, artista e scrittore recentemente scomparso, traduttore per Garzanti Libri anche di opere di Stendhal e James Joyce.
12,00

Poemetti e poesie

Poemetti e poesie

Emilio Tadini

Libro: Libro in brossura

editore: Fondazione Corriere della Sera

anno edizione: 2011

pagine: 160

12,00

Parole&figure

Parole&figure

Emilio Tadini

Libro: Libro in brossura

editore: Pagine d'Arte

anno edizione: 2016

pagine: 152

Il titolo che inaugura la collana "Parole & figure" è anche quello dell'inedito collage di testi e immagini costruito a partire dalle carte di Emilio Tadini riunite nei classeur degli anni settanta. Fogli di diario, appunti e citazioni, segni e colori animano la scena poetica di Emilio Tadini, nelle parole di Umberto Eco "scrittore che dipinge, pittore che scrive".
25,00

Quando l'orologio si ferma... Scritti (1958-1970)

Quando l'orologio si ferma... Scritti (1958-1970)

Emilio Tadini

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2017

pagine: 145

"I testi raccolti in questo volume rappresentano un'importante testimonianza dell'attività di critico letterario e d'arte che Emilio Tadini ha svolto negli anni Cinquanta e Sessanta. Ancora incerto sulla forma d'espressione artistica a cui dedicarsi, Tadini comincia il proprio apprendistato culturale cimentandosi nella parola critica; i suoi soggetti preferiti sono da una parte i grandi maestri della tradizione contemporanea - come Joyce, Picasso, Mirò -, dall'altra invece artisti e scrittori suoi coetanei, e spesso anche suoi amici - come Oreste del Buono, Valerio Adami o Alik Cavaliere. Nel lavoro su questi due fronti Tadini esercita la propria riflessione e, in un confronto serrato con le opere altrui, comincia a costruire una propria personale poetica. Questi articoli e saggi costituiscono una premessa solo apparentemente eterogenea rispetto al percorso artistico che Tadini ha portato avanti nei decenni successivi. Chi avesse visto Angelus novus, ciclo pittorico del 1978-1979, o avesse letto La tempesta, romanzo del 1993, farebbe fatica a riconoscere nei testi qui ripubblicati il medesimo autore: cambiano infatti i riferimenti teorici, i temi e anche lo stile. Lo dimostra un'opera eccentrica come La distanza, del 1998, in cui Tadini esibisce un'indole saggisti e del tutto nuova, divagante e aforistica, aggiornata peraltro a concetti di derivazione psicanalitica che non appartengono alla sua prima stagione creativa. Lo conferma un breve volume del 2002, La fiaba della pittura, dove la riflessione sulla fiaba come forma originaria della narrazione viene frammentata in tante piccole tessere, che finiscono per lasciare sospeso qualsiasi tentativo di approdare a una verità definitiva." (Giacomo Raccis)
15,00

La certosa di Parma

La certosa di Parma

Stendhal

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2019

pagine: 432

Il giovane Fabrizio del Dongo sogna la gloria e l'amore. Dopo Waterloo, smaltita l'infatuazione per Napoleone, si rifugia a Parma presso una zia, la duchessa di Sanseverina, che lo ama di un sentimento non del tutto innocente e gli rivela le ipocrisie della politica e le astuzie del cortigiano. Inviso alla corte dispotica e oscurantista che governa la città, l'indomito Fabrizio abbraccia la carriera ecclesiastica senza abbandonare quella di libertino e senza rinunciare alla ricerca della felicità, trascinato in un vortice di avventure - tradimenti, veleni, condanne, evasioni - che si placherà alla fine nel silenzio della certosa, dopo aver scoperto e perduto con Clelia l'amore vero. «Il più bel romanzo del mondo», come lo definiva Calvino, fu dettato da Stendhal nel 1838 in soli 52 giorni. È l'opera della maturità che riassume, attraverso quelle del protagonista, passioni e nostalgie dell'autore: il mito dell'Italia, gli ardenti e illusori entusiasmi della giovinezza, la sconfitta delle aspirazioni nel confronto con la realtà gretta e ottusa. Introduzione di Piergiorgio Bellocchio.
12,00

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