Libri di Nicola Cacace
Cambiare marcia per creare lavoro. Più servizi, più qualità, meno ore
Nicola Cacace
Libro: Libro in brossura
editore: Altrimedia
anno edizione: 2015
pagine: 144
Il saggio dell'economista Nicola Cacace è una disamina delle difficoltà dell'economia dei servizi oggi, nel contesto, macro-economico, della crisi generale dell'economia; dove esiste un passo indietro che ha portato un'involuzione concreta. In questo quadro, serve semplicemente cambiare l'idea stessa di lavoro. Per guardare a questa necessità dal miglioramento qualitativo delle sue specificità. Prefazione di Giuseppe Bianchi. Postfazione di Pierpaolo Baretta.
Equità e sviluppo. Il futuro dei giovani. Previsioni al 2020
Nicola Cacace
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 160
L'Italia, con 45 anni di vita media, è un paese molto vecchio. Da 40 anni il suo Pil rallenta e da 10 è fermo. Ai giovani offre in eredità un debito pubblico enorme e poche prospettive: pur essendo pochi data la bassa natalità, i nostri ragazzi hanno una alta disoccupazione, sono precari se lavorano e stanno anche peggio se sono femmine e sono nati al Sud. L'Italia ha il numero più elevato di laureati disoccupati d'Europa. Come è possibile? Perché l'Italia ha altri primati negativi. Produce beni e servizi a bassa innovazione e di scarsa qualità. È debole nei servizi, che altrove assorbono ben 2/3 dell'occupazione. Ha un alto indice di diseguaglianza, col 10% della popolazione padrona del 45% della ricchezza. Ha un'evasione fiscale ed una corruzione tra le più alte al mondo. Le radici di paese vitale e creativo fanno sperare che si ritrovi la strada di politiche industriali pro innovazione che rimettano il lavoro al centro, portino istruzione e meriti a contare di più e più giovani ad emergere. E soprattutto che si riducano le diseguaglianze. In questa crisi si è scoperto che i paesi a minor diseguaglianza sono anche i più ricchi: Germania e Francia, Olanda e Danimarca, Austria e Svezia, tra gli altri. Il futuro è nelle mani dei giovani, a patto che essi affrontino i cambiamenti con creatività, impegno anche collettivo, per una società dove il mercato sia motore di sviluppo ma non padrone e lo Stato sia garante dei valori universali di solidarietà.
L'informatico e la badante. Professioni che partecipano al banchetto della globalizzazione e professioni che servono a tavola
Nicola Cacace
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 128
Mentre nel resto del mondo le conoscenze richieste crescono in parallelo con l'istruzione dei giovani, in Italia questo non accade. Il sistema produce infatti beni e servizi a basso tasso di innovazione e a minor impiego di personale qualificato e di conseguenza solo meno della metà dei lavori richiesti dal mercato è diretta a diplomati e laureati. In Italia badanti e colf, con occupazione in crescita più della media, sono diventate le professioni del futuro, mentre l'occupazione nell'informatica e nei settori avanzati è stagnante. Che fare allora, studiare meno? Secondo l'autore, assolutamente no. Nel mondo le conoscenze crescono in fretta. L'Italia ha radici di paese vitale e creativo, pervaso da uno spirito di intrapresa testimoniato da migliaia di piccole e medie imprese di successo, e tornerà all'altezza del passato se i giovani sapranno ridare al paese la spinta innovativa che oggi manca.
Duemiladieci scenario delle professioni. Dialogo con Alessandro Sciorilli
Nicola Cacace
Libro
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2002
pagine: 191
Nel primo decennio del ventesimo secolo l'economia continuerà a fabbricare posti di lavoro: due milioni di occupati in più. Oltre ai settori high-tech crescono anche gli impieghi non particolarmente qualificati, soprattutto nei servizi personali e sociali. Un'alternativa al "turbocapitalismo" americano, che penalizza la qualità della vita, è offerta dalla formula francese delle 35 ore, dagli incentivi olandesi al part-time e da altre soluzioni europee. In Italia l'occupazione potrebbe aumentare di tre milioni di unità, dal 2000 al 2010, se gli orari medi di lavoro si riducessero del 10%: lo scenario qui presentato illustra alcune opzioni praticabili e fornisce anticipazioni al 2010 per trecento professioni.