Libri di Rossella Marzullo
Abissi e disarmonie. Analisi pedagogica delle relazioni familiari disfunzionali
Rossella Marzullo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 276
Il volume si propone di riflettere, in un’ottica multidisciplinare, sul fenomeno della violenza in famiglia, da sempre luogo ambivalente, che può essere sede privilegiata della cura, oppure teatro di sofferenza, o addirittura di morte. Oggetto di indagine sono le relazioni familiari disfunzionali, i difetti di comunicazione da cui esse scaturiscono, nonché le conseguenze derivanti dalla deprivazione affettiva, con particolare riferimento allo sviluppo cognitivo e alla dimensione emotivo-affettiva nello sviluppo infantile. L’analisi si avvale anche del suggestivo espediente narrativo fornito dalla cultura classica e dalla tragedia greca, allo scopo di significare e interpretare gli archetipi della violenza intrafamiliare che attraverso il mito diventano struttura permanente dell’umanità. Se l’analisi mostra una famiglia che smette di essere un “contenitore protettivo e di cura” per trasformarsi in luogo di incuria e irresponsabilità, fino a diventare uno spazio violento e distruttivo, la riflessione richiede imperativamente un intervento pedagogico per la cura dei legami nelle famiglie conflittuali, a partire dalle “patologie più tipiche”, dagli insiemi familiari con genitori separati fino ai conflitti più gravi e irreparabili segnati da crimini e violenza intradomestica. Il tentativo è quello di sistematizzare l’intervento pedagogico, anche nei conflitti più complessi e inconciliabili, nella prospettiva di una cura educativa responsabile quale “atto civile” che la comunità dei professionisti dell’educazione deve esprimere, soprattutto nei riguardi dei legami che crescono nei contesti sociali più fragili e a rischio.
Cesare Beccaria. Del diritto, della pena, dell'educazione
Rossella Marzullo
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2019
pagine: 205
Era difficile immaginare, nel lontano giugno del 1764, che la pubblicazione di due libri senza il nome dell'autore e in formato tascabile avrebbe modificato definitivamente la concezione di pena e il rapporto tra essa, il delitto, la morale corrente e il valore dell'essere umano. Voltaire e l'allora sconosciuto e appena ventiseienne Beccaria stavano rispettivamente consegnando alla storia il "Dictionnaire philosophique portatif" e il "Dei delitti e delle pene". Il clamore suscitato dai due testi fu tale che generò, già nei lettori del tempo, le più disparate reazioni: dall'esplosione di nuove idee filosofiche, politiche e giuridiche alle contestazioni efferate da parte di statuti religiosi, etici, giuridici e politici. Come la piena di un fiume, queste moderne concezioni di un diritto penale laico e secolarizzato, basato sulla indiscutibile dignità della persona quale valore assoluto dell'intero ordinamento, approdano alla conquista del principio della pena proporzionata al reato e non inutilmente spietata e feroce. Insomma, una visione razionale, obiettiva, umana sia degli errori che gli uomini commettono violando il contratto sociale, sia della legge che tale contratto deve proteggere e legittimare, senza «questa inutile prodigalità di supplizi che non ha mai reso migliori gli uomini».
La pedagogia del recupero. Complessità familiari tra marginalità, devianza e crimine organizzato
Rossella Marzullo
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2019
pagine: 223
Il testo indaga la complessa tematica dei rapporti tra genitori e figli, con particolare riferimento al perpetuarsi di modelli educativi devianti nelle famiglie di 'ndrangheta, che i dati esaminati confermano replicarsi senza sosta da una generazione all'altra. Ponendo l'accento, in particolare, sull'incapacità intrinseca di questi modelli di favorire il naturale processo di soggettivazione e distacco dei giovani dalle figure genitoriali. All'interno delle realtà osservate, il processo di crescita si presenta come un percorso di vita precostituito già dato e dal quale il bambino non può discostarsi, perché la cultura familistica che domina in ambienti mafiosi non conosce la libertà del singolo, ma solo la forza prepotente del clan, inteso come un unicum indistinto nel quale le individualità si fondono per perdersi definitivamente ed inesorabilmente. Sulla questione del vuoto di generatività presente in ambienti contigui alla criminalità organizzata si è posta l'attenzione anche per sollecitare tutto il mondo istituzionale, a cominciare dalla scuola, a esercitare quella funzione sussidiaria della legge invocata dalla Carta fondamentale come strumento di tutela in tutte le ipotesi in cui i genitori si manifestino incapaci di assolvere ai loro compiti.
Educazione, famiglia, democrazia. Percorsi di legalità
Rossella Marzullo
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2014
pagine: 208
Il presente studio affronta temi di scottante attualità, un'attualità sempre viva quando si riflette sui nodi complessi che interconnettono lemmi delicati quali famiglia, democrazia, legalità. Il tempo veloce che stiamo attraversando, e che ci attraversa, ha portato infatti mutamenti profondi nella configurazione della famiglia e nei suoi legami con la società e con lo Stato. E quei mutamenti, non raramente sofferenti e a loro volta portatori di sofferenze, sono continuamente sollecitati a trasformazioni radicali dalle spinte socio-economiche e dallo Zeigeist che sembra incupire i giorni gravidi di ricchezza e povertà che stiamo vivendo, giorni esaltanti o irrimediabilmente dannati. Perciò la società stessa si presenta con figure sfaccettate cariche di speranza o di irresistibile sconforto, lasciando all'individuo, come sempre nella storia, la responsabilità etica della "edificazione" della sua casa e dei suoi giorni. In ciò la funzione dell'educazione. Che sempre è chiamata alla costruzione del sé e alla costruzione di legami sociali non avvelenati da egoismi, esclusioni, reiezioni, dannosi per gli altri ma anche per sé.