Libri di Martina Landsberger
Un luogo chiamato casa. Forma e carattere dello spazio della vita
Martina Landsberger
Libro
editore: Thymos Books
anno edizione: 2024
pagine: 220
Mies van der Rohe. The architecture of the city. Theory and architecture
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2023
pagine: 564
Roberto Menghi architetto e designer. Approfondimenti
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2023
pagine: 192
Dopo Roberto Menghi, architetto e designer. Prime indagini, questo secondo volume dedicato a Roberto Menghi (1920-2006) prosegue il lavoro di analisi e interpretazione su un architetto finora poco studiato, approfondendo alcuni dei temi messi in luce già nella prima fase della ricerca sulla sua figura e sulla sua opera. Aderendo al celebre slogan di Ernesto Nathan Rogers – “dal cucchiaio alla città” – i saggi qui raccolti indagano, a partire da diversi punti di vista, le molteplici scale del progetto su cui si articola l’attività dell’architetto milanese mettendone in luce la peculiarità di un approccio a pieno titolo politecnico, ossia la capacità di coniugare saperi eterogenei e abilità differenti al fine di rispondere, con sapienza, coerenza ed eleganza, al problema progettuale di partenza. Come il primo volume, anche questo si avvale della collaborazione di ricercatori provenienti da diverse istituzioni universitarie italiane e, soprattutto, del Centro Studi e Archivio delle Comunicazione dell’Università di Parma presso cui è conservato il fondo Roberto Menghi.
Le case di Hedda. Costruire e rappresentare il teatro della vita
Martina Landsberger
Libro
editore: Thymos Books
anno edizione: 2023
pagine: 100
Aldo Rossi, perspectives from the world. Theory, teaching, design & legacy
Marco Bovati, Michele Caja, Martina Landsberger, Angelo Lorenzi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2020
pagine: 368
Maître d'oeuvre. Scritti e conversazioni di architettura
Fernand Pouillon
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 164
«Utilizzerò due termini per parlare degli architetti e di volta in volta userò il termine mestiere contrapponendolo a quello di professione. In questo testo la parola professione sarà considerata negativamente perché io credo che un architetto non sia tanto un professionista ma piuttosto una persona che esercita il mestiere, un uomo del mestiere. Non si dice che un artista è un professionista, se non per prenderlo in giro. Si dice al contrario che esercita un mestiere». Queste righe fanno parte di una lettera che Fernand Pouillon indirizza ai giovani che si apprestano ad affrontare il suo mestiere. L'architetto, per lui, non è tanto e solo l'ideatore di un progetto, quanto un maître d'oeuvre, espressione con la quale nel Medioevo si indicava il capomastro, colui che organizzava il cantiere seguendone lo svolgimento, dirigeva tutte le diverse competenze coinvolte e sceglieva i materiali, tenendo sempre presente l'orizzonte urbano. Tutto il contrario di oggi visto che l'architetto se ne sta perlopiù rintanato nel suo studio «alla stregua di un notaio». Rem Koolhaas ha manifestato di recente la sua ammirazione per l'impostazione, al contempo modernista e classicista, di Pouillon, osservando come la sua opera in Francia come in Algeria abbia la rara capacità di «fare i conti con la vita e di realizzare [...] una vera integrazione fra la città e l'architettura». Attraverso tre saggi e tre interviste, tutti finora inediti in italiano, il volume restituisce il pensiero e l'attualità della ricerca in campo teorico e costruttivo di uno dei più controversi e avventurosi architetti del Novecento, che ha scelto di porsi in totale continuità con il lascito dei due grandi Auguste dell'architettura francese, Choisy e Perret.
La lezione di Auguste Choisy. Architettura moderna e razionalismo strutturale
Martina Landsberger
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 208
L'Histoire de l'Architecture di Auguste Choisy è una storia di "tendenza". In essa l'autore mette in luce come nell'architettura classica esista una precisa e forte relazione fra i sistemi costruttivi adottati e il carattere dell'edificio realizzato. Choisy a partire dall'analisi delle questioni tipologiche costruttive e decorative che contraddistinguono i grandi momenti della storia descrive il divenire dell'architettura. Il suo metodo non può essere definito propriamente scientifico dal momento che, nel suo procedere, Choisy si concentra solamente sugli esempi e le epoche che hanno saputo definire un modo del fare architettura in cui sia manifesta la scelta coerente degli elementi della tecnica e della costruzione in rapporto all'idea a fondamento del progetto. In questo senso nell'architettura classica risulta evidente come non sia mai esistita una separazione fra la figura dell'architetto e quella dell'ingegnere/costruttore. Questo modo di leggere la storia, ma soprattutto l'esigenza di riconoscerne all'interno dei principî universali, ha fatto sì che l'insegnamento di Auguste Choisy non restasse isolato. Leggendo gli scritti e i progetti di tre maestri del Movimento moderno è, infatti, possibile riconoscere il loro legame con l'approccio teorico dell'ingegnere francese. Il libro si pone l'obiettivo di mettere in evidenza questo debito teorico a partire dall'analisi degli studi teorici e dei progetti di Auguste Perret, Le Corbusier e Louis Kahn.