Libri di A. Iadicicco
Maxima-Minima
Ernst Jünger
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2024
pagine: 112
Maxima-Minima, ovvero massime concentrate nello spazio minimo dell'argomentazione aforistica. Una raffica di sentenze, la cui estrema sinteticità è proporzionale alla densità, prive però di qualunque intenzione didascalica: «Tutte le tentazioni di fare della pedagogia andranno represse. A cosa servono, infatti, i punti d'osservazione quando sta venendo giù una slavina?» In queste spiazzanti riflessioni, concepite inizialmente come «note a margine» dell'Operaio (1932), ma pubblicate tre decenni dopo con un peso specifico proprio, Jünger propone un'approfondita analisi della protagonista indiscussa del XX secolo, la tecnica, nel contesto della «mobilitazione totale»: la sua incidenza sociale, economica ed etica; la sua valenza metafisica e la sua possibile trasfigurazione estetica, i suoi effetti sulla cultura e sull'uomo, «titano e antieroe», «operaio e musico», «politico e profeta». Una piccola perla della produzione jüngeriana in cui il grande teoreta studia con sguardo da entomologo i meccanismi del lavoro umano, specchio della rivoluzione mondiale, cercando di illuminare un'epoca tra le più ardue della storia.
Il tenente Sturm
Ernst Jünger
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2023
pagine: 96
Dottorando in zoologia e ufficiale al comando dei plotoni della terza compagnia schierata sul fronte francese, naturalista e guerriero, giovane eroico e contemplatore solitario, combattente e scrittore: nei tratti del tenente Sturm, protagonista di questo racconto, si riconosce senza difficoltà la fisionomia del suo autore. Ernst Jünger diede vita all'autobiografico personaggio negli anni difficili che seguirono il conflitto mondiale. Persa la guerra, incerto se ritornare agli studi universitari, lo scrittore riprende il copioso materiale dei diari e lo rielabora in forma compiuta. Concluso nella primavera del 1923, "Il tenente Sturm" fu pubblicato a puntate sulla rivista "Hannoverschen Kurier". Poi cadde nell'oblio. Nel 1960 lo stesso Jünger disseppellì quella giovanile prova letteraria e la inserì nel volume degli scritti narrativi delle "Sämtliche Werke". Nella scrittura di queste pagine Jünger fa i conti con la propria concezione del nazionalismo e con il proprio senso della patria e dello stato, abbozza una prima larvata critica della tecnica e della ferocia delle macchine, ma, soprattutto, acquista e precisa la propria coscienza di scrittore: prende distanza dalle iperboli dell'espressionismo e affina quella gelida perfezione dello stile che resterà intatta fin nelle annotazioni dell'ultracentenario.
Scritti politici e di guerra 1919-1933. Volume Vol. 2
Ernst Jünger
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 350
Tre strade per la scuola. Vendetta tardiva
Ernst Jünger
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2007
pagine: 74
Giunto alla soglia dei novant'anni, Jünger si misurò con il proprio lontano passato di bambino: lo fece in questo breve ma teso romanzo, intrecciando i tre percorsi fisici che lo conducevano a scuola con i ricordi di quell'epoca che non lo avevano mai lasciato. Ne scaturì una rievocazione ancora intensa di un difficile rapporto con le istituzioni, quella scolastica in primo luogo, incapaci di comprendere e valorizzare quell'adolescente inquieto e sognante, dalle tendenze ribelli e aggressive. E ancora adesso, passato un secolo da quell'infanzia rievocata, sentiamo nelle pagine dello scrittore tedesco vibrare le corde di una necessità di resistere alle istituzioni e alle autorità incapaci di cogliere l'essenza individuale di ciascuno e pronte soltanto ad ammettere e approvare la supina adesione a valori morti e completamente muti.
Contributi alla filosofia (Dall'evento)
Martin Heidegger
Libro: Libro rilegato
editore: Adelphi
anno edizione: 2007
pagine: 497
Quest'opera dall'aura esoterica - stesa tra il 1936 e il 1938 sull'orlo di una drammatica crisi filosofica e personale, ma pubblicata solo nel 1989 - è il tentativo più organico e coerente compiuto da Heidegger per riorganizzare il suo pensiero dopo la cosiddetta "svolta". Prende dunque forma un universo speculativo nuovo e sorprendente rispetto a quello di "Essere e tempo": entrano in scena l'interpretazione della metafisica come oblio dell'Essere, la diagnosi storico-epocale del nichilismo e della tecnica, il confronto con Nietzsche e con Hölderlin, la dottrina dell'"ultimo Dio" e di un "altro inizio" della storia. In realtà già alla fine del capolavoro del 1927 si profilava l'esigenza di rovesciare la teoria quasi trascendentale dell'Esserci per considerare non solo il suo puro autoprogettarsi, ma anche l'immemoriale e insondabile provenienza della sua finitudine dalla storia dell'Essere. Con il pensiero della "svolta", cui quest'opera dà corpo, Heidegger teorizza la coappartenenza di Essere ed Esserci in quell'"evento-appropriazione", "l'Ereignis", con cui l'Essere si affida all'Esserci in un'alternanza di donazioni e sottrazioni, concessioni e rifiuti, manifestazioni e occultamenti, che ritmano le "epoche" della storia.
