Libri di Antonio Musarra
1284. La battaglia della Meloria
Antonio Musarra
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2020
pagine: 252
Il 6 agosto del 1284 è la festa di San Sisto: un giorno solitamente fausto per Pisa. Quel giorno, al largo di Livorno, nei pressi delle secche della Meloria, Genovesi e Pisani si affrontarono in una delle più grandi battaglie navali del Medioevo. La causa immediata è la contesa per il controllo della Corsica. In realtà, al centro v'è soprattutto il tentativo di affermare la propria supremazia su tutto il Tirreno al fine di salvaguardare le rotte per la Sicilia, l'Africa settentrionale e il Levante mediterraneo. In effetti, le due città giunsero allo scontro al culmine di una serie di rivolgimenti - dalla caduta dell'Impero Latino di Costantinopoli all'ascesa della potenza angioina, allo scoppio della guerra del Vespro - che mettevano in discussione gli equilibri raggiunti a fatica. La ricostruzione del volto di questa battaglia e della sua lunga preparazione consente di riportare alla luce, oltre alla brutalità del combattimento sul mare, il profilo di un Medioevo diverso: quello marittimo e navale, dove gli orizzonti improvvisamente si allargano e dove piccole città si rendono protagoniste di rivoluzioni - da quella commerciale a quella nautica, a quella finanziaria - capaci di mutare il corso della storia.
Gli italiani e la Terrasanta
Libro: Libro in brossura
editore: Sismel
anno edizione: 2015
pagine: 285
Genova e il mare nel Medioevo
Antonio Musarra
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2015
pagine: 202
È il mare a costituire, nel lungo millennio medievale, il primo ed essenziale richiamo per i genovesi, i quali prosperano grazie al commercio e alle attività finanziarie, viaggiano da un capo all'altro del mondo conosciuto, si stabiliscono fuori patria, fondano "atre Zenoe", pur avvertendo sempre il richiamo della madrepatria, eletta da tempo a porta d'Europa e del Mediterraneo. Una storia che il libro ripercorre guardando in particolare alla situazione politica interna e al contesto internazionale: i genovesi, guerrieri e mercanti, ne sono i protagonisti; il mare ne è la principale lente d'ingrandimento.
In partibus ultramaris. I genovesi, la crociata e la terrasanta
Antonio Musarra
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Storico per il Medioevo
anno edizione: 2017
Acri 1291. La caduta degli stati crociati
Antonio Musarra
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2017
pagine: 330
Il 18 maggio del 1291, dopo un drammatico assedio, Acri, l'opulenta capitale del regno crociato di Gerusalemme, cadeva sotto i colpi d'un giovane ma ambizioso sultano mamelucco, seguita dieci giorni dopo dal castelletto templare, teatro dell'estrema difesa cittadina. Cessava così, dopo quasi due secoli, la presenza crociata in Terrasanta. L'Occidente metabolizzò il fatto con un gran vociare e molte recriminazioni, ma senza impegnarsi attivamente per recuperare quanto perduto. In questo libro, la fine degli stati crociati è letta nel contesto più generale dei sommovimenti che interessarono il territorio siro-palestinese nel corso del XIII secolo: un'area contesa a vario titolo fra Mongoli e Mamelucchi, Genovesi, Pisani e Veneziani, papi e imperatori, Templari e Ospitalieri, re, regine e reggenti, e difesa da nugoli di crociati sovente indisciplinati che finiranno per decretarne la rovina.
1284. La battaglia della Meloria
Antonio Musarra
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2018
Il 6 agosto del 1284 è la festa di San Sisto: un giorno solitamente fausto per Pisa. Quel giorno, al largo di Livorno, nei pressi delle secche della Meloria, Genovesi e Pisani si affrontarono in una delle più grandi battaglie navali del Medioevo. La causa immediata è la contesa per il controllo della Corsica. In realtà, al centro v'è soprattutto il tentativo di affermare la propria supremazia su tutto il Tirreno al fine di salvaguardare le rotte per la Sicilia, l'Africa settentrionale e il Levante mediterraneo. In effetti, le due città giunsero allo scontro al culmine di una serie di rivolgimenti - dalla caduta dell'Impero Latino di Costantinopoli all'ascesa della potenza angioina, allo scoppio della guerra del Vespro - che mettevano in discussione gli equilibri raggiunti a fatica. La ricostruzione del volto di questa battaglia e della sua lunga preparazione consente di riportare alla luce, oltre alla brutalità del combattimento sul mare, il profilo di un Medioevo diverso: quello marittimo e navale, dove gli orizzonti improvvisamente si allargano e dove piccole città si rendono protagoniste di rivoluzioni - da quella commerciale a quella nautica, a quella finanziaria - capaci di mutare il corso della storia.
