Libri di A. Guareschi
Forest law-Foresta giuridica
Ursula Biemann, Paulo Tavares
Libro: Copertina morbida
editore: Nottetempo
anno edizione: 2020
pagine: 144
"La Terra ci risponde, dal globale al locale. Descrivo semplicemente queste corde per poter parlare, a più voci, di scienze, di tecnologia e di diritto. Legati insieme dalle linee più forti che mai abbiamo saputo tessere, comprendiamo la Terra e ne siamo compresi non soltanto per le speculazioni della filosofia, cosa che non avrebbe un gran peso, ma in un gioco d'energie enorme che può divenire mortale per coloro che abitano questo contratto." (Michel Serres). "Foresta giuridica" è un progetto di Ursula Biemann e Paulo Tavares sulla cosmopolitica dell'Amazzonia.
L'Italia sulla graticola. Scritti e disegni per «il Borghese» 1963-1964
Giovannino Guareschi
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2019
pagine: 458
Dopo la chiusura del suo "Candido", Giovannino Guareschi collaborò con "il Borghese", la rivista fondata da Leo Longanesi. Questo volume, introdotto da Alessandro Gnocchi, raccoglie per la prima volta gli articoli, le rubriche, le vignette pubblicati sul settimanale tra il 1963 e il 1964, oltre a quelli proposti ma non stampati e a brani tagliati e dunque inediti. Anche qui, Guareschi combatte con tutte le armi a sua disposizione (prima fra tutte l'ironia: della parola e del segno grafico) la sua eterna battaglia contro comunisti, democristiani, progressisti in generale (anche nella Chiesa) e conformisti. Il risultato è una contro-storia dell'Italia degli ultimi anni del boom tracciata da un bastian contrario e straordinariamente vicina allo spirito del nostro tempo.
Nel chiosco di Pressel
Hermann Hesse
Libro
editore: Guanda
anno edizione: 1992
pagine: 96
In perfetto equilibrio tra la ricchezza di qualità umane e la profondità delle rievocazioni letterarie, tra lo spazio della materia e la purezza della poesia, il racconto scorre veloce lungo i destini di tre poeti svevi, Vaiblinger, Morike e Holderlin, sullo sfondo di una Tubinga di primo Ottocento.
Mondo candido 1946-1948
Giovannino Guareschi
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2003
pagine: 484
Il volume rappresenta un distillato delle pagine di "Mondo Candido", di cui Guareschi fu animatore e direttore. Carlotta e Alberto Guareschi hanno operato una scelta di scritti e disegni, racconti del "Mondo piccolo" con don Camillo e Peppone, vignette delle prime tre annate del settimanale nato sulle ceneri di "Bertoldo".
Mondo candido 1951-1953
Giovannino Guareschi
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2003
pagine: 532
È trascorso ormai mezzo secolo dall'ultima uscita di "Candido" nelle edicole italiane. Era il giugno del 1953 e l'Italia, dopo gli anni laceranti che avevano seguito il termine del conflitto, si avviava a divenire una democrazia consolidata (sia pure imperfetta) e a muovere i primi passi lungo quella via che l'avrebbe portata al primo "miracolo economico". Ma anche nei tre anni raccontati in questo volume, non mancarono a Giovannino Guareschi i motivi e gli spunti per il suo giornale satirico.
Mondo candido 1948-1951
Giovannino Guareschi
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2003
pagine: 524
"Guareschi si conferma un aggressivo polemista controcorrente. A ragione, o a torto, comunque da solo, sempre libero come tanti, a volte contro tutti, senza alcun secondo fine e senza altri interessi da difendere, se non quello della libertà. Anche in questo "Mondo candido 1948-1951" ci si imbatte infine in una serie di racconti fantasiosi, ricchi di humour e di umanità: da quelli ambientati in famiglia ai capitoli di un "Mondo piccolo" che, coi soliti don Camillo, Peppone, lo Smilzo e gli altri della Bassa, non finisce di stupire per varietà di invenzione, profondità di sentimenti e sincerità di commozione." (Giovanni Lugaresi)
Mondo candido 1953-1958
Giovannino Guareschi
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2007
pagine: 522
Quella passione di tutti che ebbe nome "Trieste italiana", con le sofferenze, le ansie, le speranze culminate nel 1954 con la riunione della città all'Italia; le vicende polemiche del primo governo monocolore democristiano; la rivolta ungherese del 1956 schiacciata nel sangue... questo e altro ancora ci raccontano le pagine del "Mondo Candido 1953-1958". Sono pagine che ci riportano a una fase dell'Italia repubblicana coincidente con il boom economico, ma anche con le prime manifestazioni di una partitocrazia, di una statalismo e di un dirigismo che invano un uomo eccezionale come don Luigi Sturzo cercò di contrastare, peraltro sostenuto dalle pagine del "Candido". Una linea di continuità con i tre volumi precedenti all'insegna del Mondo Candido è rappresentata dalla costante guareschiana sulla libertà dell'individuo, contro qualsiasi forma di statolatria, di dirigismo, all'insegna del senso dello stato, ma non dello statalismo. Tanti momenti della vita politica italiana e internazionale appaiono in questo "Mondo Candido", ma ci sono anche non pochi capitoli di narrativa godibile, fra un'ironia che fa sorridere e un sentimento che commuove. Questo (e altro, ovviamente) era del resto Giovannino Guareschi: l'uomo delle scelte scomode, dell'amore sconfinato per la libertà dell'individuo, della fede animatrice della speranza e, da ultimo ("ma non ultimo"), del senso di umanità che prevale sempre sull'ideologia.
