Libri di Pino Ippolito Armino
Storia dell'Italia meridionale
Pino Ippolito Armino
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 336
Tre secoli fa circostanze eccezionali e imprevedibili riunirono sotto un unico regno la Sicilia e il resto del Mezzogiorno. La pace siglata all’Aia il 20 febbraio 1720 portò nell’arco di breve tempo al dominio dei Borbone su entrambi gli Stati. Se scattassimo una fotografia di quel momento storico vedremmo Napoli tra le città più popolose d’Europa, un territorio carico di potenzialità inserito in un impero che arrivava fino all’America Latina, una vita culturale ricca di fermenti e di intellettuali in dialogo con Parigi. Tre secoli dopo il panorama è completamente diverso. Cosa è andato storto? Quali sono gli avvenimenti che hanno condizionato il destino dell’Italia meridionale tanto da renderla l’area arretrata più estesa d’Europa? Perché facciamo ancora fatica a invertire la rotta e a immaginare un futuro diverso? È colpa di un popolo pigro e indolente, di classi dirigenti corrotte e indifferenti o di quella che i neoborbonici chiamano ‘conquista coloniale’ da parte del Nord? Questa storia dell’Italia meridionale, che non trascura la Sardegna, individua e racconta sette momenti che hanno plasmato l’identità del Mezzogiorno, dal disastroso esito della rivoluzione giacobina del 1799 fino alla nascita di una fittizia ‘Questione Settentrionale’, per aiutarci a districare alcuni degli interrogativi più tormentati del nostro Paese.
Viaggio in Italia 70 anni dopo Guido Piovene
Tonino Perna, Pino Ippolito Armino
Libro: Libro in brossura
editore: Altreconomia
anno edizione: 2024
pagine: 592
La vita può riservare sorprese inaspettate. Qualche anno fa, mente usciva dal monastero dei Benedettini a Catania, Tonino Perna si è imbattuto in una bancarella di libri usati. Tra tutti, un corposo volume ha catturato la sua attenzione: "Viaggio in Italia" di Guido Piovene. Lo ha acquistato per soli 10 euro, senza immaginare le emozioni che avrebbe scatenato. Durante una cena, Perna ha proposto a Pino Ippolito Armino di rifare l'eccezionale reportage che lo scrittore aveva realizzato nel Dopoguerra. Inizialmente sembrava un'idea da prendere alla leggera, ma ben presto si è rivelato un progetto assai complesso. Dovevano attraversare tutte le Province italiane, immergersi nella storia e nell'eredità di Piovene, e farlo senza retorica e senza scadere nel didascalico. Questo libro è il risultato di quattro anni di viaggio nell'Italia di oggi.
Fino alla fine Comites! Meridionali nella Resistenza
Pino Ippolito Armino, Maurizio Marzolla
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 64
Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 l'esercito tedesco occupa le regioni del Centro-Nord dove si radica il movimento di resistenza per la liberazione dell'Italia. Anche i meridionali vi prendono parte. La loro presenza nelle file partigiane, se non potrà essere numericamente equivalente a quella dei loro compagni settentrionali, costretti a scegliere tra la chiamata alle armi di Salò e la via della montagna, non deve tuttavia essere dimenticata. Non di rado apportò energie, capacità operative e ideali che sarebbero risultati decisivi nei venti mesi di guerra contro i nazisti e i loro collaboratori fascisti. In allegato pendrive 32 GB con il film documentario.
