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Libri di Agostina Spagnuolo

La geometria dei pensieri

La geometria dei pensieri

Agostina Spagnuolo

Libro: Libro in brossura

editore: Macabor

anno edizione: 2024

pagine: 100

La poesia di Agostina Spagnuolo è un percorso nel vivere quotidiano, tra gli ostacoli che insegnano a trovare la soluzione e fanno, poi, crescere, tra le inconciliabili assenze con un vivere che procede nonostante tutto; una poesia dell’accadimento. Una poesia che guarda e che ha attenzione verso l’altro, gli altri. E se l’attenzione è la prima forma d’amore, come ebbe a dire Simone Weil, allora questa è una poesia d’amore. Dalla prefazione di Angela Greco AnGre.
13,00

Haiku per quattro stagioni

Haiku per quattro stagioni

Agostina Spagnuolo

Libro

editore: Progetto Cultura

anno edizione: 2022

pagine: 66

Gli haiku sono piccoli cammei di poesia di origine orientale, dai versi brevi, la sintassi concisa, le immagini dense e incalzanti, che si mostrano ora sinuose e avvolgenti comeun abbraccio, ora fulminee come un colpo di fionda, quasi lampi che si accendono improvvisi nella mente. E le parole come pennellate creano immagini di oggetti concreti, in un tentativo di racchiudere l’eterno in un istante.
12,00

Guardia nel 1742. Comune di Guardia dei Lombardi (AV)

Guardia nel 1742. Comune di Guardia dei Lombardi (AV)

Agostina Spagnuolo

Libro: Libro in brossura

editore: ABE

anno edizione: 2022

pagine: 128

Guardia Lombarda è la denominazione di Guardia Lombardi nel periodo di cui si tratta in questa pubblicazione. Interessante anche l'uso delle unità di misura di quel tempo: per l'estensione agraria l'opera, il tomolo, la mesura; per la misura lineare il palmo, la canna, il braccio; per il peso il rotolo, l'onza; la moneta: il ducato, il carlino, il grano o grana, il tarì. E termini come casaleno, pagliajo, massaria, pedanale, pannizza, caselle e palmenti di fabrica, etc. Ne ho riferito nel glossario il significato, dopo averlo ricercato in antichi vocabolari. È da notare che nell'onciario la preposizione di o de di tutti i cognomi di origina patronimica inizia sempre con la minuscola, diventerà maiuscola nel napoleonico. A parte la difficoltà di interpretare la grafia dei manoscritti, l'uso del dialetto è frequente: così Boccolo è riportato talvolta con Vuccolo e Buccolo, Furnielli o Frondelli per Fornelli, Bovenzi e Bevenzi, Celso o Celzo o Celsi, Franconetto e Francionetto, e così via. Evidentemente, anche Giaggia e Piaggia o Spiaggia sono da considerare sinonimi. Ho lasciato puntini sospensivi tra parentesi o il punto interrogativo laddove il testo non mi è risultato chiaro. La denominazione di alcuni luoghi, riferita ovviamente al tempo in oggetto, è spesso chiarita dal testo stesso, da quel seu che significa o, oppure: Spiaggia seu Calvario, Trinità seu Cerreta, La Fontana di cinque grana alias la Matinella, Le Lazzàre seu Fornelli, La Difenzola detta di Valdimasi seu Pietro Uglia, e anche pastino seu vigna nuova, vigna seu deserta. Interessante l'antica denominazione dei paesi: Carauni per Carbonara, nome dell'antica Aquilonia, e Villamagna per Villamaina, Piescopagano per Pescopagano. Come in altri paesi, anche a Guardia un monte di maritaggio assicurava un minimo di dote alle ragazze povere e orfane: in questo caso l'istituzione di beneficenza era il monte De Mongellis, fondato da Don Tiberio de Mongellis e dalla nobile Vittoria Lucania. È la storia della gente comune quella che ho cercato: artigiani, massari, bracciali. Gente operosa, alle cui storie mi sono avvicinata con profondo rispetto. Molti dei loro nomi, tramandati di generazione in generazione, io li riconosco nelle persone di oggi. Altri sono scomparsi da Guardia a causa delle emigrazioni in terre straniere. E a loro, in primo luogo, agli emigranti, dedico questo lavoro, che sempre portano nel cuore il paese di origine conservandone lingua e tradizioni, tramandandole ovunque abbiano trovato casa. Lo dedico a chi è rimasto e si adopera per il suo progresso; agli anziani, che ne rappresentano la memoria storica; ai giovani, ai quali auguro che questa terra sia più generosa nell'offrire la possibilità di realizzare le loro aspettative. Lo dedico in particolare a mio marito che tanto ama la sua terra, e ai nostri figli: Adele, Mariangela, Pierangelo, che sicuramente anch'essi l'hanno a cuore.
30,00

Capriglia di Principato Ultra nell’anno 1745. Il catasto onciario

Capriglia di Principato Ultra nell’anno 1745. Il catasto onciario

Agostina Spagnuolo

Libro

editore: Terebinto Edizioni

anno edizione: 2020

pagine: 126

In questo volume, Agostina Spagnuolo presenta – con attenta analisi critica – i risultati demografici ed economico-sociali offerti dal Catasto onciario di Capriglia Irpina del 1745. Si tratta di una fonte privilegiata e pressoché unica per ricchezza e completezza di dati, per la storia dei Comuni del Regno di Napoli a metà del XVIII secolo. L’autrice, favorita in questo dalla ridotta dimensione territoriale e demografica della Capriglia del tempo, ha saputo ricavarne tutte le notizie che il Catasto offre, a cominciare dalla griglia demografica, ricostruendo lo “stato civile” di tutte le famiglie e di tutti gli abitanti del paese, con i rispettivi mestieri, redditi, proprietà e “pesi”, e ricostruendo altresì, attraverso gli antichi toponimi, il paesaggio agrario e l’habitat naturale del territorio. La realtà che emerge dall’attenta analisi condotta da Agostina Spagnuolo è quella di una dimensione spaziale e urbanistico-architettonica tutta particolare, fortemente decentrata in minuscoli “casali” sorti lungo le antiche vie di comunicazione che dall’area del Partenio scendevano verso Avellino e Atripalda.
12,00

Il tempo giusto

Il tempo giusto

Agostina Spagnuolo

Libro

editore: Controluna

anno edizione: 2018

pagine: 72

"Tante vite abbiamo vissuto,/ ognuna dietro la seduzione della neve./ Troppe cose avevamo da sapere./ Il tempo ci ha ingoiato negli spazi/ avuti in prestito, segmenti/ dove scrivere parole per dire/ della luce dai ghiaccioli sospesi/ alle grondaie quando il sole s’alza/ e scioglie il freddo diradato./ Tante vite in una vita,/ talvolta dimenticate nello scorrere/ lungo il viale dagli argini imperfetti./ Ci siamo abituati al rossore/ della foglia d’autunno dopo l’esplodere/ del fermento del sole dai viticci/ attanagliati ai rami nell’abbraccio/ al pesco a primavera./ Raccolgo bacche e riempio canestri/ ed ho tante cose ancora da sapere,/ mentre la neve ritorna a coprire i passi/ nell’impresa ormai compiuta/ che tutti li contiene."
9,90

Di cenere e di polvere. Un viaggio nella civiltà contadina da Capriglia Irpina a Guardia Lombardi
12,00

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