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Libri di Romano Benini

Sorvegliata speciale. Le reti di condizionamento della Prima Repubblica

Sorvegliata speciale. Le reti di condizionamento della Prima Repubblica

Romano Benini, Vincenzo Scotti

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2023

pagine: 452

Viene qui analizzato il filo conduttore delle vicende della Prima Repubblica, soffermandosi sugli episodi chiave, dalla strage di Portella della Ginestra fino a quella di via d'Amelio, dall'uccisione di Mattei al rapimento Moro, per delineare la logica di fondo degli eventi, anche alla luce di quanto emerso dalle inchieste della magistratura, dalle analisi degli storici e dai documenti declassificati dell'intelligence italiana e straniera. Il libro racconta quanto emerso dalla verità giudiziaria e dagli atti delle indagini e descrive in particolare il ruolo delle reti che hanno agito per condizionare gli eventi e il relativo impatto sugli stessi.
25,00

Capitale senza capitale. Roma e il declino d'Italia

Capitale senza capitale. Roma e il declino d'Italia

Romano Benini, Paolo De Nardis

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2013

pagine: 198

È possibile rilevare lo "stato di salute" di un territorio, di un'economia, di una società? Esiste la possibilità di capire i problemi dell'Italia attraverso l'analisi di una città esemplare? Utilizzando i parametri messi a punto dall'Unione europea, gli autori guardano in queste pagine alla Capitale, città che è diventata emblematica dei difetti strutturali dell'Italia. Roma in questi anni ha sviluppato un'economia della rendita piuttosto che di mercato; si è adagiata sullo sfruttamento del territorio, senza creare nuove opportunità. Ha puntato sulla quantità ignorando spesso la qualità. Le dinamiche e le scelte delle imprese che operano nei servizi, nel commercio, nell'artigianato e nel turismo si sono appiattite sul presente e su una logica dell'usa e getta di ambiente, storia e territorio. È urgente un intervento strategico e condiviso, che cambi il modo di fare e gli interessi prevalenti in una città in chiaro declino. Gli autori dimostrano come quanto accade a Roma sia del tutto simile a ciò che sta avvenendo in Italia: la crisi economica si accompagna alla diffusa perdita di capitale culturale e sociale. Diminuisce la capacità d'agire e di autonomia delle persone e si indebolisce la creazione di benessere. Il rischio del declino si affronta nel rispetto e nel recupero della nostra identità storica, nel tornare a creare sviluppo, a saper produrre beni e servizi di valore, nel resistere alla logica della rendita e ricominciando a fare qualità.
18,00

Saper fare. Il modello artigiano e le radici dello stile italiano

Saper fare. Il modello artigiano e le radici dello stile italiano

Romano Benini

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2010

pagine: 197

All'inizio del terzo millennio, l'economia è in declino e il dilemma è uno solo: quale via per lo sviluppo? Il dibattito è interamente schiacciato sul presente, ma la nostra storia può spiegarci tutto. Già la civiltà romana aveva avviato un ciclo di espansione economica basato sul diritto, sulle regole del commercio e delle relazioni umane, sulle vocazioni produttive, su una prima idea di programmazione economica. Poi tutto crollò: fine di una civiltà, fine di un'economia. Di nuovo, nei primi secoli del secondo millennio, sempre dall'Italia riparte un'espansione economica che contaminerà l'Europa per altri cinque secoli, basata sulla centralità della persona, sulle comunità locali, sull'importanza del sapere pratico, sui liberi cittadini. L'artigiano e il mercante diventano portatori di un modello economico che tiene insieme ricchezza materiale e culturale, attenzione sociale, giustizia e affermazione del merito. L'Italia, insomma, inventa il benessere: capitale economico, culturale, sociale tenuti insieme dall'etica. Finché l'artigiano viene sostituito dal cortigiano e si riavvia la decadenza. Da qui, oggi, bisogna ripartire per capire come il made in Italy e il made in Europe non derivino dalle rendite del furbo cortigiano del potere, ma dai saperi pratici, dalle comunità produttive, dalle regole condivise, dal merito. Artigiano contro cortigiano, benessere contro rendita, lavoro contro clientelismo: le soluzioni per la rinascita ci arrivano dal nostro passato.
25,00