Indagine sulla morte di un partigiano. La verità sul comandante Facio
Pino Ippolito Armino
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2023
pagine: 176
Il 22 luglio 1944, Dante Castellucci, nome di battaglia Facio, comandante partigiano del Battaglione Picelli – operante in Lunigiana, sull'Appennino tra La Spezia e Parma –, viene fucilato dai suoi compagni dopo un sommario processo. Il 27 aprile 1962, per decreto del presidente Giovanni Gronchi, gli viene conferita la medaglia d'argento al valor militare alla memoria, in quanto «scoperto dal nemico, si difendeva strenuamente; sopraffatto ed avendo rifiutato di arrendersi, veniva ucciso sul posto». Evidentemente qualcosa non torna. Dante Castellucci era calabrese, non un figlio del nord dunque, e questo spiega forse in parte la problematicità della sua memoria. Emigrato giovanissimo in Francia e arruolato nell'esercito italiano, diserta e si rende protagonista della primissima azione partigiana, ancor prima dell'8 settembre e dell'occupazione tedesca e persino prima della caduta del fascismo del 25 luglio 1943. Il 22 giugno assalta con i suoi compagni il poligono militare di Guastalla e si impossessa di armi e munizioni. Verrà arrestato assieme ai fratelli Cervi alla fine del '43, ma riuscirà a fuggire, evitando di un soffio la fucilazione; accusato – incolpevole – di tradimento, si sposterà sull'Appennino, dove in breve tempo acquisterà fama leggendaria: i bollettini angloamericani riporteranno un'azione nella quale, assieme a soli otto compagni, riesce a tenere testa a 150 nazifascisti per un giorno intero. Comandante amato, stratega riconosciuto, Facio muore poco più che ventenne consegnandosi docilmente al plotone d'esecuzione partigiano. Dopo anni di ricerche, "Indagine sulla morte di un partigiano" ricostruisce la vicenda eccezionale di un combattente anomalo, coraggioso e appassionato, con tutti i chiaroscuri che la storiografia seria sa mettere in risalto. Pino Ippolito Armino ci consegna finalmente un resoconto accurato e solido sulla vita e gli ideali di un grande resistente e sui motivi che possono aver portato al tragico epilogo.
Il fantastico regno delle Due Sicilie. Breve catalogo delle imposture neoborboniche
Pino Ippolito Armino
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 144
Il regno delle Due Sicilie era una specie di paradiso in terra: ben amministrato da un governo illuminato come quello napoletano, aveva raggiunto risultati straordinari che lo ponevano all’avanguardia in Europa. Ma proprio questo benessere aveva acceso la cupidigia del Nord che con la forza delle armi se n’è impadronito, distruggendone l’industria, occupando militarmente i territori e sterminando i ‘briganti’, in realtà eroici resistenti all’oppressione. Questo è il racconto del Risorgimento che emerge nella pubblicistica e nella propaganda neoborbonica: una straordinaria collezione di falsi che trovano però sempre maggiore credito nell’opinione pubblica, soprattutto in quella meridionale. Vere e proprie fake news che hanno un’eccezionale capacità di presa perché forniscono una spiegazione semplice a problemi complessi. Mentre una crescente e inafferrabile distanza separa sempre più il Mezzogiorno dal resto d’Italia, si preferisce ‘inventare’ un nemico esterno, cattivo quanto basta, per addebitargli tutto ciò che siamo e non vorremmo essere.
Ritorno al futuro. Manifesto per l'Unità d'Italia
Tonino Perna, Pino Ippolito Armino
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 108
Nel mondo del XXI secolo la democrazia parlamentare è entrata in crisi, gli stati-nazione vengono schiacciati dal peso del debito pubblico e dal ricatto di finanza e imprese multinazionali, la Lunga Stagnazione si sta trasformando in recessione mentre l’“Impero cinese” avanza e l’Europa si ritrae. In questo quadro anche l’Italia, la sua unità nazionale, rischiano di venire travolte sotto la spinta della secessione delle regioni più ricche. Non possiamo e non dobbiamo però tornare alla frantumazione del nostro Paese, che finirebbe facile preda di potenze straniere, così come accadrebbe all’Unione Europea che si disgregasse. Dobbiamo ricostruire e rilanciare un’identità nazionale di cui essere orgogliosi, senza scadere nei nazionalismi e nel razzismo di ritorno. Solo restando uniti potremo riconquistare dignità e un ruolo internazionale.
Storia della Calabria partigiana
Pino Ippolito Armino
Libro: Libro rilegato
editore: Pellegrini
anno edizione: 2020
pagine: 384
Solo in anni piuttosto recenti è stato definitivamente riconosciuto il contributo del Mezzogiorno nella guerra di Liberazione che oppose i partigiani della causa italiana alla tirannia fascista e nazista. Dura, invece, a morire l’opinione che vorrebbe ridurre i partigiani meridionali a soldati intrappolati a nord dopo l’armistizio, l’8 settembre del 1943. Il racconto degli antifascisti della prima ora, dei militari che vollero restare fedeli al loro giuramento, dei lavoratori emigrati e pronti a intervenire in armi contro i tedeschi supera anche quest’ultimo pregiudizio. Le singole vicende dei calabresi si fondono, nel quadro più generale della storia della Resistenza, in un racconto nuovo, nient’affatto retorico, nient’affatto scontato.
