Libri di Rino De Rienzo

V'era in lui la profonda convinzione di poter beneficiare sempre dell'affetto dei suoi simili. Ma quanto fallace fosse quella convinzione gli fu sempre più chiaro a mano a mano che passavano gli anni. Le sconvolgenti disillusioni subite alla prova dei fatti nelle relazioni con amici, parenti e familiari, sovente lo avevano imbestialito. Non possedeva la virtù di quella finta umiltà con la quale molti si sanno camuffare sapendo astutamente contrabbandare la loro innata viltà con la tanto piacevole disponibilità ai servigi più umili che li rendono simpatici e ben accetti nel vermicaio delle umane relazioni. La sua forte avversione a certi ignobili comportamenti esplodeva in maniera anche violenta. Ma era una violenza che in fondo all'anima sua deflagrava come un grido disperato di ribellione al cocente dolore di non vedersi, alla fine, amato.

"Millenniun" è una silloge poetica che nella sua parte centrale tratta dell'imminente futuro della umana avventura all'interno della quale l'uomo affronterà i misteri dell'universo nel corso di un viaggio millenario le cui prospettive si possono appena adombrare. L'astronave "Terra", con il suo carico di vita, di storia, di miti, di avventure e scoperte, andrà incontro all'ignoto tentando di risolvere il problema escatologico: dove andiamo? Ci sarà un approdo?

Fiammate di amorevoli ricordi e sentimenti, dette la stura all'empito di emozioni sopite, di momenti di vita passata che affiorano nitidi e luminosi dai recessi del tempo. Dolci ricordi dell'infanzia e poi della gioventù, in cui la vita scorreva più lenta e composta e ci si accontentava di poche, povere cose godute e apprezzate maggiormente perché spesso dovevano essere colte nei pochi momenti di tregua tra i giorni neri della guerra e della fame (luntano luntano...).

"L'amor cortese", la Donna celebrata in tutta la sua sacralità, il suo valore emblematico che ha guidato sempre e comunque l'Uomo nella sua storia millenaria ! In questi tempi calamitosi entro i quali la Donna sembra essere oggetto di vilipendio e di efferata brutalità diamo voce al sentimento d'amore verso la Donna, amante, madre, compagna dell'Uomo chiamato oggi, come non mai, a proteggerla ed a magnificarne la profonda umanità e la capacità di amore, luce e faro inestinguibili di un mondo ormai quasi soggiogato dal Male.

"Le caramelle di San Giuseppe" è il racconto di una torma di monelli anni '30/'40 le cui piccole avventure si dispiegano sotto l'imperversare della guerra '40/'45 allorquando la città di Benevento, nel 1943, visse momenti di terrore sotto i bombardamenti "alleati". L'autore narra di una vita vissuta tra compagnucci di strada, lungo le rive del fiume Calore, tra i vicoli del rione Perrillo" (Cupa di Santa Lucia) del Tréscene, del Tiénco, del rione Traiano, Ponticelli, in un paesaggio urbano e di periferia con i mille giuochi dell'epoca nella strada e poi la disavventura dello "sfollamento" per sfuggire alla morte in agguato. I valori affettivi tipici di una grande famiglia e di quelle amiche che diedero vita a rapporti di solidale compartecipazione in un rione oggi deserto e silente.

Il percorso poetico del nostro autore si snoda in un cammino a ritroso, anche attraverso il proprio dialetto che rappresenta il modo più genuino per conservare le proprie radici. La sua poesia fa rivivere i luoghi che egli ha amato, ma che l'incedere del tempo con la complicità della mano devastatrice dell'uomo ha trasformato inesorabilmente. La poesia di Rino de Rienzo è memoria, è poesia alla costante ricerca delle impronte del tempo, poesia pulsante di stati d'animo sinceri e mai artificiosi, mezzo prescelto dall'autore per intraprendere un viaggio introspettivo fra l'amaro e il dolce della vita.