Italia cortigiana. Passato e presente di un modello di potere

Italia cortigiana. Passato e presente di un modello di potere

Romano Benini

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2011

pagine: 251

Esiste da sempre in Italia, dai tempi della Roma dei Cesari e dei papi, un modello politico, sociale ed economico basato su clientele e corruzione, ingiusto e parassitario, che ancora oggi ostacola l'Italia del lavoro e delle competenze, del "saper fare" e della laboriosità dei nostri territori: è il sistema che si sviluppa nel rapporto tra patrono e cliente, che determina forme di dipendenza e che ostacola la capacità d'agire. Questo è il modello cortigiano del potere. È un vizio antico, in cui gli italiani si rifugiano soprattutto nei periodi di decadenza, e che anche ai giorni nostri costituisce il principale scoglio per lo sviluppo. "Italia cortigiana" racconta la storia secolare del carattere cortigiano del potere italiano, valutando l'efficacia dei diversi sistemi di organizzazione della politica e dell'economia rispetto al criterio del merito, dell'onestà e della professionalità, e offre alcune indicazioni su come superare i limiti del sistema cortigiano e i suoi condizionamenti, per affermare pienamente, nella società e nell'economia, l'autonomia e il valore delle persone. Un confronto che prende spunto da tre precise fasi della storia italiana, in cui in diversi modi lo stile cortigiano del potere è prevalso attraverso clientele, caste e privilegi che hanno determinato un degrado culturale, sociale ed economico. Si tratta della Roma imperiale, della Roma rinascimentale e della Roma dei giorni nostri. Una vicenda che parte dalla capitale, città nata come sede del potere...
25,00

Guida alla riforma del lavoro. Cosa cambia e come funziona la riforma «Monti Fornero» (Legge n. 92 del 28 giugno 2012)

Guida alla riforma del lavoro. Cosa cambia e come funziona la riforma «Monti Fornero» (Legge n. 92 del 28 giugno 2012)

Romano Benini

Libro

editore: Nuova Giuridica

anno edizione: 2012

pagine: 272

La riforma del mercato del lavoro costituisce un intervento che il governo Monti ha previsto come provvedimento centrale rispetto alle proprie indicazioni programmatiche. Il presente volume analizza in maniera sistematica le disposizioni contenute nella Legge n. 92 del 28 giugno 2012, riforma "Monti Fornero", attraverso il commento comma per comma, il confronto tra vecchia e nuova disciplina, ed evidenziando le principali modifiche introdotte.
32,00

Quasi italiani. Storie di immigrati imprenditori

Quasi italiani. Storie di immigrati imprenditori

Romano Benini

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2013

pagine: 131

Arrivano da tutto il mondo, dal Senegal o dalla Turchia, dal Marocco o dal Bangladesh; e nei modi più diversi, spesso da clandestini, rischiando la vita. Hanno alle spalle storie intense: chi è stato disertore, chi invece ingegnere, chi ha fatto la fame, chi ha compiuto buoni studi e chi invece si è formato da autodidatta. Vengono in un paese, l'Italia, in cui da anni il lavoro diminuisce e le imprese chiudono. Eppure loro, con impegno, forza e disciplina, con creatività e passione, riescono in ciò che gli italiani fanno con sempre più fatica: creare un'impresa. Il valore aggiunto dell'economia italiana, sostiene l'autore del volume, è oggi nella spinta, nel voler fare, nella capacità di migliaia di immigrati che hanno raggiunto il nostro paese e deciso di mettersi in proprio in uno dei territori in cui risulta più difficile avviare un'attività economica. Questo libro raccoglie le loro storie: vicende esemplari di un mondo, quello dell'imprenditoria immigrata, poco conosciuto e a torto non ancora considerato importante per il futuro della nostra economia. Eppure in questi anni di crisi, mentre il numero delle imprese promosse da italiani diminuisce, l'aumento delle imprese costituite da immigrati è costante. Dall'edilizia al commercio, dai servizi alla tecnologia, alla ristorazione: il successo di questi imprenditori è un esempio di come il coraggio, la passione e la voglia di fare possano cambiare la vita e cambiare l'Italia. Prefazione di Sergio Silvestrini. Postfazione di Fosco Corradini.
16,00

