Libri di Wolfgang Schivelbusch
La vita logorante delle cose. Saggio sul consumo
Wolfgang Schivelbusch
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
Wolfgang Schivelbusch è un filosofo, storico e intellettuale particolarmente eclettico che nei suoi libri ha analizzato in profondità le caratteristiche dell’immaginario sociale moderno. In questo testo parla di come la reciproca interazione tra le persone e le cose possa essere vista come un continuum; un ciclo infinito di creazione, consumo, usura, danneggiamenti e, infine, distruzione. La storia più antica dell’uomo si può rileggere così sulla base di queste trasformazioni, che rappresentano il principio elementare della natura. In tempi più recenti, tali trasformazioni costituiscono la base per le teorie nel campo dell’economia politica e oggi offrono una lente per interpretare il mondo dei consumi. Schivelbusch traccia un quadro della simbiosi che si crea tra gli esseri umani e gli oggetti nella storia della filosofia e della scienza, in un flusso che prende spunto dalla biologia, dalla mitologia, dalla psicoanalisi e dall’economia, raccogliendo immagini che ci appaiono tanto sorprendenti quanto cruciali sulla società così come la conosciamo e confermandosi come uno dei pensatori più originali del nostro tempo. La scarpa ormai ha la stessa aria vissuta del piede che la calza. È consumata e la suola si è assottigliata. Ma, a sua volta, la scarpa ha segnato il piede con vesciche e calli.
La cultura dei vinti
Wolfgang Schivelbusch
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2014
pagine: 370
Come fa un paese che ha perso una guerra a metabolizzare il trauma della disfatta? Guardando al Sud degli Stati Uniti dopo la guerra di secessione che vide la vittoria del Nord nel 1865, alla Francia dopo la guerra franco-prussiana del 1870-71, alla Germania dopo la Grande Guerra si coglie una sorta di itinerario comune attraverso cui passano i paesi sconfìtti. Dalla depressione all'euforia (rivoluzionaria), dalla presa di distanza con il passato alla convinzione di essere comunque i vincitori morali, alle velleità di revanche. È un modello che si ripete anche in epoca contemporanea, basti pensare alla fine dell'Unione Sovietica e agli Stati Uniti dopo l'attacco alle Twin Towers.
La cultura dei vinti
Wolfgang Schivelbusch
Libro: Copertina rigida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2006
pagine: 370
Una sconfitta in guerra proietta sul dopoguerra del paese vinto un'ombra lunga: lo vediamo ancora oggi in Italia, dove le diatribe sui vincitori e i vinti, sull'8 settembre e il 25 aprile, acquistano sempre nuova lena. Questo libro affronta il problema di come un paese che ha perso una guerra elabori il trauma della sconfitta; e lo fa raccontando e discutendo tre casi concreti: il Sud degli Stati Uniti dopo la guerra di secessione che vide la vittoria del Nord nel 1865; la Francia dopo la guerra franco-prussiana del 1870-71; la Germania dopo la Grande Guerra. Attingendo alla storia politica e culturale, Schivelbusch riesce a tracciare una sorta di itinerario che accomuna i paesi sconfitti: dalla depressione all'euforia (rivoluzionaria), dalla presa di distanza con il passato alla convinzione di essere comunque i vincitori morali, alle velleità di revanche. E un modello che si ripete, e che l'autore nelle pagine conclusive vede all'opera anche nell'ex Unione Sovietica, e negli Stati Uniti dopo l'attacco alle Twin Towers. Il compito di riflettere sul caso italiano è affidato a una partecipata introduzione di Roberto Vivarelli.
Storia dei viaggi in ferrovia
Wolfgang Schivelbusch
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2003
pagine: 218
150 anni fa George Stephenson inventava la locomotiva e con essa la ferrovia, la principale innovazione del XIX secolo. Opinione dell'autore di questo saggio è che tale invenzione non abbia soltanto dato un decisivo impulso alla rivoluzione industriale, ma abbia altresì modificato la percezione dello spazio e del tempo. E proprio il viaggio in ferrovia diventa nell'Ottocento la prima esperienza industriale di massa nella nuova civiltà meccanica. Lo scompartimento, la diversa situazione dialogica che vi si instaura a seconda della sua realizzazione tecnica, gli inquietanti crimini che vi sono perpetrati. L'autore affronta anche l'atteggiamento di scrittori e critici nei confronti del nuovo mezzo di trasporto.
Storia dei generi voluttuari. Spezie, caffè, cioccolato, tabacco, alcol e altre droghe
Wolfgang Schivelbusch
Libro
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2000
pagine: 288
La borghesia preferiva il caffè, l'aristocrazia prediligeva invece la cioccolata. Nel Settecento il tabacco si fiutava, mentre nell'Ottocento era in voga la pipa. I generi voluttuari, i generi che producevano piacere, hanno contribuito a formare il costume e si sono intrecciati con il cambiamento della mentalità. Qual è stata l'influenza di questi beni di consumo sulla storia dell'uomo in epoca moderna? Come mai, in determinati periodi, apparvero in Europa dei generi di consumo totalmente nuovi? Caffè, tè, tabacco sono stati delle scoperte coloniali casuali oppure vennero a soddisfare bisogni nuovi di consumi diversi? Attraverso la "storia dei generi voluttuari", un affascinante affresco dell'Europa della modernità.