Kant e Goethe
Georg Simmel
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2008
pagine: 86
"Sarà sempre uno spettacolo emblematico per la storia del mondo, il modo in cui due degli spiriti più grandi della storia di tutti i tempi lottano tra di loro per guadagnare l'unificazione del cosmo che si presenta in frantumi". La terza figura che interviene a comporre le due opposte immagini della natura, è quella di Georg Simmel. Il confronto fra Kant e Goethe lascia intravedere le linee della genealogia di quell'opposizione tra la vita e le forme, che ne attraverserà il pensiero, e della metafisica della vita, di cui giunge, nel finale di questo scritto, a dare enunciazione.
Lettere 1920-1963
Martin Heidegger, Karl Jaspers
Libro: Libro rilegato
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2009
pagine: XII-295
Martin Heidegger e Karl Jaspers si conoscono nella primavera del 1920 a casa di Edmund Husserl. Fino al 1936, e poi dal 1949 al 1963, si tengono in contatto mediante un'intensa corrispondenza epistolare. Le 155 lettere raccolte in questo volume, le uniche giunte fino a noi, sono riprodotte integralmente e corredate di un ampio apparato critico e bibliografico, prezioso per cogliere lo sfondo su cui si evolve lo scambio. La corrispondenza dei primi anni testimonia la speranza, comune ai due pensatori, di trovare l'uno nell'altro un amico e un alleato disposto a impegnarsi per il rinnovamento della filosofia e la riforma dell'università. Tuttavia, quanto più si definiscono i rispettivi orientamenti di pensiero, tanto più divengono evidenti le dissonanze tra l'ontologia fondamentale dell'uno e l'interpretazione esistenziale dell'altro, così come tra le due concezioni della riforma universitaria. Tale divergenza è acuita dalle opposte posizioni assunte rispetto agli eventi politici, benché nessuno dei due si spinga fino a una rottura radicale. Di questa crescente distanza raccontano, in gran parte, le lettere del dopoguerra, pervase da una tonalità elegiaca. In esse è ancora riposta la speranza di tenere viva un'amicizia, pur nella consapevolezza di una perduta sintonia. Permane comunque, da parte di entrambi, la convinzione di essere l'uno per l'altro il più degno interlocutore teorico.
Maxima-Minima
Ernst Jünger
Libro: Libro in brossura
editore: Guanda
anno edizione: 2012
pagine: 112
"Maxima-Minima", ovvero massime concentrate nello spazio minimo dell'argomentazione aforistica. "Minima moralia" distillati in prosa densa e lapidaria, parole lasciate cadere come gocce per scavare nel profondo. Raffica di sentenze pronunciate in successione da mitraglia per lasciare segni incancellabili. È un testo sconcertante - per l'estrema sinteticità inversamente proporzionale alla densità, per l'agilità di una scrittura che impone a chi legge di procedere per brusche frenate, per la velocità di un pensiero che suscita la sorpresa e provoca la sosta dello stupore meditativo. Nate in trent'anni di attenzione lucida decantata in frasi di nitore cristallino, le note dei "Maxima-Minima" prendono dunque la forma di aforismi acuminati, illuminanti, che hanno, nel corpus della produzione jüngeriana, la valenza di un diamante solitario, attraverso cui far rifrangere come in un prisma i lunghi raggi delle ricognizioni del pensatore, e grazie a cui mettere in luce le sfaccettature irriducibili del suo pensiero più che mai atto a illuminare un'epoca tra le più ardue della storia: il più breve e grave (il massimo nel minimo) dei secoli.
Quaderni neri 1942-1948. Note I-V
Martin Heidegger
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2018
pagine: 720
Con questo volume si pubblica la seconda serie di quelli che Heidegger stesso definì "Quaderni neri", i quali presentano una forma che, secondo le sue caratteristiche, risulta oltremodo singolare non solo per Heidegger, bensì in generale per la filosofia del XX secolo. Questi manoscritti, in cui si alternano osservazioni sugli eventi del tempo, discussioni filosofiche, meditazioni sull'arte e sulla poesia come pure autoriflessioni poetiche, offrono una tessitura di pensiero impressionante. Il presente volume è il primo di due nei quali vedono la luce le "Note I-X". Raccoglie le "Note I-V" e contiene anche quel "Quaderno nero" che fino a poco tempo fa ancora si riteneva disperso. Il primo quaderno del volume comincia nel 1942, l'ultimo si conclude nel 1948. Le "Note I-V" mostrano come il pensiero di Heidegger di una storia dell'essere incominci a sbiadire in favore di un pensiero del Geviert, della "quadratura". Tuttavia, proseguono le problematiche interpretazioni dell'ebraismo nel quadro del tramonto spirituale dei tedeschi che già affioravano nelle "Riflessioni". Il dopoguerra è vissuto come un tradimento del proprio compito da parte dei tedeschi, del compito cioè di fondare l'"altro inizio" della storia dell'essere. In relazione a ciò, Heidegger comincia a elaborare non solo il fallimento dei propri progetti di politica universitaria del 1933-1934, bensì anche la sua interdizione all'insegnamento, ufficializzata nel 1946. Con la pubblicazione del primo volume delle "Note" si rende disponibile un'altra porzione del manoscritto che, compilato dall'inizio degli anni trenta fino all'inizio degli anni settanta, rende manifesto il "cammino di pensiero" di Heidegger attraverso gli scossoni del secolo.
