Libri di S. Orlando
«Italiani mata burros» e altre storie di migranti in Venezuela
Michele Castelli
Libro: Copertina morbida
editore: EBS Print
anno edizione: 2018
pagine: 206
"Italiani mata burros" e altre storie di migranti in Venezuela narra le vicende dei migranti italiani in Venezuela che l'autore ha sentito dai protagonisti o da suoi testimoni diretti. Scrittore attento, delicato e sensibile, con puntuali chiose poetiche ricche di immagini dalla forte carica espressiva, Michele Castelli affronta nel libro diverse tematiche legate alla diaspora italiana del secolo scorso. Scorrendo attentamente le pagine di questa raccolta, si scorge l'apporto dell'immigrato nei confronti della terra di adozione, la sua grandezza morale, la generosità e la solidarietà tra connazionali all'estero, la fatica e il sudore, l'abnegazione e gli atti di eroismo, la diffidenza e il disprezzo della popolazione locale, le tentazioni e le deviazioni, i raggiri e i facili guadagni. Predominano, inoltre, in tutto il libro, la descrizione dei paesaggi tropicali, dei villaggi e delle città di origine e di adozione, facendo spesso ricorso all'uso di similitudini che rendono più scorrevole la narrazione e facilitano la comprensione di quei fenomeni naturali, sociali, antropologici e culturali tipici della realtà venezuelana.
Magazzino 18. Storie di italiani esuli d'Istria, Fiume e Dalmazia
Simone Cristicchi, Jan Bernas
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: 158
Montagne di sedie aggrovigliate come ragni di legno. Legioni di armadi desolatamente vuoti. Letti di sogni infranti. E poi lettere, fotografie, pagelle, diari, reti da pesca, pianoforti muti, martelli ammucchiati su scaffalature imbarcate dall'umidità. Questi e innumerevoli altri oggetti d'uso quotidiano riposano nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste. Oltre sessant'anni fa tutte queste masserizie furono consegnate al Servizio Esodo dai legittimi proprietari, gli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia, un attimo prima di trasformarsi in esuli: circa trecentocinquantamila persone costrette a evacuare le loro case e abbandonare un'intera regione in seguito al Trattato di pace del 10 febbraio 1947, che consegnò alla Jugoslavia di Tito quel pezzo d'Italia da sempre conteso che abbraccia il mare da Capodistria a Pola. Di questa immensa tragedia quasi nessuno sa nulla. Delle foibe, delle esecuzioni sommarie che non risparmiarono donne, bambini e sacerdoti, della vita nei campi profughi e del dolore profondissimo per lo sradicamento e la cancellazione della propria identità pochissimi hanno trovato il coraggio di parlare nei decenni che seguirono. Eppure è storia recente, a portata di mano e soprattutto abbondantemente documentata: basta aprire le porte del Magazzino 18. Porte che Simone Cristicchi ha spalancato.
Cervantes o la casa incantata
Antonio Azorín
Libro: Copertina morbida
editore: Faligi
anno edizione: 2013
In quest'opera assistiamo all'incredibile viaggio del celebre scrittore Víctor Brenes in compagnia del suo fedele servitore Postín, alla ricerca dello stimolo necessario per la realizzazione del suo ultimo romanzo, La casa incantata. Grazie a un elisir magico, il protagonista viaggia a ritroso nel tempo, all'epoca in cui è vissuto Miguel de Cervantes. Lungo il cammino, egli incontra due incarnazioni di sua moglie Isabel, musa ispiratrice del genio creativo dell'autore.
Galateo
Giovanni Della Casa
Libro
editore: Garzanti
anno edizione: 1988
pagine: 102
Il "Galateo ovvero de' costumi", trattato nel quale, sotto la persona di un vecchio idiota ammaestrante un suo giovanetto, si ragiona de' modi che si debbono tenere o schifare nella comune conversazione, così precisa il sottotitolo, fu pubblicato nel 1558 da monsignor Della Casa, nunzio pontificio a Venezia, temperamento mondano, autore di quello che sarà poi l'"Indice dei libri proibiti". Vengono esposte norme sul modo di vestirsi, enumerati tutti i gesti e le cose spiacevoli da evitarsi; è riprovato lo scherno, la beffa, la parola che morde e offende; si suggeriscono i modi del parlare, si consigliano i vocaboli da usare e quelli da evitare. Insomma, biasimando ogni eccesso, l'autore incarna il culto della proporzione proprio del Rinascimento.