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Libri di Vittorio Fiore

Forme grafiche e dimensioni sceniche nelle opere di Paolo Fantin. Allestimenti lirici per Damiano Michieletto tra rigore e innovazione

Forme grafiche e dimensioni sceniche nelle opere di Paolo Fantin. Allestimenti lirici per Damiano Michieletto tra rigore e innovazione

Edoardo Dotto, Vittorio Fiore, Omar Jebari

Libro: Libro in brossura

editore: LetteraVentidue

anno edizione: 2024

pagine: 100

Linguaggi apparentemente distanti come quello del disegno, del teatro, dell’architettura, trovano largo spazio di dialogo nelle riflessioni contenute in questo testo, che mirano ad uno sguardo critico, proiettato alla consapevolezza degli strumenti che permettono l’indagine e la comprensione dei processi progettuali per lo spazio scenico dell’opera lirica, dall’idea iniziale al risultato finale. Tra le modalità di indagine utilizzate per lo studio dei progetti di architettura, una delle più sperimentate è quella dell’analisi grafica, intesa generalmente come la ricerca di impianti geometrici di riferimento formale. A ben vedere, questa modalità, specie se applicata senza la pedanteria che talvolta la caratterizza, intrattiene una profonda analogia con la struttura dei percorsi progettuali, cui nei casi migliori si avvicina anche per la connotazione euristica del procedimento. Lo strumento del disegno consente infatti di seguire traiettorie progettuali ed analitiche, tracciando percorsi circolari che, come in questo lavoro sulle opere dello scenografo Paolo Fantin – condotto attraverso il diretto confronto con l’autore – saldano le prassi esplorative con quelle poietiche.
10,00

Le trasformazioni del Mezzogiorno. Realtà e problemi tra l'antico e il nuovo
40,50

La manutenzione dell'immagine urbana

La manutenzione dell'immagine urbana

Vittorio Fiore

Libro

editore: Maggioli Editore

anno edizione: 1998

pagine: 203

17,56

La città teatrale. Per un recupero di spazi e memorie

La città teatrale. Per un recupero di spazi e memorie

Libro: Libro in brossura

editore: Cue Press

anno edizione: 2023

pagine: 144

I teatri sono luoghi di incontro per la comunità che vive all’unisono un’esperienza relazionale in grado di generare fenomeni di coscienza critica e impegno sociale e di lasciare un’impronta mnemonica profonda, con risvolti didattici, culturali e identitari. Dall’intreccio di sguardi diversi, il volume elabora una prima mappatura che vede il teatro quale strumento per riqualificare parti urbane o per riscoprire un rapporto degli "abitanti" – stanziali o occasionali – con il territorio. Finalità dei testi è stimolare forze residuali insite nei luoghi della vita, in cui pratiche di riuso ed esperienze performative hanno dato l’opportunità di ripensare ogni forma d’arte in opposizione allo spazio ideologico dominante. Emerge una nuova poetica degli spazi che prova a restituire la bellezza dei luoghi e a riscoprire l’energia delle relazioni che vi albergano innescando nuove narrazioni.
24,99

Restauro urbano a San Pietro a Patiero. Francesco Venezia
8,00

Luce artificiale e paesaggio urbano. Raccontare il territorio con nuove tecnologie
18,00

Abitare. Atti del Seminario di Studi della Scuola di Alta Formazione organizzato dalla Facoltà di Architettura di Siracusa e dall'Istituto Italiano per gli Studi...

Abitare. Atti del Seminario di Studi della Scuola di Alta Formazione organizzato dalla Facoltà di Architettura di Siracusa e dall'Istituto Italiano per gli Studi...

Libro: Libro in brossura

editore: Liguori

anno edizione: 2014

pagine: XIII-124

La lettura dei caratteri strutturanti l'immagine del luogo, nelle sue diverse declinazioni, può divenire strumento fondante del progetto, per delineare strategie di intervento, sia in termini di recupero, sia di nuovo insediamento. Privilegiando caratteri consolidati nell'immaginario collettivo, si può tracciare l'identità del luogo attraverso la pura osservazione ed il senso degli elementi costituenti condivisi dalla comunità insediata. Le indagini si integrano con linee di ricerca finalizzate all'individuazione di nuove spazialità, attraverso soluzioni figurali proprie della pittura, della letteratura, del cinema, della fotografia, della pubblicità. Tale approccio costituisce fondamento per le giornate di studio, organizzate dal prof. Carlo Truppi nell'ambito della Scuola Estiva di Alta Formazione, presso il Dipartimento di Analisi, Rappresentazione e Progetto nelle Aree del Mediterraneo della Facoltà di Architettura di Siracusa, in collaborazione con l'Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli. La IV edizione propone il tema dell'abitare inteso come rapporto fra uomo e spazio.
17,99

