Libri di Andrea Kerbaker
Breve storia del libro (a modo mio)
Andrea Kerbaker
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2014
pagine: 256
C'è George Bernard Shaw che rimprovera Alfred Nobel: "Si può perdonargli l'invenzione della dinamite, ma soltanto un diavolo travestito da uomo avrebbe potuto inventarsi il premio Nobel". Oppure Beckett, che a ritirare il riconoscimento proprio non ci va; c'è Gutenberg che inventa la stampa a caratteri mobili e poi fallisce miseramente, dimenticato da tutti; ci sono i reading di poesia degli antichi romani, per un pubblico distratto come e quanto quello dei nostri contemporanei; ci sono i censori del Seicento che tagliano e tagliano, e poi tagliano ancora; o un poeta inglese contemporaneo che trova nella spazzatura il libro con la dedica fatta a mamma e papà. Ci sono i rotoli di pergamena che a Roma si chiamano volumina. Ci sono Petrarca e John Milton, Cervantes ed Erasmo da Rotterdam; c'è Albert Camus che muore in macchina con il suo editore; c'è Voltaire che scrive libelli tra un arresto e l'altro e c'è la pagina più erotica del Padrino. Ci sono libri fondamentali che vendono qualche decina di copie, successi commerciali di scarsissimo valore, e librai attenti alla qualità con le mani nei capelli. C'è Quasimodo che litiga con Montale, che se la prende con Ungaretti, "la iena egiziana". Ci sono gli olandesi che danno rifugio ai censurati, nel Seicento e durante il nazismo. C'è Molière che scrive lettere dedicatorie imbarazzanti; ma anche Shakespeare e Machiavelli in fondo non scherzano. Ci sono quelli che "Mamma mia, l'invenzione della stampa, chissà dove ci porterà"...
Bella e possibile. Memorandum sull'Italia da comunicare
Andrea Kerbaker
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2009
pagine: 160
Come si fa a migliorare l'immagine di questo sciagurato paese, che tante volte ci fa disperare per la sua incapacità di proporsi al mondo con le sue caratteristiche migliori? Da una domanda come questa parte "Bella e possibile. Memorandum sull'Italia da comunicare", un approfondito studio sull'immagine dell'Italia che la Fondazione Altagamma ha commissionato a una decina di esponenti di vari mondi rappresentativi delle eccellenze del Paese (Paolo Anselmi, Stefano Boeri, Giampaolo Fabris, Italo Lupi, Paolo Proietti, Davide Rampello, Severino Salvemini, Giorgio van Straten, Marco Vitale) coordinati da Andrea Kerbaker. A loro si è chiesto di aiutare il paese a reagire a questa cronica situazione deficitaria, delineando una linea guida della comunicazione nazionale. Un agile strumento che, facendo leva soprattutto sui lati forti della nostra identità, potesse concretamente contribuire a migliorare la nostra immagine all'estero.
Let it Beatles
Andrea Kerbaker, Alberto Tonti
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2012
pagine: 96
Lo spirito e i ricordi degli anni '60 a 50 anni dall'uscita del primo 45 giri dei Beatles, attraverso i punti di vista di due amici nati a 20 anni di distanza uno dall'altro. Una ironica radiografia epistolare di un'epoca felice e irripetibile, che ha avuto il sapore di una vera e propria rivoluzione, un omaggio originale e affettuoso ai Fab Four.
Lo scaffale infinito. Storie di uomini pazzi per i libri
Andrea Kerbaker
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2013
pagine: 264
«Fondare biblioteche» diceva Marguerite Yourcenar «è ancora un po' come costruire granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito». Da sempre, ogni biblioteca è un baluardo alla decadenza, un simbolo concreto con cui opporsi alla volgarità del presente. Lo scaffale infinito è un racconto che si snoda su un arco di oltre sei secoli, tra collezionisti, volumi e biblioteche di tutto il mondo. È un viaggio che annulla i confini di tempo e spazio: dall'umanesimo toscano al mondo globalizzato del terzo millennio, attraverso l'Europa rinascimentale e la Russia degli zar, gli Stati Uniti dell'esplosiva crescita economica di fine Ottocento e la sciagurata parentesi nazista Incontriamo figure immense della storia letteraria, come Francesco Petrarca, con la sua straordinaria collezione di manoscritti e l'amore smisurato per Virgilio; personaggi più oscuri ma non meno importanti, come Hernando Colón, figlio illegittimo di Cristoforo Colombo, e Monaldo Leopardi, padre non amato di Giacomo; potenti cardinali come Federigo Borromeo e Mazarino, industriali dalle ricchezze favolose e attori squattrinati, come i primi stampatori di Shakespeare, inconsapevoli dell'eredità che avrebbero lasciato al mondo. A chiudere il cerchio, vero e proprio nume tutelare dell'amore per i libri, Umberto Eco, emblema di eclettismo ed esempio concreto dell'utopica «biblioteca universale» di cui favoleggiava Borges. L'autore ci prende per mano attraverso i suoi molteplici viaggi e incontri, racconta con leggerezza e ironia le altrui e le proprie esperienze fra gli scaffali polverosi di un rigattiere e gli edifici monumentali che ospitano i tesori di carta dell'umanità. È un libro che racconta di altri libri, ma da un'angolazione speciale: un'eredità che non smette mai di arricchirsi, una storia che «è molto, molto decisa a scrivere tanti altri capitoli».
