Libri di Adolfo Fabbio
La sovranità della legge e la libertà individuale
Adolfo Fabbio
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2022
pagine: 170
Alla base della riflessione di Hayek stanno due tesi teoretico-metodologiche: l'individualismo metodologico e il primato dell'astratto. La teoria dell'esperienza di Hayek è la presenza degli elementi infiniti che costituiscono l'esperienza, di cui non possiamo cogliere né la totalità né gli elementi ultimi che la costituiscono. Hayek sostiene non tanto la limitatezza e la molteplicità degli individui quanto la non esauribilità dell'esperienza. Il concetto di equilibrio, se deve possedere un qualche significato empirico, non può basarsi sul presupposto che ciascun soggetto conosca tutto. Per non essere una tautologia, non può prescindere dalla dimensione spazio-temporale dell'esperienza. La critica alla conoscenza perfetta mette in luce che le sue ipotesi sono irrealistiche, in quanto si baserebbero sull'ipotesi di una completa conoscenza di tutti i fatti rilevanti circa il mercato e le possibilità tecniche dei metodi produttivi disponibili.
Logica trascendentale e filosofia pratica. Saggio sul pensiero di Hermann Cohen
Adolfo Fabbio
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2019
pagine: 300
Il libro dimostra come il filo che sottende e unisce la riflessione di Hermann Cohen è il fondamento e la salvaguardia della razionalità filosofica, che, per la sua posizione trascendentale e per la sua capacità fondante, unifica la cultura. Alla base di questa idea, che si esplicita nell'esposizione e nel commento del pensiero di Cohen, sono da sottolineare due momenti: quello della costituzione e della fondazione di questa razionalità nel commento al testo kantiano e quello esemplificativo della fondazione dell'etica.
Incontrare Dio nell’uomo
Ladislaus Boros
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2018
pagine: 240
Nell’incontrare l’altro, il fratello, l’uomo diviene essere autentico. E proprio lì si incammina verso Dio. Perché lì, nella positività realizzata, porta ad espressione l’essere divino. Questo il pensiero dominante che da filo conduttore all’intero libro. E qual è l’essenza dell’umano, cercata con i propri sforzi e accolta come riuscita immeritata? È la virtù. Ecco allora che Boros, quando scrive sulle virtù più criticamente ragguardevoli, ha qualcosa di veramente nuovo da dirci. Qualcosa di estremamente profondo. Attraverso le sue meditazioni, egli perviene al mistero dell’incarnazione: il Dio che si fa totalmente, realmente uomo, il Dio che prende su di sé ciò che è terribilmente normale, abituale, che si lega a ciò che dà nell’occhio. E proprio lì si produce, allora l’originarietà dell’essenza umana. Scritte in uno stile penetrante e lucido, queste riflessioni giungono dirette al cuore. Si possono leggere separatamente meditandole pezzo per pezzo. Proprio in questo modo esse sprigionano la loro intera chiarezza.
Dalla società dello scambio all'etica della norma. Alle radici dell'etica kantiana
Adolfo Fabbio
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 125
"Ciò che salva dall'arbitrio, è l'osservanza delle forme legali. Le forme sono le divinità tutelari delle società umane, costituiscono la sola protezione dell'innocenza, la vera possibilità di rapporto degli uomini fra loro. Altrimenti tutto è oscuro, tutto è affidato alla coscienza solitaria, all'opinione vacillante. Solo le forme legali sono chiare, soltanto a queste forme l'oppresso può appellarsi". Le parole di B. Constant possono considerarsi un commento esemplare alla dimensione formale della legge kantiana, se collocate nel sottofondo polemico: "Non conosco nessun sistema di schiavitù che abbia consacrato errori più funesti dell'eterna metafisica del Contratto sociale". È una sollecitazione di Fr. A. von Hayek che Kant abbia sviluppato la sua teoria dell'imperativo categorico, applicando alla morale il concetto di governo della legge, che aveva trovato pronto nelle regole di giustizia humiane, generali e inflessibili. Nella dissociazione e nella concorrenza degli interessi reali la legge morale non può avere un contenuto, perché si frantumerebbe in tante massime quanti sono gli individui e le loro inclinazioni.