Quaderni neri 1948/49-1951. Note VI-IX
Martin Heidegger
Libro: Copertina morbida
editore: Bompiani
anno edizione: 2022
pagine: 576
Le annotazioni composte tra il 1948-49 e il 1951 si riferiscono ancora, a tratti, ai processi politici e sociali del dopoguerra; tuttavia, quello che emerge in primo piano è un "pensiero dell'Essere" che Heidegger vorrebbe sviluppare al di là della filosofia. Chiavi di volta cruciali del suo pensiero più tardo - come la questione dell'"impianto" - hanno qui la loro prima esposizione. Nelle Note VIII si possono trovare, tra l'altro, le tracce del rinnovato incontro con Hannah Arendt. A colpire sono la ricchezza di formulazioni sempre nuove e l'esplorazione di vie ignote del pensiero, che offrono una visione esemplare della potenza creativa del filosofo.
La forbice
Ernst Jünger
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2022
pagine: 204
Per un numero considerevole di pagine a partire dall'inizio, "Die Schere" appare come un allinearsi di aforismi. Che cosa tiene insieme allora questi frammenti di pensiero? Compare, in modo enigmatico, la figura della forbice, immagine decisiva, emblematica in questo libro «adamantino». La forbice rescinde, separa. La vita dalla morte, il pensiero dall'essere. Ma, osservata come simbolo, modello, non taglia più: riposa, «sogna». Una forbice che non taglia è un oggetto privo di senso? Nel peggiore dei casi, è privo di utilità. Jünger distingue tra la forbice che si vede, in potenza, e quella che agisce, in funzione. Colto dalla visione della propria morte, l'individuo prova timore; raggiunto dal proprio destino non teme più, né prova dolore. Distingue inoltre tra «un modello in cui la forbice taglia» e «un modello in cui la forbice non taglia». Non taglia, ma sta lì aperta, pronta a richiudersi, nelle zone ai confini del tempo, nella memoria come nei presentimenti e nei fenomeni visionari. Non taglia nel mondo delle figure tipiche, comunque più potenti di quelle storiche: l'effetto che fauna figura eroica è più forte di quello di un personaggio nazionale. Un racconto o un sogno, irrealizzati, sono più nitidi della realtà. In questo mondo separato delle idee la forbice non taglia. Ma la prospettiva è presto ribaltata. La forbice si serra inaspettatamente nel mondo reale: la medicina e la fisica hanno realizzato le mitologie, il pensiero non riesce più a star dietro alle realizzazioni della tecnica. La scienza ha sfatato tutti i miti. E tuttavia, continuiamo a stare in un universo che vive: lo spirito, la venerazione «vive nel mondo, sta già nella materia, nell'essere pulsante».
Cacce sottili
Ernst Jünger
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2022
pagine: 288
La passione per gli insetti si è destata in Jünger assai presto, sin dagli anni dell'infanzia, quando il padre regalò a Ernst e al fratello maggiore, Friedrich Georg, l'attrezzatura necessaria a questo gioco appassionante. Per i ragazzi, la caccia costituiva il pretesto per marinare la scuola e passare le giornate in campagna o lungo i fiumi, ma offriva anche un'occasione di educazione e di conoscenza. Il giovane Jünger trova sul terreno di caccia una palestra per esercitare l'osservazione della natura: impara i trucchi e le astuzie del cacciatore, legge con passione la letteratura scientifica, consulta le tabelle dei sistemi naturali. "Cacce sottili" è l'emozionante racconto autobiografico della storia di questa passione e delle avventure in cui l'autore si trova coinvolto. Jünger non cesserà di dedicarsi a questa sua attività in vari momenti della sua vita: negli anni della guerra come nel corso di viaggi in Italia, nel Medio Oriente, in Asia. Inseguiti con l'attenzione dello studioso, i piccoli animali offrono allo scrittore e filosofo occasione di gioco e di meraviglia, di riflessione sul tempo e sul mutare del volto della natura, sui desideri umani, sulla ricerca inesausta, infaticabile, del sapere e del piacere. Il mondo sottile degli insetti, scenario di bellezza e crudeltà, diviene una metafora del cosmo. E non è un'evasione letteraria, si tratta di un microcosmo reale.