Libri di Stefano Zuccalà
In aperta clausura
Stefano Zuccalà
Libro: Libro in brossura
editore: Ronzani Editore
anno edizione: 2023
pagine: 148
Nei versi di Zuccalà abita la determinazione alla lealtà primaria tra vita e parola, che lo sciame elettronico, funzionale e sintetico dell'aberrazione linguistica vuole adulterare e irretire. In questo senso, si tratta di una poesia profondamente "politica", laddove colloca l'epicentro della propria propagazione lirica nella scottante zona di contatto tra il singolo e la polis, dove lo scontro nella lingua si fa più teso, serio, necessario. Prefazione di Paolo Donini.
La tua sopravvivenza
Stefano Zuccalà
Libro
editore: Musicaos Editore
anno edizione: 2016
pagine: 182
D'amore e di altre sevizie
Stefano Zuccalà
Libro: Copertina morbida
editore: Zona
anno edizione: 2006
pagine: 72
Il conto degli avanzi
Stefano Zuccalà
Libro
editore: Lupo
anno edizione: 2011
pagine: 194
Ispirati da una sensibilità sostanzialmente fotografica - nella quale le immagini si fanno metafora dell'interiorità - questi "cammei" colgono l'essenza del vivere nei suoi momenti più nudi, in istantanee che parlano di verità scomode e di illuminazioni. La solitudine degli universi individuali, la miseria della maschera, le ambizioni frustrate, le inquietudini che emergono quando la routine si spezza, i momenti di bilancio nel bazar di una vita... tra echi di poesia e duro realismo, si fa strada l'idea che gli esseri umani siano "deserti in cerca di vicinanza", ma anche la certezza della preziosità di ogni esistenza. "Conosco i personaggi e i pensieri di quei personaggi, il loro modo di sentirsi soli, al fondo, costretti all'angolo, quella ferocia che viene dalla costrizione all'angolo e che ti fa esplodere il cuore".
La voce armata
Stefano Zuccalà
Libro: Libro in brossura
editore: Eretica
anno edizione: 2021
Un uomo siede al tavolino di un bar. Prova a radunare qualche presenza. Attraverso un lungo monologo che avanza senza sconti, cerca di mettere assieme i pezzi che compongono il passato e il presente di una vita. La sua voce è precisa, il suo sguardo è freddo, il suo cuore è caldo. Viene così a srotolarsi un ruvido compendio dell’amarezza che riesce, tra echi di poesia e duro realismo, a trovare la sua redenzione nel suo stesso porsi in racconto. Sullo sfondo, la provincia – materica, epica e dell’anima: un Salento che però mai si dichiara apertamente, luogo allucinato, eternamente liminare, comunque roccioso e, paradossalmente, “raggelato”.