La dimora e la città tra '800 e '900. Villa Reimann: storia e recupero

La dimora e la città tra '800 e '900. Villa Reimann: storia e recupero

Vittorio Fiore, Lucia Trigilia

Libro: Libro in brossura

editore: LetteraVentidue

anno edizione: 2017

pagine: 168

Per i suoi caratteri storici, architettonici ed ambientali villa Reimann costituisce un elemento attraente nell'immaginario siracusano; è indissolubilmente legata alla figura della danese Christiane Elisabeth Reimann che, entrata a far parte della storia della città, acquista l'immobile, lo valorizza e lo trasforma - a partire dal 1934 - nel sito ad alta valenza culturale che possiamo ammirare oggi. Villa Reimann è uno dei pochi esempi superstiti di residenze extra urbane, a contatto con un patrimonio archeologico vasto da poter essere considerato un vero e proprio sistema. Lo studio documentato in questo libro è stato portato avanti parallelamente con un taglio storico-archivistico e tecnologico-progettuale. Il testo affronta nella prima parte gli aspetti storici della dimora e del giardino e la ricostruzione documentaria dei numerosi passaggi di proprietà che si sono susseguiti dalla metà dell'800 a oggi. Nella seconda parte l'approccio tecnologico ai progetti di trasformazione della villa ne ricostruisce le vicende dei cantieri, attraverso l'individuazione delle tecniche costruttive dell'epoca, la lettura dei computi metrici e di alcune lettere ritrovate.
22,00

Le città del Teatro Greco. Letture tra scenografia e realtà urbana

Le città del Teatro Greco. Letture tra scenografia e realtà urbana

Vittorio Fiore, Vito Martelliano

Libro: Libro in brossura

editore: LetteraVentidue

anno edizione: 2018

pagine: 180

La potenza drammatica del teatro en plein air non è affatto accessoria o decorativa […]. Il luogo naturale non si limita a fornire allo spettacolo una cornice […]; lo costituisce nella sua singolarità, nella sua più preziosa fragilità, e contribuisce in modo determinante a renderlo memorabile. […] La natura offre alla scena l'alibi di un altro mondo, la sottomette a un cosmo che la sfiora con i suoi riflessi imprevisti. Roland Barthes, Poteri della tragedia antica, 1953 Il teatro greco di Siracusa si adagia armoniosamente in una singolare conformazione orografica dell'altopiano dell'Epipoli come immenso palcoscenico aperto su un panorama di estrema bellezza: il porto grande delimitato dall'isola d'Ortigia e dalla penisola del Plemmirio, la pianura del fiume Anapo a sud e il profilo dei monti Climiti a ovest ne sono il fondale naturale. Una visione mutata nel tempo: il paesaggio agreste che si era impossessato delle vestigia della città greca subisce l'avanzare della città contemporanea; il teatro greco, a sua protezione, si fa scudo con una cortina verde, annullando la vista compromessa. Lo scheletro roccioso - derivato dalla asportazione degli elementi lapidei destinati alla grande opera muraria cinquecentesca che avrebbe circondato Ortigia - si presenta come la struttura che, confermando le sue qualità di "teatro totale", ha accolto gli allestimenti INDA degli ultimi cento anni. Il rapporto teatro/città è sugellato in questo studio attraverso connessioni visive e restituzioni illusive: tra patrimonio mitico, finzione scenica, archeologia, realtà urbana e società.
18,00

Relazioni pericolose in luce. Tecnologie sceniche e ri-mediazioni visive per un romanzo epistolare

Relazioni pericolose in luce. Tecnologie sceniche e ri-mediazioni visive per un romanzo epistolare

