Libri di Alessandro Settimo
I giganti della montagna
Luigi Pirandello
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2025
pagine: 106
Ultima opera e incompiuta, terzo pannello del trittico sul mito, estremo esempio di teatro epico-collettivo: "I giganti della montagna" costituisce – in uno – il testamento artistico e politico di Pirandello. In esso possiamo infatti assistere a quello scontro decisivo che, dal libro VII di Repubblica infino a oggi, contrappone artisti o letterati o filosofi («la loro ridicola epopea dell’azione», com’ebbe a dire uno che di quella epopea rimase vittima, dopo essere stato carnefice) al volgo, al popolo – fantasmatiche figure – e a coloro che li manovrano. Da un canto ci sono Cotrone e gli Scalognati (il retrait du politique) più la compagnia della Contessa (la suddetta epopea che continua); dall’altro, il popolo e i Giganti (il loro impero della forza, il loro pachidermico trapestio). Tra i primi e i secondi – che nella Storia puntualmente si ripresentano – mai è corso buon sangue. O meglio: il problema è proprio questo: che, di tra loro, il sangue continua a correre – a scorrere. Con uno scritto di Alberto Savinio
Cicalate
Alessandro Settimo
Libro: Libro in brossura
editore: Affiori
anno edizione: 2025
pagine: 120
Per cicalata intendersi usa certo discorso o pure scritto, non che lungo ovvero breve, ma anche – e magari – inconcludente. Il più sovente si scapriccia intorno argomenti di poco momento, ameni. Tutto assommato, e per la più breve: si tratta di lene mormorazione, ciarla, conto cui bene è non credere troppo. Ché esso conto – è vero – implica un tanto di burbanza, lardellata nell’occorrenza, e di protervia e di sciattaggine. Lo si divulga in fatto per celia o altra meno sondata ragione, per che su esso si indugi, per che di esso si venga in chiaro. Diatribe idiosincrasie riprovazioni, certo, non difettano. Ma da padrone a farla è anzitutto e perlopiù, la bislaccheria, elegantemente o cialtronescamente composta. Sovranamente inutile.
Pan
Knut Hamsun
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 184
Thomas Mann ebbe a definirlo il più grande dei viventi, sostenendo né Dostoevskij né Nietzsche avessero lasciato nella terra loro un discepolo di tale rango. Viceversa Gottfried Benn confessava, nella propria autobiografia, come Pan, Misteri, Fame dovessero profondamente scuotere la sua generazione. Knut Hamsun – di lui stiamo parlando – è infatti il poeta (alienato, dilacerato) di quello che con Alfred Kubin potremmo chiamare: Paese del Sogno. Paese che in Pan – trasfigurito da uno spinto, panico lirismo – si riflette nel boreale riverbero dell’estate del Nord, sotto al cui invetriato cielo si consumano amori a contrasto, incomponibili rapporti umani, assenti ma anelate armonie naturali: insomma – non ostante, o a punto in ragione del romantico titanismo di Hamsun – l’atona, impalpabile crudeltà del cosmo.
Lumi sui sacrifici
Joseph de Maistre
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 100
Nessuno meglio di Joseph de Maistre ha riconosciuto, d’amblée e malgré soi, il potenziale suicidario inerente alle dottrine dell’Illuminismo. E in fatto la sua politische Theologie, cupamente splendida, foscamente risonante, corre sotterranea ai secoli. Nelle Serate di San Pietroburgo, altronde, Maistre lo dice a chiare lettere: per lui, l’universo è immenso altare sacrificale. Al punto che non sorprende vi abbia dedicato – al sacrificio s’intende – un intero trattato. Lumi sui sacrifici: ovviamente la luce da tale testo irradiata è al contempo la più buia delle notti. «Questo libro è scritto davvero alla fine della storia», ha detto una volta Jean Louis Schefer. Ma la fine della storia – la sua scena sanguinaria – noi la esperiamo ogni giorno. Dal 1789, Maistre, sapidamente assiso sulla sua terrazza pietroburghese, rischiarata da una notte bianca e insonne, apocalittica e spettrale, interminabile e accecante – non smette di interpellarci. Sì che una cosa è certa: il tribunale ch’egli (il nostro più caro nemico) presiede, non è ancora stato tolto.
Il barone di Nicastro
Ippolito Nievo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 164
Conte philosophique dal ritmo incalzante, un po’ à la Candide ma anche autonomo rispetto all’esempio volterriano, le avventure del barone di Nicastro sono state scritte nel momento della massima maturità della penna di Nievo, vicinissimo alle Confessioni d’un italiano. Dopo essere vissuto fino ai quarant’anni chiuso nella sua biblioteca, il protagonista di questo romanzo ne esce per misurare con l’esperienza «il valore degli uomini e delle cose», alla ricerca della virtù e – perché dev’essere virtù «a cavallo d’un bel numero» – della sua rappresentazione numerica. Inizia così un rocambolesco viaggio nell’incubo del numero due, simbolo di divisione, di contraddizione, e perciò nemico della virtù. Ciò che Nicastro troverà nel suo peregrinare sarà però sempre l’ubiquità del due, fonte di ogni sciagura umana. Non gli resterà alla fine che ricondursi nel suo castello, provato nello spirito e nel corpo. A proprie spese aveva visto confermato un vecchio presentimento, cui non saranno estranee la cultura risorgimentale e l’intraprendenza politica – ma quanto piena di malinconie – dello stesso Nievo: «temo assai,» si era confessato in un minuto di scoramento, «che vi sieno due vite; l’una piena di ragioni e di sogni che si pensa nelle biblioteche, l’altra ispida di contraddizioni e di verità, che si agita pazzamente nel mondo».
