Libri di Matteo Pretelli
Il ritorno della «diaspora». Migranti italiani di ritorno dagli Stati Uniti nel Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2024
pagine: 216
Nell'immaginario comune, gli italiani che migravano al di là dell'Atlantico lo facevano al fine di stanziarsi in modo permanente nella società di arrivo. Al contrario, gli italiani migrati negli Stati Uniti mantennero spesso una relazione intensa e durevole con i propri familiari e connazionali lasciati in patria. Pratiche transnazionali come l'invio di lettere, rimesse, regali, beni di consumo furono fondamentali per preservare contatti con una realtà a cui si rimaneva legati da vincoli profondi, pur a fronte delle pressioni assimilatorie esercitate dalla società statunitense. Fra queste pratiche transnazionali figurano i ritorni nella terra di origine: visite di piacere, più o meno lunghe, a parenti o amici; viaggi d'affari o patriottici; e anche, rientri permanenti nella terra d'origine, che danno vita alla figura del "migrante di ritorno". Il tema del "ritorno", temporaneo o permanente, assume quindi una certa rilevanza nell'ambito dei Migration Studies e degli Italian American Studies. A questo argomento, in buona parte inesplorato e meritevole di molteplici approfondimenti, è dedicato questo volume, che coinvolgendo storici, letterati, geografi ed esperti di marketing, rappresenta un primo tentativo di analisi interdisciplinare del fenomeno.
«Nazione di immigrati» o «fortezza America»? Gli Stati Uniti e le minoranze etniche nel XXI secolo
Stefano Luconi, Matteo Pretelli
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Università
anno edizione: 2024
pagine: XII-228
Gli attentati terroristici dell’11 settembre 2001 hanno polarizzato lo scontro tra politiche di inclusione degli immigrati e norme xenofobe che ha caratterizzato gli Stati Uniti per tutta la loro storia. Tali orientamenti contrastanti hanno condizionato le quattro amministrazioni presidenziali che si sono succedute nell’ultimo quarto di secolo, bloccando possibili soluzioni legislative per la regolarizzazione degli immigrati irregolari e interferendo con l’accoglienza dei richiedenti asilo. Gli Stati Uniti restano una destinazione desiderata da chi ricerca opportunità economiche, è in fuga dall’intolleranza religiosa e aspira alla libertà politica. Ma la loro immagine di Paese disposto a ricevere queste persone si è negli ultimi tempi fortemente incrinata malgrado il consolidamento della loro trasformazione in una società multirazziale e multietnica, attestata dall’ascesa di minoranze quali gli ispanici e gli asiatici.
Soldati e patrie. I combattenti alleati di origine italiana nella Seconda guerra mondiale
Matteo Pretelli, Francesco Fusi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2023
pagine: 600
Tra le forze armate che presero parte alla Seconda guerra mondiale contro le potenze dell'Asse vi furono combattenti che avevano una chiara origine italiana, erano cioè figli di emigrati partiti dall'Italia fra Otto e Novecento. In particolare centinaia di migliaia di italoamericani vennero arruolati nella lotta contro i totalitarismi e ad essi si aggiunsero anche italo-britannici, italo-canadesi, italoaustraliani e italo-brasiliani, i quali sostennero lo sforzo bellico dei rispettivi paesi. Presenti in tutti i teatri di guerra, servirono anche in Italia, paese formalmente nemico ma col quale mantenevano ancora legami parentali e culturali. Il volume ricostruisce una storia affascinante e poco indagata dalla storiografia, narrando le vicende di uomini e donne dalla complessa identità - ma accomunati dallo stesso retaggio italiano - che contribuirono alla vittoria degli Alleati.
Le relazioni tra Italia e Stati Uniti. Dal Risorgimento alle conseguenze dell'11 settembre
Lucia Ducci, Stefano Luconi, Matteo Pretelli
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2012
pagine: 206
Il volume ricostruisce i rapporti fra l'Italia e gli Stati Uniti dagli anni del Risorgimento alle ripercussioni degli attentati dell'11 settembre 2001, con particolare attenzione alla dimensione politico-istituzionale ma senza trascurare aspetti come i flussi migratori e la diplomazia culturale. Evidenzia come, partendo da una situazione di sostanziale indifferenza, le relazioni si siano poi intensificate dal primo conflitto mondiale, fino a quando, con la Guerra fredda, il governo italiano ha reso gli Stati Uniti l'interlocutore privilegiato, in parte abdicando alla sua sovranità e assoggettando la propria politica estera agli orientamenti americani, per perseguire una ricerca di status internazionale che ha continuato a fare affidamento su Washington anche dopo la fine del conflitto tra i blocchi.