Vittorio Fiore

Libro: Libro in brossura

editore: LetteraVentidue

anno edizione: 2020

pagine: 110

«La rimediazione trova nella luce artificiale e nelle sue applicazioni, un orizzonte tecnologico innovativo ed in continua metamorfosi, con la cui virtualità i mezzi di comunicazione tradizionali non possono competere: in questo processo in cui i nuovi media si modellano a partire dalle caratteristiche e dalle finalità dei precedenti, i tradizionali sono costretti a ripensarsi sulla base delle innovazioni con cui continuamente vengono in contatto». Il testo contiene riflessioni sulle valenze della luce in ambito performativo e sulle sue innovazioni nel teatro contemporaneo; presente già nella ricerca delle avanguardie, la luce ha mutato ruolo, offrendo inaspettati esiti spaziali, assunti come irrinunciabili opportunità drammaturgiche. Su questo tema contribuiscono trasversalmente alla scrittura scenica: i metodi di ri-mediazione letteraria e tecnologica e le trasposizioni per il teatro ed il cinema, trattati da esperti (Claudio Angelini, Elena Bucci, Anna Maria Monteverdi, Cristina Riccati, Stefania Rimini) che incrociano peculiarità della ricerca personale con aspetti drammaturgici e tecnologici, nell'ambito di un progetto didattico sul romanzo epistolare di Choderlos de Laclos: Les Liaisons dangereuses (1782).
10,00

Carmine Maringola, scenografo/attore. La scena recitante per Emma Dante

Carmine Maringola, scenografo/attore. La scena recitante per Emma Dante

Vittorio Fiore

Libro: Libro in brossura

editore: LetteraVentidue

anno edizione: 2020

pagine: 104

La scenografia è richiesta già in una fase preliminare creativa, ha il compito di restituire il suo apporto drammaturgico partecipando attivamente anche alla partitura dei movimenti […]; nei nostri lavori non arriva alla prova generale, quando ormai è tardi per lavorare ad una sua integrazione […]. Carmine Maringola. Carmine Maringola nella scena contemporanea è un esempio di contaminazione virtuosa tra le tre componenti che ne animano la ricerca: architetto, attore, scenografo. Alla formazione di architetto associa la vocazione di performer impegnato in una "cellula napoletana" del Living Theatre, perseguendone la visione rivoluzionaria; un periodo post-laurea di residenza a New York costituisce la sua vera iniziazione artistica. Tornato in Italia, si trasferisce a Palermo ingaggiato in un teatro dove, nel tempo libero dalla "professione" attorica, studia la "macchina scenica", recuperando dall'esperienza pratica la manualità e l'artigianalità del teatro sette-ottocentesco, guidato dalla consapevolezza degli spazi, propria ad un architetto. Dall'incontro con Emma Dante si genera un lungo e resistente sodalizio di vita e lavoro che «[…] a partire dall'innesto partenopeo nel corpus geneticamente palermitano della Sud Costa Occidentale […]» lo vede impegnato nella ricerca delle relazioni tra azione performativa e segni drammaturgico-scenici (A. Barsotti). Il testo ne delinea un ritratto, attraverso gli spettacoli a cui partecipa come attore - guidato dalla Dante con cui firma le scene - e le opere liriche di cui è artefice delle scenografie.
18,00

Ripensare–innovare lo spazio del teatro: progetto, recupero, riuso. Configurazioni flessibili, strategie produttive e innovazioni tecnologiche per la scena

Ripensare–innovare lo spazio del teatro: progetto, recupero, riuso. Configurazioni flessibili, strategie produttive e innovazioni tecnologiche per la scena

Vittorio Fiore, Francesca Castagneto

Libro: Libro in brossura

editore: LetteraVentidue

anno edizione: 2023

pagine: 192

Il ruolo del teatro e delle arti performative nella valorizzazione dei territori costruisce il filo conduttore dei ragionamenti sviluppati all'interno del volume. Viene qui sintetizzato il frutto della ricerca che gli autori hanno maturato, in circa vent'anni, sui processi per il recupero dei patrimoni culturali. Il focus sul Teatro, come edificio e come attività produttiva, drammaturgica, scenografica, artistica, nasce da una passione, da sempre coltivata, e vuole osservare la stretta relazione tra il "fare" teatro e il configurarne gli spazi. Un'esplorazione all'interno di un processo evolutivo in cui la cultura della performance e il linguaggio architettonico, pur seguendo percorsi indipendenti, si incontrano per condividere e mettere a confronto principi progettuali e tecnologie dell'innovazione. Nell'osservare gli attuali processi produttivi emergono chiaramente le necessarie trasformazioni che i teatri tradizionali devono subire per rispondere alle richieste della cultura contemporanea, ma anche il "peso" che nuovi teatri, ampliamenti di edifici storici o riuso di insediamenti dismessi, occupano nel paesaggio urbano. Se la presenza di un teatro diviene l'innesco di una valorizzazione culturale e sociale, una politica attenta al territorio e alle sue risorse sottostimate e inutilizzate non può ignorare una porzione tanto significativa e complessa dei patrimoni edilizi. Prefazione di Maria Cristina Forlani.
20,00

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