Da Corleone alla rete silente

Da Corleone alla rete silente

Romano Benini, Vincenzo Scotti, Silvia Sticca, Giovanni Tartaglia Polcini

Libro: Libro in brossura

editore: Eurilink University Press

anno edizione: 2022

pagine: 107

A trent'anni dalla stagione delle stragi di mafia e a pochi mesi dalle sentenze del processo d'appello sulla trattativa, l'ex ministro dell'Interno all'epoca del maxi processo e della strage di Capaci, Vincenzo Scotti, approfondisce alcune delle vicende della guerra alla mafia e riflette sulle caratteristiche con cui oggi si presenta il fenomeno mafioso. Nel libro, Scotti dialoga con Romano Benini, docente e giornalista, sulle vicende delle stragi di mafia, mentre, con il magistrato Giovanni Tartaglia Polcini e la giurista Silvia Sticca si confronta sulle metamorfosi della mafia e della criminalità organizzata transnazionale e sulle riforme e sugli strumenti per poterle affrontare, oggi. Il passaggio da una mafia stragista a una criminalità che sembra agire oggi in modo silenzioso, secondo gli autori, cambia i modi ma non la sostanza del fenomeno mafioso, che continua ad agire come soggetto eversivo, che tende a riconfigurare le Istituzioni e l'economia, per poterle ricondurre ai propri fini. Per questo motivo Scotti, nel dialogo con Benini, si sofferma sulla guerra frontale alla mafia che si impose durante il periodo stragista e su come questa strategia di contrasto trovasse un'evidente contrapposizione con quella parte della politica che, anche in buona fede, riteneva opportuna una convivenza, una sorta di "pax mafiosa", anche per evitare stragi e violenze alla popolazione civile. Secondo gli autori, il terreno di cui la mafia si nutre è quello della relazione con il potere pubblico, con il mondo degli affari, degli appalti e della finanza e per questo motivo, nella loro natura eversiva, le attuali mafie dei colletti bianchi agiscono in modo meno palese ma non meno influente e continuano la loro azione di riconfigurazione delle nazioni e delle economie sul terreno globale. Un terreno, sottolinea la Sticca, su cui ai giorni nostri mafia e `ndrangheta agiscono come soggetti di primo piano. Questa mafia ha dimostrato negli anni una grande capacità di adattamento e, oggi, opera attraverso una "rete silente" ed è sempre e comunque un soggetto eversivo che mina le Istituzioni e che costituisce un tumore per la democrazia. Secondo Tartaglia Polcini, crimine organizzato e corruzione non possono più essere considerati mondi separati: non possono esistere mafie e crirninal net-works senza corruzione. Il nostro Paese, modello di riferimento mondiale nella prevenzione e repressione del crimine organizzato, anche transnazionale, deve affrontare in maniera decisiva la rivisitazione delle norme di contrasto a questa nuova mafia silente e mercatista, che si fa forte del potere economico corruttivo stabilmente infiltrato. Solo, infine, un efficace atteggiamento di vigilanza, prevenzione e repressione può contribuire a frenare - nel mondo - il riemergere di quella mentalità e cultura diffuse su cui le mafie contano sempre per poter inserirsi nelle istituzioni e nella politica.
20,00

Nella tela del ragno. Perché in Italia non c'è lavoro e come si può fare per crearlo

Nella tela del ragno. Perché in Italia non c'è lavoro e come si può fare per crearlo