L'emigrazione italiana negli Stati Uniti
Matteo Pretelli
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: 213
Si stima che fra il 1880 e il 1920 qualcosa come quattro milioni di italiani, con o senza le cento lire della mamma, emigrarono negli Stati Uniti. Oggi ci sono stati americani, come il Connecticut e il New Jersey, in cui la popolazione di origine italiana è vicina al venti per cento, e gli italo-americani pesano per il 5,6 per cento sul complesso della popolazione americana. Pretelli ripercorre la storia dell'emigrazione italiana negli Usa dalle origini sino a oggi: dalla grande ondata fra Otto e Novecento al formarsi di comunità etniche, alle correnti politiche prevalenti in esse, alle discriminazioni, al consolidarsi dello stereotipo del mafioso, alla progressiva americanizzazione del secondo dopoguerra, per giungere a un quadro sintetico della cultura italo-americana nei suoi diversi aspetti: l'istruzione, il rapporto con la lingua italiana, il ruolo del teatro e della musica, l'immagine dell'italo-americano nel cinema.
Il fascismo e gli italiani all'estero
Matteo Pretelli
Libro: Libro in brossura
editore: CLUEB
anno edizione: 2010
pagine: 160
Gli italiani residenti all'estero furono per il regime fascista un importante strumento di politica estera. Gli obiettivi di Mussolini nel mondo furono diversi e il Duce ritenne di dover adottare una strategia flessibile a seconda dei paesi e delle comunità italiane nei confronti delle quali ci si rivolgeva. Il dittatore sottopose tali comunità a una massiccia propaganda, enfatizzando l'importanza dell'italianità nei contesti esteri, sottolineando come l'immigrato dovesse divenire un sorta di "italiano nuovo" forgiato dai valori fascisti. Molti immigrati espressero consenso nei confronti del regime di cui sostennero le politiche. Specialmente nel corso del conflitto con l'Etiopia le comunità si mobilitarono per raccogliere fedi e denaro a sostegno della madre patria impegnata in guerra. Sempre in ambito propagandistico assunse grande valore la promozione di visite di immigrati e dei loro figli in Italia, al fine di mostrare i presunti "miglioramenti" apportati dal regime. Prioritaria fu poi la ricerca del consenso delle giovani generazioni attraverso l'organizzazione di colonie estive, l'inquadramento paramilitare e la gestione delle scuole italiane. La guerra giocò contro le ambizioni imperialiste di Mussolini: in molti paesi le autorità locali reagirono contro gli immigrati italiani accusati di essere potenziali "quinte colonne", sottoponendoli a misure restrittive delle loro libertà personali e giungendo a internare una minoranza di estremisti.
L'immigrazione negli Stati Uniti
Stefano Luconi, Matteo Pretelli
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2008
pagine: 214
Gli Stati Uniti sono stati a lungo meta privilegiata per quanti erano costretti ad abbandonare il proprio paese per ragioni religiose, politiche ed economiche, e l'immigrazione è uno dei tratti costitutivi della società americana. Questo volume ripercorre le vicende di tali flussi migratori dall'epoca coloniale alla controversia riguardante la riforma della legislazione sull'immigrazione durante la campagna per le elezioni presidenziali del 2008. Particolare attenzione viene conferita ai fattori d'attrazione offerti dalla realtà americana, a quelli d'espulsione dai luoghi di provenienza dei nuovi arrivati e al loro mutamento nel tempo, all'interazione dei neoamericani con la patria d'adozione, all'atteggiamento di quest'ultima verso i suoi nuovi membri, alle implicazioni sociali, economiche e politiche dell'immigrazione, alle misure legislative che l'hanno regolamentata nonché al suo contributo al processo di nation building e alla definizione della natura multietnica, multirazziale e multiculturale dell'odierna società statunitense.
Migrazioni e terrorismo-Migrations and terrorism
Libro
editore: Sette città
anno edizione: 2018
pagine: 124
L'ultimo Ottocento e tutto il Novecento hanno conosciuto vari terrorismi estremamente violenti, ma la paura è esplosa soprattutto con gli attentati alle Torri gemelle e poi con le successive azioni jihadiste in Occidente. Queste infatti pur essendo complessivamente meno pericolose di quelle coeve in Asia o in Africa hanno colpito l'immaginazione pubblica. Forse anche perché si sono combinate alla paura dell'immigrato, persino di quello inserito da più generazioni: si pensi alle riflessioni sulle comunità arabe in Belgio, Francia e nel Regno Unito quali incubatrici del nuovo terrorismo islamico.