Libri di Claudio Strinati
Cinthia Pinotti. Il colore del sé. Catalogo della mostra (Roma, 14-28 gennaio 2015)
Libro: Libro rilegato
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 48
Il lavoro artistico di Cinthia Pinotti è stato fino a poco tempo fa privatissimo, inteso come una sorta di diario che non registra vicende precise ma stati d'animo.
Il mestiere dell'artista. Dal Trecento al Seicento
Claudio Strinati
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2014
pagine: 411
L'opera d'arte "è una cosa concreta e tuttavia scaturita dal più eletto livello della dimensione del pensiero creativo. Il più deciso nemico della concezione dell'arte quale orpello o ornamento inutile se non nocivo e dispersivo è lo storico dell'arte". Il titolo che porta questo agile viaggio nell'attività di chi produsse arte, da Giotto a Caravaggio, mette volutamente l'enfasi sulla parola "mestiere". La storia che qui si intende fare è infatti quella dell'evoluzione del lavoro dell'artista, nella fabbricazione del capolavoro che "nasce sempre, dalla preistoria ad oggi, con una finalità specifica, che può essere, di volta in volta, di carattere pratico, simbolico, allegorico, economico, filosofico, decorativo"; in una formidabile galleria di personaggi grandissimi e di moltissimi dimenticati: dove cioè meglio sono rintracciabili contesti e circostanze, abitudini e tecniche, culture e ambienti, condizioni psicologiche, posizioni religiose e politiche. E l'arco temporale scelto è quello dall'Umanesimo e dal Rinascimento fino alla fine del Seicento, l'epoca in cui, dimostra l'autore, l'unità tra la competenza tecnica e la sostanza espressiva caratterizzava tipicamente e meravigliosamente il mestiere dell'artista. L'analisi di Claudio Strinati, nel modo colloquiale in cui si svolge, insegue dunque lo spostarsi di un punto di equilibrio o di sintesi. Quello tra l'efficacia pratica e la finalità da un lato; e dall'altro l'idea di verità e di bellezza che un'arte incarna...
Andrea del Sarto. Un San Sebastiano ritrovato
Claudio Strinati
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 63
Il libro, dedicato ad una tavola attribuita al grande maestro fiorentino recentemente ritrovata in una collezione privata romana, s'inserisce in un rinnovato dibattito attorno a quella che è considerata l'ultima opera dell'artista: quel San Bastiano realizzato per la Compagnia fiorentina intitolata al Santo, detta anche "del Freccione", di cui Andrea del Sarto divenne membro nel febbraio del 1529. Il dipinto ha complesse vicissitudini storiche: già all'inizio del Settecento non si trovava più sull'altare maggiore della cappella della Compagnia ma nelle disponibilità di un tal Filippo De Marchi, contro il quale la stessa Compagnia avviò una procedura legale per riprendere possesso del quadro. Da quel momento, del "San Sebastiano di mano sua dal bellico in su... fatto da Andrea con grandissima arte, sforzandosi la natura et egli quasi indovinando che quest'opere avessino a essere l'ultime pennellate ch'egli avesse a dare...", come lo ricorda Vasari, si perdono le tracce. Ma dell'opera erano state certamente eseguite diverse versioni autografe - come testimonia anche un altro San Sebastiano attribuito al Sarto, reso noto dalla Guardia di Finanza nel 2011, citato in questo volume - secondo la prassi consolidata di riprodurre, per mano del capo bottega, le immagini che più avevano riscosso il successo e l'attenzione del pubblico di allora.
Piero Boni. Mondi partecipativi dipinti e disegni
Claudio Strinati, Marina Panetta, Isabella De Stefano
Libro: Copertina morbida
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2009
pagine: 120
"Di Piero Boni si sono interessati molti tra i maggiori critici d'arte del nostro Paese, condividendo un'attenzione precisa e appassionata per un lavoro artistico pressoché unico nel panorama attuale. La parabola del maestro è stata più volte ripercorsa e ne emerge un dato significativo, quello di un approdo alla piena dedizione all'arte che arriva dopo un periodo di attività diversa quasi che il pittore avesse avuto bisogno di una lunga e lenta maturazione per dare l'avvio a quello che sarebbe venuto dopo." (da "Piero Boni" di Claudio Strinati)