Poesie del disamore e altre poesie disperse
Cesare Pavese
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 100
Nella poesia di Pavese – siccome in ogni grande poesia – ricognizione del mondo oggettivo, e cioè, nella fattispecie pavesiana, Santo Stefano Belbo e Torino, campagna e città, ed estrinsecarsi di autobiografia interiore.
Maupassant e «L'altro»
Alberto Savinio
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2024
pagine: 110
Maupassant e “l’Altro” è forse il testo più felice e inclassificabile di Savinio. Al contempo saggio, divagazione, rêverie, frammento autobiografico, lo vediamo sciogliersi a ogni piè sospinto in irriverenze e acutezze affilatissime, come di belcantistico tenore.
Pan
Knut Hamsun
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Theoria
anno edizione: 2024
pagine: 224
Nel romanzo il lettore troverà (fra le altre cose) l’amore per la natura, una storia d’amore e morte, una critica delle convenzioni sociali, una celebrazione dell’istinto. La facilità con cui l’autore costruisce – in poche pagine – due mondi insieme vicini e lontani, e la fluidità della scrittura non debbono ingannare: occorre una lettura attenta, meditata, per cogliere appieno la ricchezza e la profondità del pensiero – e del sentire – di Hamsun.
Lettere a Sergio Solmi sulla filosofia di Kant. Con il testo francese originale
Alain
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 200
Émile-Auguste Chartier, detto Alain (1868-1951), fu uno dei più forti prosatori di Francia, uno di quei prodigiosi essayistes che «prestano carne e sangue alle proprie idee come un romanziere ai personaggi della sua immaginazione». Uno di quei saggisti che fanno vibrare il pensiero come un diapason, scoprendolo indissociabile dalle condizioni da cui sorge o insorge. La movenza ragionativa di Alain era una sorta d'insistente, unica divagazione semplicemente regolata dall'oggetto ‒ variabile ‒ del discorso. Mai forse come nelle Lettere su Kant ciò è stato tanto flagrante, l'esempio fa tutt'uno colla dimostrazione.
La nostalgia del concreto. Per una genealogia del simbolico
Alessandro Settimo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2023
pagine: 202
È in una lettera non datata, forse del ’33, e destinata a Gerhard Krüger, che Jacob Klein discorre di «nostalgia del concreto». Nostalgia che allude e come in cifra o epitome compendia la dirimente questione del simbolico, della tecnica, dell’algebra. O sia quel «mirabile inganno», scriveva Fortini, «che sosteniamo tuttavia». Ma se l’oggetto che si fronteggia è inafferrabile miraggio, occorrerà per tanto valersi di una scrittura fratturata, che non celi le proprie fratture. Di una coerenza discorsiva che passi traverso deviazioni e scarti d’un asistematico procedere. Disagevole, altronde, nel pozzo imperscrutabile del passato, riesce scernere ove l’invenzione trascolori nella realtà e questa in quella si distilli. Sì che proprio da cotesta cera persa ovvero vuoto intervallo – tra invenzione e realtà, presente e passato, nostalgia del concreto e amplesso dell’assente – certa irrealtà in questo libro sembrerà soffondersi, come se mai nulla di quel che vi è ragionato fosse accaduto, come se tutto, in fondo, e proprio per che al reale aderentissimo, fosse romanzo.
Leggere ciò che non è mai stato scritto. Saggio sull'archeologia filosofica
Alessandro Settimo
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2022
pagine: 168
Se ci proponessimo di cercare una araldica impresa in cui involgere il significato, l'essenza dell'archeologia filosofica, non potremmo che rivolgerci al noto verso di Hofmannsthal: «Leggere ciò che non è mai stato scritto». Lettura paradossale, questa hofmannsthaliana - ma ineludibile. Tesa archeologicamente a regredire nel futuro, avanzare nel passato. Tra questi due movimenti, incomponibili benché complementari, ciò che si schiude, sorgivamente, è il presente. Inabitabile luogo, ancorché sempre abitato. Luogo infernale, chioserebbe Manganelli; luogo turisticamente poco frequentato, dispersivo e inattendibile, in cui si incrociano, d'altro canto, almeno in questo libro, indagini epistemologiche su Foucault, Melandri, Agamben, e divagazioni intorno a Janácek, la querelle tra antichi e moderni, la Naturgeschichte di Kant. Certo, a loro modo, bizzarrie così fatte fanno turismo, come indorati lidi, languidi banani, fumanti vulcani. «Ma, onestamente, di qual sorta di turismo stiamo parlando?».
Pan
Knut Hamsun
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clandestine
anno edizione: 2018
pagine: 127
Il protagonista, il solitario tenente Glahn, ci narra le sue vicende di vagabondo emarginato dalla società, da cui emerge tutta la devozione mistica per quella divinità Natura che lo rende libero e soddisfatto nella sua selvaggia pienezza. Almeno fino a quando non incontra una giovane donna, Edoarda, dall'aspetto di un'adolescente, che lo attrarrà in un desiderio ossessivo e autodistruttivo a causa dei suoi sbalzi d'umore e dei suoi capricci. Una donna manipolatrice che distruggerà la sua solitudine rendendolo schiavo di una ricerca di amore impossibile e alienante.