Libri di Daniela Baldo
La rivoluzione dell'arte sanitaria nel primo Novecento. I medici che si formarono all’Università Castrense di San Giorgio di Nogaro nella Grande Guerra
Daniela Baldo, Roberto Scapinello
Libro: Libro in brossura
editore: Minerva Medica
anno edizione: 2021
pagine: 176
Esploratori della memoria. I caduti di Villadose e la vita del paese durante la Grande Guerra. Ricerche degli allievi e contributi storiografici
Libro: Libro in brossura
editore: Apogeo Editore
anno edizione: 2019
pagine: 116
Un istituto scolastico che si fa laboratorio di ricerca, agganciandosi al proprio territorio. Un lungo e complesso lavoro di allievi e docenti per un progetto denominato “Esploratori della memoria”, frutto della collaborazione fattiva tra l’Istituto Comprensivo e l’Amministrazione comunale di Villadose, in Polesine. La Storia, nel panorama delle discipline scolastiche, rischia di finire spesso in secondo piano per effetto di riforme poco lungimiranti e della proiezione piatta sul presente del nostro tempo e di metodologie a volte sbagliate nell’approccio didattico. Ma quando gli studenti arrivano alla Storia attraverso l’analisi dei documenti e delle testimonianze, quando arrivano a questa disciplina operando sul campo e collegando quel campo ai loro contesti noti, la Storia si illumina, diventa una possibilità e una consapevolezza. Nel libro si dà voce alle radici novecentesche di un piccolo territorio di provincia, che bene insegnano alle giovani generazioni come nasce quel mondo moderno che loro iniziano ad affrontare, quel mondo fatto, allora come oggi, di nazioni e nazionalismi, di patrie e di nemici della patria.
Gli eroi dell'Università Castrense. Gli aspiranti medici caduti nella grande guerra
Daniela Baldo, Euro Ponte
Libro: Libro in brossura
editore: CLEUP
anno edizione: 2017
pagine: 204
È un recupero storiografico, quello proposto dagli autori di questo libro, che concorre a far luce su una Istituzione didattica, quella dell’Università Castrense di San Giorgio di Nogaro, che operò nelle retrovie del fronte isontino e che vide coinvolti tutti gli aspiranti medici del V e VI anno accademico con il vincolo di leva. Un diploma di laurea che fu conseguito in un periodo storico particolare, in circostanze irripetibili e con modalità di apprendimento che superavano di gran lunga quanto previsto dagli studi regolari, e non solo per l’ampia casistica clinico-chirurgica di cui questa Scuola medica era dotata, ma anche per un organico di eccellenti docenti militarizzati che provenivano da tutte le Facoltà del Regno. Fu un’esperienza universitaria significativa che contribuì al progresso della sanità pubblica italiana del primo Novecento, ma che per molti dei suoi allievi si concluse sui campi di battaglia nel compimento del proprio dovere. Fu l’Università Castrense, questa Sezione staccata di medicina, a contare il più alto numero di caduti delle Facoltà del Regno nella Grande Guerra.