5 ragioni per stare alla larga da Pino Aprile
Pino Ippolito Armino
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2019
pagine: 47
Il Mezzogiorno deve essere capace di affrontare le sfide della modernità con serietà e rigore, senza ricorrere a falsificazioni per affermare il buon diritto delle sue popolazioni a condividere il benessere e la ricchezza raggiunte dal resto del Paese.
Quando il Sud divenne arretrato
Pino Ippolito Armino
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2018
pagine: 236
Perché il Mezzogiorno è l'area più arretrata d'Italia e una delle più povere d'Europa? Per spiegarlo è stata avanzata l'ipotesi, mai del tutto accantonata, dell'inferiorità dei Meridionali, una popolazione per natura apatica e un po' imbrogliona, tanto amante della buona vita quanto indisponibile alle fatiche del lavoro. Gli Italiani del Centro-Nord avrebbero ereditato le virtù civiche delle antiche e fiorenti città rinascimentali, generando un divario con il resto della penisola che sarebbe divenuto incolmabile nell'arco di un millennio; ma questo non spiega perché, ad esempio, il Piemonte, una regione che non ha conosciuto l'età rinascimentale, sia oggi una delle più ricche e progredite d'Italia. Almeno per tutto il Settecento Napoli e il Mezzogiorno furono più avanzate di Torino e del Piemonte. Quando allora il Sud è divenuto arretrato? Una facile scorciatoia porta all'unità d'Italia e assolve le classi dirigenti meridionali da ogni responsabilità. Un'analisi storica più attenta conduce, viceversa, alla identificazione di un divario tra le due parti del nostro Paese, che non aveva iniziale natura economica e che ha avuto origine soltanto negli ultimi decenni di storia indipendente del Mezzogiorno.
Brigantaggio politico nelle Due Sicilie. Condizioni socio-economiche del regno di Napoli e storia dei movimenti reazionari contro l'unità italiana
Pino Ippolito Armino
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 280
Le vicende che nel Mezzogiorno hanno accompagnato l'unità nazionale sono state frettolosamente accantonate dalla storiografia risorgimentale, ma la fine rapidissima di quello che era il regno più antico d'Italia non può essere definitivamente ed esclusivamente spiegata col successo dell'impresa garibaldina. Un'analisi comparata delle economie e delle condizioni sociali dei principali stati pre-unitari, pur non contraddicendo la tesi principale della maggiore arretratezza delle Due Sicilie, rivela più d'una sorpresa e può aiutarci a capire perché, a distanza di oltre un secolo e mezzo, le due Italie continuino a mostrare di essere ancora separate da reciproca incomprensione.
Azionismo e sindacato. Vita di Antonio Armino
Pino Ippolito Armino
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2012
pagine: 168
L'opposizione al fascismo, negli anni bui della dittatura, si sviluppò al Sud come nel resto d'Italia. A Napoli ruolo preminente ebbero le formazioni clandestine di Giustizia e Libertà, confluite poi nel Partito d'Azione che diede un contributo determinante alla rinascita della vita democratica nell'Italia liberata dagli Alleati. La rifondazione della Camera Generale del Lavoro (CGL) si deve, tra gli azionisti, in particolare ad Antonio Armino, un calabrese emigrato a Napoli negli anni '30. Armino partecipò da protagonista al dibattito che, nei lunghi mesi del cosiddetto Regno del Sud, si svolse tra le forze politiche di sinistra su questioni cruciali come quella del rapporto tra i partiti e il sindacato. L'esito di questo dibattito sarà tutt'altro che ininfluente per gli equilibri politici e sindacali che si stabiliranno nell'Italia infine liberata, anche al Nord, dall'aggressione nazista. Prefazione di Antonio Alosco.