Mondo candido 1958-1960
Giovannino Guareschi
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2009
pagine: 516
Passano i mesi e gli anni, ma lo spirito battagliero, la forte polemica di Giovannino Guareschi non vengono meno. Così è anche nelle pagine di questo "Mondo Candido", che si riferiscono al periodo 1958-1960. Sono gli anni del tramonto dell'esperienza centrista degasperiana e delle forti avvisaglie di un orientamento a sinistra del partito di maggioranza relativa. La polemica guareschiana non prende di mira soltanto il mondo dei partiti, ma un più generale clima di abdicazione al senso di responsabilità personale, di dignità e di onestà che devono essere prima patrimonio del singolo, se vogliono, o devono, poi diventare patrimonio di un popolo, di una nazione. Guareschi si conferma critico del costume, coscienza che avverte al loro nascere fenomeni di crisi: dal pettegolezzo sempre più diffuso e diseducativo sui giornali, sui rotocalchi, all'invadenza della televisione, dall'abbandono dei valori umani a favore di un progresso scientifico che si allontana da quei valori medesimi, allo strapotere della partitocrazia, a scapito della centralità, della funzione, del Parlamento. È polemica sia scritta che disegnata, nel senso che questo "Mondo Candido 1958-1960" offre, come i precedenti, un campionario di vignette eloquente, ricco di umorismo, ma anche, in certi casi, di senso tragico degli eventi.
L'arte di scomparire. Vivere con discrezione
Pierre Zaoui
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2015
pagine: 138
In una società che vive di apparenza e spettacolarità, la discrezione è una necessaria forma di resistenza. Spegnere i riflettori, abbassare il volume, godere dell'anonimato sono gesti politici prima che morali. La discrezione è un'arte, un atto volontario, una consapevole scelta di vita in un mondo che ci vorrebbe sempre connessi, protagonisti, inesorabilmente presenti, e in cui s'impone l'urgenza di una tregua, di staccare e sparire. Come quando, in un paese straniero, assaporiamo la massima libertà di non essere riconosciuti, la discrezione è arte della scomparsa: non nascondere nulla fino a non avere più nulla da mostrare, fino a rendere la propria presenza impercettibile. È arte della sottrazione, non per negare ma per affermare se stessi, e al contempo far scomparire quello che ci definisce. È aprirsi al mondo senza toccarlo, è gioia di "lasciar essere" le cose. È ancora possibile oggi, tra selfie e YouTube, essere discreti? Secondo Pierre Zaoui la risposta è sì: anzi, la discrezione è la nuova faccia della modernità, frutto delle libertà offerte dalle nostre società democratiche. Nel suo saggio, Zaoui convoca i grandi pensatori della discrezione, da Kafka a Blanchot a Deleuze, passando per Virginia Woolf e Walter Benjamin, per delineare i tratti di questa esperienza "rara, ambigua e infinitamente preziosa".
«Adesso vi racconto tutto di me». Giovannino Guareschi 1908-1968
Libro
editore: Biblioteca Cantonale di Lugano
anno edizione: 2018
«Care»: prendersi cura. Un lavoro inestimabile
Pascale Molinier
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 192
Questo libro esplora la "cura" (care) ovvero il "prendersi cura" degli altri come una zona di conflitto, di strappi e anche di potere. Il lavoro salariato dei professionisti della cura e dell'assistenza è costituito soprattutto di un lavoro femminile sottovalutato e stigmatizzato per la sua "mancanza di qualificazione" e a volte per il colore della pelle di chi lo svolge. Fa parte di questo ambito anche il lavoro domestico, ancora oggi distribuito molto diversamente tra donne e uomini. È urgente pensare una trasformazione politica del lavoro e della società ponendo il "prendersi cura" al centro di ogni riflessione sul lavoro in generale e sulla convivenza in generale. L'autrice esamina la posta in gioco psichica del lavoro e delle pratiche che costituiscono la "cura" partendo da una ricerca condotta in una casa di riposo della provincia francese e usando anche gli strumenti della filosofia morale. La posizione di Pascale Molinier è originale, sensibile e forte poiché si inserisce nel dibattito contemporaneo internazionale intorno al care proponendo di cambiare radicalmente sguardo sul lavoro, sulla cura e sulla società. Si intende dare, con questo libro, un nuovo e complesso contributo alla ricerca italiana sulla psicodinamica del lavoro e sulla sua etica, un imprescindibile strumento di lettura delle trasformazioni in corso.
Tesoretto dell'amico di casa renano
Johann Peter Hebel
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 456
"Questo è un libretto da leggere un po' tutte le sere a letto, per addormentarsi poi estasiati e sereni. Sono le storielle che Hebel scriveva per un calendario molto diffuso soprattutto tra i bassi ceti sociali, «L'Amico di casa renano», con una lingua semplice, pulita, incantevole, che vuol farsi capire da tutti. Sono racconti di fatti insoliti, informazioni naturalistiche e astronomiche, insegnamenti per la vita di tutti i giorni, esercizi di calcolo elementare, casi di imbrogli e scaltrezze, disgrazie e straordinarie vicende, fatti storici e fatti insignificanti, aneddoti su personaggi famosi e non, sempre divertenti e che destano stupore. Nel 1811 è lo stesso Hebel a pubblicare in volume il "Tesoretto", con una scelta delle sue prose. Il libro è sempre stato molto ammirato dai massimi scrittori di ogni tempo (tra cui Goethe, Kafka, Walser, Benjamin, Canetti) per la sua prosa garbata e di inarrivabile incanto." (E. C.)