Lo scaffale infinito. Storie di uomini pazzi per i libri
Andrea Kerbaker
Libro: Copertina morbida
editore: TEA
anno edizione: 2015
pagine: 262
"Lo scaffale infinito" è un racconto che si snoda su un arco di oltre sei secoli, tra collezionisti, volumi e biblioteche di tutto il mondo. È un viaggio che annulla i confini di tempo e spazio: dall'umanesimo toscano al mondo globalizzato del terzo millennio, attraverso l'Europa rinascimentale e la Russia degli zar, gli Stati Uniti dell'esplosiva crescita economica di fine Ottocento e la sciagurata parentesi nazista. Si incontrano figure immense della storia letteraria, come Francesco Petrarca, con la sua straordinaria collezione di manoscritti e l'amore smisurato per Virgilio; personaggi più oscuri ma non meno importanti, come Hernando Colón, figlio illegittimo di Cristoforo Colombo, e Monaldo Leopardi, padre non amato di Giacomo; potenti cardinali come Federigo Borromeo e Mazarino, ricchi industriali e attori squattrinati, come i primi stampatori di Shakespeare, inconsapevoli dell'eredità che avrebbero lasciato al mondo. A chiudere il cerchio, vero e proprio nume tutelare dell'amore per i libri, Umberto Eco, emblema di eclettismo ed esempio concreto dell'utopica «biblioteca universale» di cui favoleggiava Borges. È un libro che racconta di altri libri, ma da un'angolazione speciale: un'eredità che non smette mai di arricchirsi, una storia che «è molto, molto decisa a scrivere tanti altri capitoli».
I mostri di Einstein
Martin Amis
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 144
Il 29 agosto 1949, quattro giorni dopo la nascita di Martin Amis, i sovietici realizzano il loro primo test nucleare e comincia la cosiddetta «deterrenza». È l’inizio di una nuova fase della storia, in cui tutti noi abitanti del pianeta Terra siamo diventati «mostri di Einstein». I cinque racconti «preapocalittici» di questa raccolta, scritta a metà degli anni Ottanta, mostrano con feroce lucidità come da quella fase, a distanza di 75 anni, l’umanità non abbia ancora trovato il modo di uscire. I racconti che compaiono in questa raccolta, pubblicata per la prima volta nel 1987, potrebbero essere definiti «preapocalittici», perché a Martin Amis non interessa tanto indugiare nella descrizione di una terra devastata da un'ipotetica guerra nucleare, ma guardare alla realtà che lo circonda attraverso la lente della sempre incombente minaccia atomica. Se solo si prendesse sul serio la portata del rischio rappresentato dalla strategia apparentemente razionale ma fondamentalmente assurda della deterrenza nucleare, sostiene l'autore nella sua introduzione, allora la mostruosità della vita di ogni giorno apparirebbe in tutto il suo grottesco orrore. Ed ecco dunque le sarcastiche, agghiaccianti invenzioni narrative di questi cinque racconti: un erculeo immigrato polacco capace di sollevare a mani nude un'automobile sceglie di non vendicarsi degli autori di un brutale assassinio per non dare il suo contributo a «una disgrazia eterna. Se li avessi ammazzati, sarei ancora forte. Ma bisogna pure che qualcuno faccia il primo passo». Lo schizofrenico Dan viene ospitato dallo zio Ned nella sua casetta sul lago nella speranza che quell'idillio rurale lo riporti alla ragione; ma all'origine della sua schizofrenia c'è il lavoro di «papà, uno dei padri dell'era nucleare», e quella è una schizofrenia da cui non si guarisce. E poi troviamo rivisitazioni del mito di Andromeda, fra queste pagine, e scorrimenti veloci della storia del nostro pianeta. Troviamo perfino un'inquietante preveggenza laddove Amis immagina una paradossale epidemia che, proprio nel 2020, imperversa fra gli abitanti di un mondo in cui il cielo si è trasformato in «acne bollente» e nulla è meno auspicabile della salute e della giovinezza. Così facendo Amis riesce a narrare l'inenarrabile: la perenne minaccia dell'annichilimento atomico, follia suprema del nostro mondo, in cui le armi nucleari continuano a proliferare. Silenziose e nascoste, ma sempre all'erta.
