Libri di Paolo Nicoloso
Gorizia-Nova Gorica. Architettura e urbanistica del Novecento-Arhitektura in urbanizem 20. stoletja
Paolo Nicoloso, Luka Skansi, Ferruccio Luppi
Libro: Libro in brossura
editore: Gaspari
anno edizione: 2024
pagine: 384
Il volume ripercorre attraverso l’analisi di un’ampia documentazione lo sviluppo di un’azienda che avviò la sua attività nel primo Ottocento come piccolo battiferro, evolvendosi fino a diventare dopo la Seconda guerra mondiale uno dei più importanti complessi industriali del Friuli: le Officine Bertoli. La loro storia è anche storia di una famiglia di imprenditori, di alleanze economiche, di scelte politiche, ma soprattutto è la storia del rapporto di un’azienda con il territorio e con la gente del posto, con il sistema industriale udinese, in un contesto sociale ed economico che ha permesso la crescita della fabbrica. Il territorio di Gorizia è protagonista di un drammatico percorso che attraversa tutto il Novecento. A inizio secolo è una città multietnica in cui le diverse aspirazioni nazionali degli italiani e degli sloveni trovano un luogo di convivenza. È poi attraversata dalla tragedia delle due guerre mondiali: trasformata in un campo di battaglia nel 1916, profondamente offesa nel 1945. Inoltre il periodo tra le due guerra è connotato dall’esasperazione nazionalista del fascismo. Dopo il 1945 si accende uno scontro politico-ideologico di altro tipo, tra capitalismo e comunismo. Per oltre 60 anni è rimasta divisa in due da un confine. Nova Gorica, nata in seguito ai trattati di Parigi, diventa sin da subito un poligono simbolico e politico da ostentare nei confronti dell’occidente attiguo. Dopo i primi euforici passi, in pochi anni la centralità del progetto Nova Gorica si tramuta in importanza locale: sia per il cambiamento dei rapporti politici ed economici tra Italia e Jugoslavia, sia per il cambiamento delle strategie nella modernizzazione jugoslava. Qual’è stato il ruolo dell’architettura in questo contesto così travagliato?
I CIAM e l'Italia (1928-1939). L'internazionalizzazione dell'architettura italiana durante il fascismo
Alberto Terminio
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2024
pagine: 324
Nonostante l'importanza che i Congressi Internazionali di Architettura Moderna (CIAM) hanno assunto nel dibattito e nelle esperienze architettoniche europee a partire dalla fine degli anni Venti, la letteratura critica non ha registrato finora uno studio sistematico sui rapporti stabiliti, al loro interno, dalla cultura architettonica italiana. Attraverso una vasta ricognizione documentaria e l'intreccio di fonti inedite con quanto già noto, il volume restituisce la complessità di questa vicenda, negli anni del fascismo, a partire dall'indagine sulla rete dei rapporti internazionali e sulle tensioni interne al raggruppamento dei giovani architetti italiani. Ne scaturisce un quadro composito, solcato dalla contrapposizione tra interessi personali e ambizioni di rinnovamento disciplinare, che tenta di gettare nuova luce sulla collocazione del contributo italiano in ambito europeo e sul ruolo di alcune figure centrali. Dallo studio condotto emerge che, pur attraverso le difficoltà causate dal regime, la cultura dell'internazionalizzazione promossa nel contesto dei CIAM ha alimentato una coscienza del "moderno" del tutto nuova per l'Italia di quegli anni. Prefazione di Paolo Nicoloso.
Marcello D'Olivo. Tra storia e mito
Ferruccio Luppi, Paolo Nicoloso
Libro: Libro in brossura
editore: Gaspari
anno edizione: 2024
pagine: 216
Architetto geniale, con grande voglia di rompere con la tradizione e di stupire, D’Olivo si farà conoscere per le architetture inusuali di un villaggio per fanciulli e per le case di una città di vacanze, che ha qualcosa di lunare. Per queste opere viene da subito comparato a Frank Lloyd Wright e Pier Luigi Nervi. Ma accanto ad altri grandi successi, inizia ad accumulare delusioni e sconfitte e l’avventura africana non porta ai risultati sperati. Nel contempo matura la consapevolezza che il problema ambientale – la sopravvivenza del pianeta – vada con urgenza posto al centro del fare architettura. Prigioniero del mito che lo circonda fin dal suo esordio, negli ultimi anni farà sempre più fatica a vedere realizzati i suoi sogni.
Marcello Piacentini. Architetti e urbanisti del Novecento
Paolo Nicoloso
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2022
pagine: 172
Marcello Piacentini ha ricoperto un ruolo centrale nell’architettura italiana della prima metà del Novecento, innanzitutto perché fu uno straordinario uomo di potere. La sua egemonia non ha confronti nel panorama italiano e i suoi interventi hanno lasciato un segno profondo e duraturo in molte città italiane, da Bergamo a Brescia, da Roma a Milano, da Genova a Torino: ne hanno mutato il volto, impresso valori identitari e scolpito la memoria nella pietra. Il libro ricostruisce la storia del suo progetto più ambizioso: quello di dare un’«unità di stile» all’architettura italiana del tempo di Mussolini.
Piacentini a Bergamo 1906-1953
Paolo Nicoloso, Monica Resmini
Libro: Copertina morbida
editore: Gaspari
anno edizione: 2021
pagine: 175
Nell'aprile 1906 a Bergamo viene bandito un concorso per la riedificazione della Fiera. Il bando viene inviato a un centinaio di architetti italiani. La lista comprende i nomi più illustri della cultura architettonica. A sorpresa in questo elenco c'è anche il nome di un giovane studente dell'Accademia di Belle arti. Inizia così l'avventura bergamasca di Marcello Piacentini, uno dei grandi protagonisti dell'architettura italiana del Novecento. La Fiera diviene il trampolino di lancio di una straordinaria carriera. La prima di una serie di grandi trasformazioni urbane, a cui seguiranno Brescia, Genova, Milano, Bolzano, Torino, Trieste, Roma. Qui a Bergamo fi n da subito emerge la sua insuperata abilità a tessere legami con il potere.
