Libri di Nazareno Storani
L'avventura del Calderaro. I fantasmi di quota 568
Rinaldo Falcioni, Nazareno Storani
Libro
editore: Edizioni Pendragon
anno edizione: 2020
pagine: 175
Il territorio comunale di Castel San Pietro Terme fu investito con particolare violenza dagli scontri finali della Seconda guerra mondiale, fra l'ottobre del 1944 e l'aprile del 1945. Da est e da sud gli eserciti contrapposti si contesero palmo a palmo il terreno lungo la cosiddetta Linea Gotica. Lutti e devastazioni colpirono la popolazione civile fino all'agognata Liberazione. Fra le ferite mai rimarginate di quel periodo si annovera il rudere della chiesa di San Martino di Monte Calderaro. Le rovine di quella che un tempo fu una bella chiesa del circondario castellano sono oggi la testimonianza concreta dalla durezza dei combattimenti fra truppe alleate all'attacco e truppe tedesche al contrattacco: una drammatica realtà quotidiana, fatta di assalti all'arma bianca, di bombardamenti aerei e di artiglieria. Il libro narra le avventure di alcuni appassionati di storia militare che negli ultimi anni hanno studiato questa vicenda locale e hanno dato il via allo sgombero dei detriti della chiesa, con l'obiettivo di metterne in luce quanto più possibile la struttura originaria e predisporla alla migliore fruizione pubblica.
Il ritrovamento del regio sommergibile ammiraglio Millo
Nazareno Storani, Francesco Storani
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2015
pagine: 284
"Apparteneva alla classe di maggiore prestigio, la ammiraglia. Questi sommergibili erano stati progettati per la 'guerra di corsa', dunque 'corsari' solitari in gradi di rimanere in mare per mesi tendendo agguati. Erano superiori, per prestazioni, a quelli dei pur temibili sommergibili inglese. Ed è proprio uno di questi, il P34 Ultimatum, a colpire mortalmente il Millo. Era il 14 marzo 1942. Il momento fu colto dal nemico con astuzia e perseveranza quando il sommergibile italiano, ormai in fase di rientro e su una rotta di sicurezza davanti a Punta Stilo, attendeva l'ordine di entrare nel porto di Taranto. Navigava in superficie. Due siluri a prua. Cinquantasei morti. Quindici superstiti. Fra questi ultimi non compare il nome di Nazareno Storani, Capo meccanico di 2a classe. Imbarcato in quella occasione in sostituzione di un collega in licenza. Per gli autori, figlio e nipote del 'capo' Storani, è un dovere approfondire le indagini, rintracciare almeno alcuni dei sopravvissuti, i parenti dei caduti. Ne nasce una raccolta ricca e commovente di documenti, testimonianze, ricordi ancora profondamente e dolorosamente incisi nella carne. L'ansia e i timori di chi andava in missione si intrecciano con quelli di chi a casa aspettava notizie. Fino a quando le notizie non giungono più. Il Millo è in fondo al mare." (Mario Cobellini)

