Libri di Paolo Paoletti
Il «Lupo» che salvò gli Uffizi. Come il generale Karl Wolff, capo delle S.S. e della polizia germanica in Italia, usò anche l’arte fiorentina per salvare la sua vita
Francesca Graziati, Paolo Paoletti
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2023
pagine: 144
Che ruolo giocò il capo delle S.S. e della Polizia tedesca in Italia generale Karl Wolff, soprannominato "lupacchiotto" dal suo superiore Himmler, nelle vicende delle opere d'arte fiorentine asportate in Alto Adige? Fu per amore dell'arte o per interesse personale a salvare se stesso che intavolò trattative con i Servizi Segreti americani a Zurigo? Quali effetti scaturirono dal suo intervento per scongiurare il pericolo che le opere in questione oltrepassassero il confine dell'Austria, contro le pressioni di Hitler che sognava di creare a Linz il Führermuseum? Dove sono finite le opere d'arte che ancora oggi non sono state ritrovate? E quante ne mancano ancora dai Musei fiorentini? Nuovi documenti e testimonianze fanno luce su questa appassionante vicenda, che riguarda Firenze e il mondo intero, personaggi noti e meno noti, sullo sfondo della fine della Seconda guerra mondiale.
Sant'Anna di Stazzema. 1944: la strage impunita
Paolo Paoletti
Libro
editore: Mursia
anno edizione: 2014
pagine: 312
Il 12 agosto 1944, nella frazione di Sant'Anna di Stazzema (Lucca), fu perpetrato uno dei più orrendi crimini nazisti in Italia. L'intero paese fu distrutto, i suoi abitanti massacrati e i morti, con gli agonizzanti, bruciati nella piazza con i lanciafiamme. Si tratta del primo massacro di civili commesso dalle Waffen SS nel nostro paese, la seconda strage per numero di morti.
Vallucciole: una strage dimenticata. La vendetta nazista e il silenzio sugli errori garibaldini nel primo eccidio indiscriminato in Toscana
Paolo Paoletti
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2009
pagine: 348
La strage di Vallucciole, la prima indiscriminata in Toscana, non ha mai avuto letteratura nella nostra regione e in Italia. L'autore ci spiega perché: un serie di errori dei garibaldini (lasciarono i cadaveri dei due soldati tedeschi uccisi a Molino di Bucchio, uno dentro la macchina, l'altro a fianco dell'auto, non avvisarono la popolazione e i partigiani autonomi che due giorni dopo ci sarebbe stato un rastrellamento e che per salvarsi sarebbe bastato attraversare l'Arno) spinse i soldati della H. Göring a vendicare i loro due comandanti rifacendosi sulla popolazione innocente. L'autore prende spunto da questa strage per contestare la corrente storiografica oggi prevalente secondo cui, nell'attività repressiva contro le formazioni partigiane il vertice della Wehrmacht avrebbe deliberatamente scelto di far "la guerra ai civili". Come dimostra questo eccidio - in quel rastrellamento iniziato il 13 e finito il 17 aprile 1944 solo a Vallucciole ci fu una strage indiscriminata -, i massacri nazisti non era programmati, per cui è sbagliato generalizzare: ogni strage ha una storia a sé.
1943-1944: vicende belliche e Resistenza in terra di Siena
Claudio Biscarini, Vittorio Meoni, Paolo Paoletti
Libro
editore: NIE
anno edizione: 1994
pagine: 224
I traditi di Cefalonia. La vicenda della divisione Acqui 1943-1944
Paolo Paoletti
Libro: Copertina morbida
editore: Frilli
anno edizione: 2003
pagine: 352
Il generale Antonio Gandin, comandante della divisione Acqui, ricevette nel 1948 la medaglia d'oro al VM, quando non si conosceva ancora la lettera da lui consegnata al comandante del presidio tedesco di Cefalonia, dove il nostro ufficiale accusava la divisione di non aver ubbidito al suo ordine di deporre le armi. Qui si ripropone quella lettera, insieme ad altri documenti tedeschi dove si accusano i soldati italiani di atti di ribellione contro gli ufficiali favorevoli alla resa, come unica spiegazione al fatto che Hitler ordinò solo a Cefalonia l'esecuzione di massa dei soldati prigionieri di guerra.
I traditi di Corfù. Quel tragico settembre 1943
Paolo Paoletti
Libro
editore: Frilli
anno edizione: 2003
pagine: 170
Con il proclama dell'armistizio dell'8 settembre 1943, i tedeschi si sentirono traditi dagli italiani ma gli Alleati non si fidavano degli ex nemici. Il colonnello Lusignani, comandante di un reggimento di fanteria di stanza a Corfù, eseguì gli ordini di considerare nemici i tedeschi e respinse un loro primo tentativo di sbarco. Dovette però cedere al secondo, anche per il contraddittorio atteggiamento da parte degli Alleati che lasciarono il reggimento italiano senza rinforzi.
Il delitto Gentile. Esecutori e mandanti. Novità, mistificazioni e luoghi comuni
Paolo Paoletti
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2005
pagine: 344
Cefalonia. Sangue intorno alla casetta rossa. La fucilazione degli ufficiali della divisione Acqui. 24-25 settembre 1943
Paolo Paoletti
Libro: Copertina morbida
editore: Agemina Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 224
Firenze. Giugno-agosto 1944. Una liberazione a caro prezzo
Paolo Paoletti
Libro: Copertina rigida
editore: Agemina Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 424
Sant'Anna di Stazzema. Una strage aggiustata
Paolo Paoletti
Libro: Libro rilegato
editore: Agemina Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 760
Paolo Paoletti, il ricercatore che nel febbraio 1994 trovò a Washington il fascicolo della Commissione d'Inchiesta americana sulla strage di S. Anna; colui che nel 1998 dimostrò che per 54 anni si era indicato il battaglione sbagliato come responsabile della strage; colui che aveva intuito che l'ordine di mitragliare la folla sulla piazza era arrivato via radio, sei anni prima che i testimoni tedeschi lo confermassero al processo di La Spezia; l'autore di "Sant'Anna di Stazzema una strage impunita" (Mursia, 1998), oggi svela i retroscena del complotto istituzionale per "aggiustare" la strage. Per questo nuovo libro non si è avvalso di ricerche in archivi stranieri: bastava ascoltare i testimoni oculari volutamente ignorati in precedenza e leggere le carte del processo di La Spezia del 2004. Tra l'altro i giudici militari avevano in mano le dichiarazioni coeve di due partigiani, i fratelli Curzi (in realtà Kurz), i quali nel settembre 1944 avevano dichiarato davanti agli inquirenti americani che c'era stata una battaglia tra partigiani e tedeschi con alcuni morti tra questi ultimi. I giudici militari sapevano anche che quel 12 agosto le Waffen-SS non avevano avuto alcun caduto...