Il crepuscolo della crociata. L'Occidente e la perdita della Terrasanta
Antonio Musarra
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 334
Ricca e opulenta capitale crociata, Acri cade nel 1291 segnando la fine della presenza latina in Terrasanta. L'Occidente accolse attonito la notizia, vedendo spegnersi la speranza di riconquistare Gerusalemme. Il libro ricostruisce le conseguenze della tragedia acritana e le principali reazioni dei contemporanei sino al volgere del nuovo secolo: la redazione di piani strategici per combattere i Mamelucchi, le accuse rivolte alle città marinare e agli Ordini militari, la circolazione di profezie relative agli Ultimi Tempi, la diffusione di false notizie (come quella della liberazione dei Luoghi Santi da parte dei Mongoli), la difesa di Cipro e del regno armeno di Cilicio, l'indizione del primo Giubileo della storia, l'affacciarsi del problema turco. La crociata pare giunta al crepuscolo. Ma la sua non sarà un'eclissi definitiva.
Processo a Colombo. Scoperta o sterminio?
Antonio Musarra
Libro: Copertina morbida
editore: La Vela (Viareggio)
anno edizione: 2018
pagine: 264
Speravamo di non vedere più scene del genere. Invece, è quanto accade, oggi, nella "civilissima" America, decisa a cancellare ogni tributo all'illustre genovese. Certo, Colombo ha le sue colpe. Fu, senz'altro, uno schiavista. Non meno di molti suoi contemporanei. Le fonti ne hanno rivelato i metodi brutali. Tuttavia, su di lui v'è ancora molta confusione: uomo del medioevo, uomo del rinascimento, uomo di scienza, cattivo amministratore, assetato d'oro e di ricchezze, fervente crociato, brutale assassino. Può darsi che qualcuna di queste definizioni gli sia confacente, anche se il nostro non è certo uno che si lascia incasellare. Ma ch'egli si sia macchiato d'un vero genocidio significa, forse, travisare i fatti. Ciò non significa ch'egli non possa assurgere a simbolo della sete di conquista degli Europei. Ad altri queste valutazioni. A noi interessa soltanto mettere un po' d'ordine.
Gli italiani e le crociate
Antonio Musarra
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. per l'Oriente C.A. Nallino
anno edizione: 2019
pagine: 130
Breve saggio sulla storia delle componenti italiane nelle crociate.
Il grande racconto delle crociate
Franco Cardini, Antonio Musarra
Libro: Libro rilegato
editore: Il Mulino
anno edizione: 2019
pagine: 528
All'inizio ci sono i pellegrini, i crucesignati diretti a Gerusalemme che recano cucita o ricamata sulla spalla, sul petto, o sulla bisaccia, una croce. La crociata è stata iter, peregrinatio, passagium: spedizione militare, viaggio religioso, itinerario marittimo. Se ai tempi della prima spedizione (1096-99) la volontà di liberare dall'occupazione musulmana le terre in cui era vissuto Gesù si accompagnò a un grande fervore religioso, in seguito altri fattori decisivi motivarono le campagne militari in Terrasanta. Per le repubbliche marinare, la possibilità di ottenere il controllo strategico di rotte e porti mediterranei; per il papato, di aumentare il proprio prestigio; per i sovrani laici, di liberarsi di folle insofferenti e aristocratici riottosi; senza contare il desiderio di avventura, molto sentito nella società feudale, e il richiamo dei tesori d'oriente. Fede, interesse economico, attrazione per l'ignoto spingono dunque l'Europa cristiana in Oltremare. Più tardi la crociata diventerà lotta all'eresia, strumento di controllo politico, atto di difesa dell'antemurale balcanico e mediterraneo-orientale contro le offensive ottomane, custodia maris contro i corsari barbareschi, impegno di cristianizzazione del Nuovo Mondo. Un potente affresco che tesse in un'ampia narrazione una storia della crociata che, come idea e fatto, giunge fino ai giorni nostri.
Il grifo e il leone. Genova e Venezia in lotta per il Mediterraneo
Antonio Musarra
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2020
pagine: 272
Luogo d'incontri e contaminazioni, nel basso Medioevo il Mediterraneo fu, anche e soprattutto, un luogo di aspri scontri. Genova e Venezia — così come Pisa o la corona catalano-aragonese — si resero protagoniste d'una lotta senza quartiere, ricorrendo a ogni mezzo, lecito o illecito, per assicurarsi il controllo delle principali rotte di trasporto. Sin dalla fine dell'XI secolo, le due città, grandi potenze navali e commerciali, erano andate imponendo il proprio predominio sul Mediterraneo orientale, moltiplicando i propri insediamenti. Le loro attenzioni s'erano volte all'Egitto e alla costa siro-palestinese, divenuti dopo le crociate una parte essenziale del mondo. La conquista veneziana di Costantinopoli, nel 1204, rivoluzionò il quadro politico, dando avvio ai primi scontri tra le due marine. Con la cosiddetta guerra di San Saba, conclusasi con la cacciata dei genovesi da Acri, capitale del regno di Gerusalemme, si giunse per la prima volta allo scontro aperto. Da questo momento, il Grifo e il Leone esprimeranno un'accesa rivalità, scandita da innumerevoli battaglie navali, che si protrarrà per oltre un secolo e mezzo.