Romano Benini

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2014

pagine: 364

Il lavoro è al centro della lunga crisi che opprime l'Italia. Il paese ha le ali legate, come se fosse immobilizzato in una ragnatela. Ben prima della crisi, i paesi più avanzati hanno fatto precise scelte rispetto al funzionamento del mercato del lavoro, al sostegno all'innovazione e alle politiche di governo, mentre l'Italia non riesce a promuovere proprio questi tre aspetti che sono fondamentali per costruire le condizioni dello sviluppo. Secondo Romano Benini, da anni consulente delle maggiori istituzioni pubbliche e private che operano sul mercato del lavoro in Italia e all'estero, l'unica possibilità per creare occupazione oggi passa attraverso un adeguato sistema di servizi, politiche e incentivi capace di restituire ai cittadini un ruolo attivo, dalla scuola alla pensione. Per liberarsi finalmente dalla tela del ragno bisogna infatti pensare a un diverso modello di crescita che ponga lo sviluppo umano come base dello sviluppo economico. Il libro propone un confronto tra la situazione italiana e quella degli altri Stati europei, esaminando le logiche, le caratteristiche e i risultati della strada verso il lavoro che tali Stati stanno compiendo con riforme necessarie per riattivare il mercato. Se nella prima parte del volume si esplora la tela del ragno, nell'ultima si delineano alcune vie d'uscita: un programma per il lavoro fatto di dati, valutazioni e proposte concrete che rimettano al centro l'uomo e consentano di guardare progettualmente al futuro.
21,50

Destini e declini. L'Europa di oggi come l'Impero romano?

Destini e declini. L'Europa di oggi come l'Impero romano?

Romano Benini

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2015

pagine: 256

Il declino non è un semplice dato economico: è un fenomeno allo stesso tempo politico, sociale e culturale che produce effetti devastanti sulle condizioni di vita e sull'economia. Il nuovo libro di Romano Benini riflette su cosa sia e come si manifesti la crisi di una nazione e di un territorio e come possa diventare prima declino e poi decadenza. Quella che sta attraversando oggi l'Europa è una semplice crisi, o si tratta di un vero e proprio declino? Per rispondere a questa domanda, l'osservatorio privilegiato probabilmente è proprio l'Italia, e in particolare Roma. Nella capitale, infatti, i segni che fanno pensare al declino ci sono tutti: clientelismo, corruzione, mancato rispetto delle regole, aumento del carico fiscale e conseguente evasione, perdita di credibilità da parte del ceto politico, rifiuto del bene comune e fuga verso gli interessi particolari e privati. Le cause di questa situazione sono profonde e riconducibili tutte al degrado morale, alla perdita del senso di responsabilità, alla svalutazione del saper fare e delle capacità. Una crisi sociale e culturale, che si manifesta essenzialmente come crisi di identità e come incapacità di guardare all'altro, ma che si traduce immediatamente anche in una crisi economica.
20,00

Il fattore umano. Perché è il lavoro che fa l'economia e non il contrario

Il fattore umano. Perché è il lavoro che fa l'economia e non il contrario

Romano Benini, Maurizio Sorcioni

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2016

pagine: 180

Quali sono le ragioni dello storico ritardo italiano in tema di lavoro? Perché il nostro tasso di occupazione resta tra i più bassi d'Europa? Il nuovo libro di Romano Benini e Maurizio Sorcioni, due tra i più autorevoli esperti di mercato del lavoro in Italia, risponde a questi interrogativi, giungendo alla conclusione che lo sviluppo umano è il fattore fondamentale che crea le condizioni per lo sviluppo economico e che le difficoltà occupazionali italiane dipendono da mancati investimenti e da politiche sbagliate proprio in tale direzione. Il confronto con il panorama europeo, in particolare l'analisi del modello tedesco, è la chiave per chiarire le criticità del nostro paese. Con la crisi, la Germania ha puntato decisamente sui servizi per il lavoro: un investimento puntuale ed efficace, che ha determinato risultati economici che la stessa Germania non aveva mai conosciuto. Negli stessi anni l'Italia ha invece investito poco e male sulla connessione tra i fattori che creano lavoro: competitività, produttività e sviluppo umano; a fare da freno non è solo la politica, ma sono anche i condizionamenti di dottrine economiche e sindacali sbagliate, oltre che un eccesso di regionalismo che ha danneggiato la nostra economia.
17,50

