Libri di Massimo Barbaro
Da luoghi disabitati
Massimo Barbaro
Libro: Libro in brossura
editore: Youcanprint
anno edizione: 2025
pagine: 174
Ci spostiamo tra lo stato delle cose e le essenze, tra il materiale e le idee. Ma l'unica connessione tra queste due sfere è la nostra capacità di passare dall'una all'altra, e quella di muoverci all'interno di ciascuna di esse. Ma possiamo andare oltre, spostarci da questi due ambiti a un terreno del tutto differente: quello della coscienza assoluta, la coscienza che non va da nessuna parte. In questa regione della «coscienza pura» non è possibile arrivarci con la coscienza: bisogna lasciarsi alle spalle il reale, e abitare quello che rimane. Cosa rimane se il mondo intero, il tutto della realtà, compresi noi stessi, viene escluso?La voce delle cose. Ascoltare la voce delle cose. Tentare (solo tentare, con la coscienza dell'inutilità, dell'inanità) di avvicinare la parola alla verità. Per poi ritornare nel silenzio. Forse non è un caso se tutto questo avviene - o viene scritto - in luoghi disabitati.
Corrosioni
Massimo Barbaro, Marco Ercolani
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2021
pagine: 58
La parola ai margini. Il bordo, la distanza, il limite; lo spazio bianco, il vuoto; infiniti percorsi, la mappa e il territorio... Un libro che dice meno di quanto significa...L'aspetto grafico, materico, della scrittura fa giustizia di tutta la diatriba sull'arte come espressione, detto e non detto... e gli spazi bianchi tra le parole cassano la dimensione del dentro-fuori, annientandola sulla sua superficie, proiettandola e trasfigurandola nel vicino-lontano, nel sopra-sotto, rendendola possibile solo in quanto visibile. La lontananza e il miraggio, la sosta e il tempo per voltarsi indietro, tutti espedienti per continuare un viaggio, per illudersi di andare da qualche parte.
Paesaggio con viandanti
Marco Ercolani, Massimo Barbaro
Libro: Copertina morbida
editore: Joker
anno edizione: 2015
pagine: 86
Un'amicizia eretica. Riconoscersi in un amico, in un suo gesto. Con le parole e con la negazione delle stesse, come se l'altro fosse sempre lì, a prendere il senso nel momento stesso in cui uno lo lascia andare. Eppure ad ogni sosta, ogni contemplazione, ogni tentativo di azzeramento, di tensione verso l'orizzonte, la vita erompe, eccede, con i suoi gesti, i suoi desideri, i rumori. L'aforisma diventa la forma in equilibrio, tra il dire tutto e il non dire niente, quella centratura che tiene il passo. Una lettura che scaraventa sui muri della stanza, in continua opposizione tra la stanza e il fuori. Tra la stanza, la pagina, il chiuso, un osso dove sbattere le mani. E la natura che spalanca e respira, il sole il bosco il cielo il vento. Non un'opposizione, un ossimoro perfetto. Come il dentro e il fuori, il muro e lo specchio, la luce e l'ombra, l'infinito e il limite. Il silenzio e la parola. Sono ossimori che ci definiscono: solo su entrambi gli estremi, possiamo muoverci e pensare.
Nei giardini degli scettici
Massimo Barbaro
Libro: Copertina morbida
editore: Ediz. del Foglio Clandestino
anno edizione: 2010
pagine: 148
Una guida per la meditazione sui punti essenziali degli stadi del sentiero per l'illuminazione nella tradizione buddhista tibetana
Karin Valham
Libro: Libro in brossura
editore: Nalanda
anno edizione: 2020
pagine: 230
La corda all'orologio
Massimo Barbaro
Libro
editore: MC
anno edizione: 2025
pagine: 74
Dopo «Il libro del tu», apparso in questa stessa collana, la scrittura di Massimo Barbaro persegue un progetto che, superato ormai da tempo il dettato poetico tout court, si spinge oltre i confini dell'aforisma. «La corda all'orologio» si colloca nel solco della raccolta del 2023 tracciando con frammentari movimenti speculativi, dal forte retaggio esistenziale, la cifra di una parola sempre misurata, personalissima e scabra. È significativo che l'autore giunga al punto di poter dire che «se tutto non ha senso, non si vede perché invece scriverlo dovrebbe averne». Così, tra continue domande che vanno oltre qualsiasi risposta, e uno spiccato senso della vertigine, Barbaro opta per una prosa poetica «gnomica, scarnificata» che continua ad «allineare ghirigori» sull'abisso dei giorni, con metodo, costanza, senza mai rinunciare alla dignità della propria ratio investigativa. Ecco allora che «le vele dei pensieri» si indirizzano verso un orizzonte popolato da nuvole che coniugano dicibile e indicibile, e, forse, l'ultima eco di un «dolore accartocciato nel cestino». Non c'è mai alcuna indulgenza all'illusione nei testi di Barbaro, ma la consapevolezza che in questa inesausta interrogazione su un tempo che passa - con o senza l'ausilio degli orologi - sia possibile rivolgersi a un'entità dalle infinite, infinitesimali, sfaccettature. Con un pizzico di sfrontatezza, ci ostiniamo a chiamarla «gioia». (p.d.p.)
Il libro del tu
Massimo Barbaro
Libro: Libro in brossura
editore: MC
anno edizione: 2023
pagine: 79
«Scrivi con cattiveria, come lo scultore che fa calchi». Si potrebbe partire da questa metafora di Massimo Barbaro per accostarsi a un libro che esula da qualsiasi genere, ponendosi sul sottile discrimine che separa l'aforisma dalla poesia. È una sorta di continua, inesausta interrogazione intorno alle ragioni - spesso insostenibili, aberranti - che giustificano la nostra esistenza, imperniata su un dolore che non conosce alcun tipo di redenzione: «Sei stanco del dolore. Disgustato. / Qui, la tua grandezza. Lo rifiuti. Di darlo». Ricorrono molte domande che rimangono invariabilmente senza risposta. Il recupero stesso dell'aforisma si pone lungo quella linea dettata da alcuni maîtres à penser che dal moralismo di La Rochefoucauld, a cui dobbiamo la significativa citazione in exergo, approda al nichilismo di Cioran. Tuttavia Barbaro rivendica con forza il proprio retaggio antiletterario - vi è, non a caso, un riferimento al verso «E tout le reste est littérature», presente nell'Art poétique di Verlaine - configurandosi piuttosto come un journal dal quale risultano bandite le espressioni che non collimano con l'autenticità della vita vissuta. Così, lungo l'arco delle dieci sezioni che compongono il libro, non si può non aderire con trasporto alle motivazioni che pongono l'autore «Contro il mondo, di sfondo», come un testimone privo di ogni morale che non sia quella della consapevolezza dell'unanime deriva: «Fai ogni cosa come se fosse scritta su uno spartito. / Non sai leggere, lo so. Ma tu sai ascoltare». (p.d.p.)