La rimozione. Storia di Giuseppe Tavecchio, vittima dimenticata degli anni di piombo
Andrea Kerbaker
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2016
pagine: 125
Nel marzo del 1972, un pomeriggio di sabato, Giuseppe Tavecchio, milanese, sessant'anni, pensionato, se ne esce a fare una commissione. A Milano è una giornata di scontri violentissimi tra i manifestanti dell'ultrasinistra e la polizia, con disordini che si protraggono per ore e devastazioni diffuse, incluso l'incendio di alcuni locali della sede del "Corriere della Sera" in via Solferino. Tavecchio passa dal centro durante una pausa dei tumulti; quando, alle cinque e dieci, insieme ad altri pedoni attraversa piazza della Scala, pare un momento di calma. Se non fosse che all'improvviso, senza alcuna ragione comprensibile, da una camionetta della polizia partono alcuni lacrimogeni verso quel gruppetto di persone inermi. Un candelotto, sparato ad altezza d'uomo, raggiunge al collo Tavecchio, che morirà tre giorni dopo senza aver ripreso conoscenza. È una vicenda tragica, che tutti dovremmo conoscere e ricordare. E invece no; perché uno che muore in questo modo non trova nessuno che abbia interesse a perpetuarne la memoria: ovviamente non lo Stato, che, per averne causato la morte, vuole soprattutto farlo dimenticare; non la politica, perché - se i militanti caduti negli scontri si onorano continuamente nel ricordo - sui passanti ammazzati per sbaglio, inutili alla causa, si sorvola con elegante indifferenza; e non i media, visto che un morto così fa ben poca notizia. Sicché ancora oggi il nome di Tavecchio è pressoché assente nelle cronache di quei giorni, comprese quelle in rete...
Diecimila. Autobiografia di un libro
Andrea Kerbaker
Libro: Copertina morbida
editore: Interlinea
anno edizione: 2017
pagine: 76
Se passando davanti a un oggetto vi domandate quali sono i suoi pensieri, questo racconto è per voi. Protagonista è un libro che parla in prima persona. Questo libro è un romanzo degli anni trenta che ha avuto molti proprietari, diversissimi tra loro, e da qualche tempo sta in uno scaffale di una libreria dell'usato ad aspettare il prossimo acquirente. Una vicenda già vissuta dal libro ma questa volta c'è una minaccia in più: il libraio ha detto a voce alta che dopo qualche settimana i libri invenduti verranno mandati al macero. Così, temendo di essere prossimo alla fine, il libro racconta la sua affascinante storia lunga quasi un secolo, nel tentativo di catturare l'attenzione dei clienti, lettori come chi sta leggendo queste righe... Con "Diecimila" torna un piccolo classico dei libri sui libri, amato da numerosi lettori e tradotto in molte lingue, dal coreano al giapponese, scritto da un celebre bibliofilo come Andrea Kerbaker.
Celebrity
Andrea Kerbaker
Libro: Copertina morbida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2019
pagine: 106
Giuseppe "Pino" Scannadinari ha 24 anni, non ha studiato, lavora come barista nel bar del paese e vive ancora con i genitori. Fragile, timido, impacciato, Pino si sente ignorato da tutti, soprattutto dalle donne. La sua è una vita come tante, banale e monotona, finché un giorno partecipa a un popolare quiz televisivo, e aspetta con impazienza che la puntata vada in onda per godersi i suoi quindici minuti di celebrità. Ma la vita reale si rivela ben diversa da quella televisiva, con le sue scorciatoie verso il successo, e la vicenda prende una strada del tutto inattesa, che porterà Pino a una svolta imprevista, forse in grado di garantirgli la notorietà che ha sempre sognato.
Vite da presepe
Andrea Kerbaker
Libro: Copertina morbida
editore: Interlinea
anno edizione: 2019
pagine: 128
Aprire questo libro è come trovarsi nel bel mezzo di una notte di dicembre, quando le statuine di un presepe di casa narrano la propria storia. Sono piccole tranches de vie che non assomigliano affatto all'agiografia del presepe spesso retorica e buonista. C'è "la pecorella sbagliata", che arriva da un gioco per bambini e irrompe in mezzo alle eleganti colleghe del presepe, il ladro destinato a incontrare Gesù, la statuina del panettiere con troppo fiuto per gli affari, le lavandaie con le loro storie, il re mago destituito e persino un postino. Ironia e tenerezza fanno assaporare, in una lettura che non ha fretta, il gusto dolce, antico e sempre nuovo, del Natale, con molti spunti di attualità.
Money
Andrea Kerbaker
Libro: Copertina morbida
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2021
pagine: 128
Roberto è un uomo per bene, timido e introverso. Sposato con una donna che ama, ha una figlia adolescente che adora e la sua unica preoccupazione è il lavoro. Vive in provincia, in un mondo tutto sommato tranquillo, ma dominato dall'ossessione dei soldi. Tutti ne vogliono, sempre di più, tutti ne parlano. E lui ne ha pochi: fa il tappezziere, i clienti diminuiscono, e con loro anche i suoi guadagni. Un giorno incontra Vincenzo, un restauratore che conosce fin dai tempi delle scuole, spregiudicato e dagli affari non sempre limpidi, che gli propone un colpo. Roberto è un uomo profondamente onesto ma il bisogno di soldi lo spinge ad accettare anche perché il piano è perfetto e, per lui, quasi senza rischi. Quasi.