Libri di Mauro Bartolini
Centoquaranta e non li dimostra. La filarmonica di Roccatederighi
Mario Giacomelli, Mauro Bartolini, Paolo Ricci, Gabriele Baldanzi
Libro: Libro in brossura
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2022
pagine: 181
Un “libretto” per fissare la memoria di 140 anni di vita della banda di Roccatederighi. Si attraversano cinque generazioni di Salvestroni – da Odoardo a Davide – per raccontare i 140 anni di storia della Filarmonica Giuseppe Verdi di Roccatederighi. Mauro Bartolini, questa volta nel ruolo di coordinatore prima ancora che di scrittore, riesce a domare penne diverse, a unire con un filo rosso (il colore delle divise della banda) le narrazioni asettiche del giornalista Gabriele Baldanzi, la vena romanza di Mario Giacomelli, le piacevoli intuizioni di Paolo Ricci. Si mischia il passato remoto, quello recente, il presente, insistendo sui personaggi, gli aneddoti, ma soprattutto le fotografie. Alla fine gli autori riescono a centrare l’obiettivo: a certificare l’importanza di questa istituzione, la sua trasversalità, il ruolo sociale della “Musica”. La banda, in ogni epoca, si dimostra specchio del paese e dei tempi. Una storia di note a tratti avvincente, a volte dolente, che ora i rocchigiani hanno la possibilità di ripercorrere.
Oltre i confini. Volume 1-3
Mauro Bartolini
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2021
pagine: 540
Dal paese al fronte: storie, documenti, memorie (1911-1918): Dalle sabbie della Tripolitania alle nevi dell'Adamello, dalle trincee del Carso a quelle del Grappa, dalle sponde dell'Isonzo a quelle del Piave, nei campi di prigionia, nei sacrari, ovunque si rintracciano le orme dei soldati Rocchigiani, travolti nel destino di tutti, sacrificati per obiettivi tanto più grandi di loro, protagonisti senza voce e loro malgrado. Sulle tracce di uomini in guerra tra lettere e memorie (1911-1918): Dopo una guerra, chi vince scrive la storia sorvolando su disastri e sacrifici ed esaltando successi, conquiste e benefici. Volendo rappresentare un paese di eroi, del soldato si perde l'uomo. A distanza di cento anni dalla Grande Guerra è crescente e diffuso il bisogno di recuperare invece le piccole storie di uomini comuni. Raccontare la guerra partendo dall'essere umano non può che far desiderare la pacifica convivenza tra i popoli e la costruzione di ponti oltre i confini, oltre ogni tipo di filo spinato. Quaderno di Attilio Sillari. Un alpino di Maremma: "Oltre i confini - Il Quaderno di Attilio Sillari" è un diario autobiografico, incentrato sull'esperienza di un giovane soldato rocchigiano durante la Prima Guerra Mondiale. Un duro, lucido e diretto j'accuse contro la guerra, in cui non c'è nulla di valoroso ed eroico. Si descrivono così, nel dettaglio, le logiche spietate di cui ogni soldato è vittima. La fatica della trincea, la mancanza di cibo, il sangue, le punizioni, il rischio costante della morte, segnano definitivamente il passaggio di Attilio all'età adulta. Un racconto in cui emergono, ben delineati, grazie a una scrittura chiara, contraccolpi fisici e psicologici, stati d'animo, sentimenti. Il carburante per andare avanti - scoprirà Sillari nei tre anni e mezzo lontano dalla Rocca - non è rappresentato dagli ideali, ma dall'istinto di sopravvivenza.
Qui ci vorrebbe un ingegnere vero. Eurovinil. Le vicende e le persone che hanno fatto la sua storia
Mauro Bartolini
Libro: Copertina rigida
editore: Innocenti Editore
anno edizione: 2015
La gente della rocca. Memorie degli anni Sessanta (perlopiù)
Mauro Bartolini
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2013
pagine: 352
"La gente della Rocca. Memorie degli anni Sessanta (perlopiù)" è opera memorialistica. Una piccola antologia del paese di Roccatederighi, capace di raccontare eventi e personaggi che hanno segnato un'epoca. L'ambientazione è quella di una realtà, il borgo e il paese novo, che nell'epoca del boom inizia a connettersi con il resto del mondo. I suoi figli - tutti - si mettono le gambe in spalla, studiano o lavorano, giocano e discutono, ma soprattutto dipingono trame e storie che l'autore fissa nero su bianco, pescando nella memoria, toccando tasti a volte dolenti, a volte piacevoli, a volte malinconici. Lo stile è quello che Bartolini ha già mostrato in "La gente di Meleta". Le poesie, le fotografie, alcune vignette, aiutano a sorridere, emozionarsi, rammentare questo o quello. Chi legge, se ha vissuto la Rocca, si sente a casa, si identifica e alla fine non potrà che essere grato all'autore.