Lo stile italiano. Storia, economia e cultura del Made in Italy

Lo stile italiano. Storia, economia e cultura del Made in Italy

Romano Benini

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2018

pagine: VI-344

A dieci anni dallo scoppio della crisi economica globale, un primo dato emerge a margine del dibattito sulla sua fine reale o presunta: l'Italian style non solo è uscito indenne dalla crisi, ma è stato il fattore trainante per lo sviluppo di diversi settori dell'economia italiana. Dall'arte all'alta moda, dal design alla cultura del cibo, dal paesaggio all'artigianato, il Made in Italy resta in costante crescita. Ma quali sono le ragioni di tanta resilienza? È impossibile rispondere a questa domanda senza tornare alle origini del concetto stesso di stile italiano. Esso è infatti il prodotto di una plurisecolare vicenda storica: dall'epoca romana all'età dei Comuni, dal Rinascimento al Barocco, dal boom del dopoguerra ai giorni nostri, lo stile italiano si è manifestato in un tenace sforzo di unire l'etica all'estetica. La ricerca della bellezza e della qualità, le vocazioni dei territori, la creatività e il design non sono che le forme esteriori di una specifica cultura, di una vicenda storica e del carattere stesso dell'Italia. In queste pagine Romano Benini ripercorre il farsi nel tempo dello stile italiano, e coglie in esso i tratti dell'identità e le ragioni dell'attrattiva del Belpaese nel mondo. Conoscere questa storia di lungo periodo permette al contempo di valutarne la portata economica. E infatti tuttora le opportunità di sviluppo per l'Italia passano dall'originalità di uno stile riconoscibile in quelle cose «belle e benfatte» che continuano a spingere la domanda del Made in Italy sui mercati globali. Tuttavia, il nesso tra etica ed estetica è oggi messo a dura prova da un processo di omologazione e da un decadimento del gusto che è il frutto di decenni di materialismo consumista. E dunque lo sforzo di continuare a coniugare il bene e il bello rappresenta anche una grande sfida politica: quella di contrapporre la società del gusto alla società dei consumi, la qualità alla quantità, la ricerca di prodotti e stili di vita «su misura» al consumo di massa.
22,00

Mutamenti sociali e inclusione attiva

Mutamenti sociali e inclusione attiva

Romano Benini

Libro: Libro in brossura

editore: Eurilink University Press

anno edizione: 2018

pagine: 192

Il testo affronta i temi della crescita economica e della disuguaglianza sociale, analizzando quale sia la relazione tra i due aspetti e quali le politiche sociali e di attivazione necessarie per evitare che i cambiamenti dell'economia producano diseguaglianza e povertà. Vengono approfondite le condizioni e le caratteristiche della disuguaglianza ìn Italia e dei contesti di povertà, con particolare attenzione alla povertà derivante dalla mancanza di lavoro o di condizioni di occupabilità. L'esame dei modelli e dei sistemi di protezione sociale presenti in Europa ed in Italia è seguito dall'analisi della prospettiva del passaggio dal welfare al workfare, dai sistemi assistenziali a quelli promozionali. In questo senso il testo approfondisce l'intervento della misura del reddito di inclusione (Rei) ed il ruolo del principio dell'attivazione nel mercato del lavoro (la "capacitazione") come linea guida delle misure promozionali e di inclusione attiva. In ragione della funzione dei Fondi europei per l'inclusione e delle politiche nazionali e comunitarie, vengono prese in esame le istituzioni e gli strumenti per l'attivazione in Europa e in Italia. Il criterio guida dello sviluppo umano, anche in riferimento all'indice promosso dalle Nazioni Unite, implica una riflessione sulla necessaria integrazione tra le politiche sociali, formative e del lavoro e sul processo di rafforzamento degli strumenti e dei servizi di intervento. Si affronta in questo senso il tema della governance delle istituzioni preposte al governo dei mutamenti sociali in Italia e la prospettiva data dal reddito di cittadinanza, anche in chiave europea. Il volume si conclude con un approfondimento finale che indica la necessità di un cambio di paradigma, per evitare che i mutamenti dell'economia comportino un aumento delle condizioni di povertà e di disuguaglianza: la necessità di un diverso modello politico perché si affermi un nuovo modello sociale, in grado di favorire un più equilibrato rapporto tra politica e finanza attraverso adeguate misure redistributive e politiche di inclusione attiva e di cittadinanza. Prefazione di Antonio Cocozza.
18,00

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