Marcello Piacentini. Architettura e potere: una biografia
Paolo Nicoloso
Libro: Copertina morbida
editore: Gaspari
anno edizione: 2018
pagine: 359
Chi era Marcello Piacentini? Da dove derivava il suo travolgente successo nel campo dell'architettura, su che cosa si fondava il suo straordinario potere? Chi era il professionista che durante il fascismo aveva aperto cantieri in decine di città italiane, era diventato il consigliere artistico di podestà e di industriali, di ministri e di papi e aveva l'ambizione di dare indirizzi stilistici unitari all'architettura italiana? Un viaggio nella vita dell'architetto che più di ogni altro è stato a fianco di Mussolini e ne ha tradotto i miti della politica nelle forme dell'architettura.
Le pietre della memoria. Monumenti sul confine orientale
Libro: Libro rilegato
editore: Gaspari
anno edizione: 2015
pagine: 319
Architetture per una identità italiana. Progetti e opere per fare gli italiani fascisti
Paolo Nicoloso
Libro: Libro rilegato
editore: Gaspari
anno edizione: 2012
pagine: 256
Mussolini architetto. Propaganda e paesaggio urbano nell'Italia fascista
Paolo Nicoloso
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: 305316
Nel corso degli anni Trenta un instancabile Mussolini percorre in lungo e in largo l'Italia inaugurando centinaia di opere architettoniche. È un attivismo progettuale che assegna un ruolo privilegiato alla città di Roma, dove non c'è opera importante di cui il duce non abbia visitato il cantiere o esaminato il progetto ma che dissemina tutto il paese di una miriade di simboli di pietra, icone del patto politico da lui stretto con il suo popolo. Nuovi e imponenti palazzi pubblici, accanto ai monumenti antichi e gloriosi, costituiscono lo scenario del più ambizioso progetto politico e antropologico mussoliniano: la creazione dell'uomo nuovo fascista, stirpe rinnovata di italiani guerrieri e costruttori. L'architettura diviene così simbolo dell'identità della nazione, efficace dispositivo capace di suggestionare le masse, inculcare i miti, modellare il carattere delle generazioni. Nata per durare, l'architettura mussoliniana si propone di tramandare ai posteri i valori della civiltà fascista allo scopo di ipotecare la costruzione dell'identità nazionale per le epoche che verranno.
Con Ado Furlan nel foro Mussolini. La fontana del cinghiale e il suo calco
Adriana Caprotti, Flavio Fergonzi, Paolo Nicoloso
Libro: Copertina morbida
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2007
pagine: 32
La Fontana del cinghiale è l'unica opera superstite tra quelle realizzate dallo scultore Ado Furlan durante il suo soggiorno romano (1939-1942). Eseguita su commissione dell'architetto Luigi Moretti per il Foro Mussolini, essa costituisce un'importante testimonianza del dialogo instaurato dall'artista con i modelli antichi, reinterpretati alla luce delle esperienze moderniste compiute nella Capitale. La predisposizione del calco in stucco esposto in mostra a Pordenone nel 2005 e destinato a trovare definitiva sistemazione all'interno del castello di Spilimbergo ha richiesto un complesso 'iter' burocratico-amministrativo illustrato nel presente quaderno, in cui si chiariscono anche le vicende del gruppo marmoreo e si avanza una suggestiva ipotesi sulla sua collocazione originaria.
Mussolini architetto. Propaganda e paesaggio urbano nell'Italia fascista
Paolo Nicoloso
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 315
Grazie a un vasto impegno nelle opere pubbliche, la politica urbanistica del fascismo ha lasciato segni in molte città italiane: soprattutto con centri storici ristrutturati e lo sviluppo di insediamenti residenziali suburbani. Le opere pubbliche rispondevano a precise esigenze economiche e assolvevano un demagogico intento propagandistico. Paolo Nicoloso ricostruisce l'attivismo architettonico mussoliniano, in un lavoro che non vuole essere una storia dell'architettura fascista ma una storia dell'architettura come strumento politico. Uno strumento governato direttamente dal Duce, che non si limitava a inaugurare le opere, ma che voleva seguire personalmente i lavori. Mussolini voleva creare uno stato totalitario moderno nel solco di una tradizione millenaria. E l'architettura italiana di quegli anni, dei razionalisti come dei tradizionalisti, oscillò nell'interpretazione di questo rapporto dialettico fra passato e presente.
Gli architetti di Mussolini. Scuole e sindacato, architetti e massoni, professori politici negli anni del regime
Paolo Nicoloso
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2004
pagine: 240
Il volume intende tracciare un quadro dell'architettura tra le due guerre. Il profilo va dalla nascita della scuola nel primo dopoguerra alla sua messa in discussione negli anni Quaranta, dall'inquadramento degli architetti nel sindacato fascista al loro trasbordo nell'attuale ordine professionale, dall'occupazione delle cattedre ai processi di epurazione, da una scuola permeata dalle ideologie nazionaliste a una che si fa portavoce delle ideologie del sociale. Accanto agli architetti, una folla di docenti, assistenti, gerarchi, massoni, ministri, giornalisti, critici d'arte e studenti anima questo racconto e va a comporre un breve, ma significativo e intenso, frammento di storia d'Italia.