Libri di Mario Farina
Arte, critica ed estetica
Friedrich Hegel
Libro: Libro in brossura
editore: Aesthetica
anno edizione: 2024
pagine: 359
L’interesse di Hegel per questioni estetico-artistiche non è circoscritto esclusivamente alle sue celebri lezioni di estetica di Heidelberg (1818) e di Berlino (1820/21; 1823; 1826; 1828/29), ma è alquanto stratificato ed eterogeneo. Ricostruire tale confronto è l’intento del presente volume, nel quale per la prima volta sono presentati in lingua italiana una serie di materiali – appunti, recensioni, excerpta – che documentano il variegato interesse di Hegel per l’arte e per la storia dell’arte. Vengono inoltre riproposti in una nuova traduzione alcuni testi noti, come Il più antico programma di sistema dell’idealismo tedesco, il saggio sul Wallenstein e i paragrafi dedicati all’arte nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817 e 1830). Anche le recensioni a Humboldt del 1827 (Sul famoso episodio del Mahābhārata noto come Bhagavad Gītā, Berlino 1826) e a Solger del 1828 (Scritti postumi ed epistolario, a cura di L. Tieck e F. von Raumer, Lipsia 1826) sono state nuovamente tradotte e corredate da note esplicative.
Dante e la poesia del Duecento. In versi napoletani. Poesia siciliana, poesia toscana, Dolce stil novo, Dante Canti: I, V, VI, VIII, X, XIII, XXVI, XXXII, XXXIII, XXXIV dell’Inferno, e frammenti delle tre Cantiche
Mario Farina
Libro: Libro in brossura
editore: Edisud Salerno
anno edizione: 2021
pagine: 224
La ricchezza stilistica del dolce stil novo, che ha abbellito i sentimenti umani di chiara ed artistica esposizione, è qui ben preservata, adornata di colorazione e vivacità, che sono una peculiarità del dialetto partenopeo. Una perfetta intesa con l’arte sublime di Dante si riscontra nella “trasfusione” dialettale dei vari canti della Divina Commedia. Trattasi di un lavoro unico nel suo genere, ed ammirevole nella sua composta semplicità. Riportare l’eleganza del dolce stil novo, la musicalità del toscano, la grandiosità plastica e stilistica di Dante è non solo arte, ma passione, lavoro immane, che l’autore Mario Farina ha compiuto.
La filosofia tedesca 1760-1860. L'eredità dell'idealismo
Terry Pinkard
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: VIII-463
Nella seconda metà del XVIII secolo la filosofia tedesca giunse a dominare la cultura europea. Per un certo periodo essa contribuì a trasformare, nell'intero mondo occidentale, non solo il modo in cui gli individui concepivano se stessi, ma anche quanto essi pensavano circa la natura, la religione, la storia, la politica e la struttura della mente umana. In questo studio di ampio respiro Terry Pinkard intreccia la vicenda storica della Germania - che allora, da coacervo di principati, si stava trasformando in nazione emergente e dotata d'una cultura autonoma - all'esame delle correnti e dei momenti nodali della filosofia classica tedesca. L'indagine prende le mosse dal pensiero di Kant, con la sua enfasi rivoluzionaria sull'idea di "autodeterminazione", e ne ricostruisce l'Influsso attraverso gli sviluppi del Romanticismo e dell'idealismo, fino a Schopenhauer e Kierkegaard. Il libro di Pinkard - che è esponente di primo piano della rinascita degli studi hegeliani nella filosofia americana contemporanea - si rivolge a tutti coloro che sono interessati alla storia della filosofia e della cultura, e più in generale alla storia delle idee.
Il nuovo Le rane e lo stagno. Corso di storia. Per il biennio delle Scuole superiori. Volume Vol. 2
Mario Farina, C. Grazioli, O. Ciofini
Libro
editore: SEI
anno edizione: 1999
pagine: XIV-442
Critica, simbolo e storia. La determinazione hegeliana dell'estetica
Mario Farina
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 272
L'estetica di Hegel, tanto nella sua determinazione quanto nei momenti centrali della sua ricezione, si presenta come il tentativo di fondare filosoficamente un concetto di critica artistica. Obiettivo di questo lavoro è rendere conto del carattere implicito di quel tentativo attraverso il concetto di simbolo, assunto come modello a partire dal quale è possibile leggere l'identità incompiuta di forma e contenuto. Muovendo da una ricostruzione storica dei suoi passaggi costitutivi, questa ricerca tenta di mostrare in che modo l'interpretazione simbolica della filosofia hegeliana dell'arte possa dar ragione di una concezione della critica che ha determinato gran parte dell'estetica e delle poetiche del Novecento.
La dissoluzione dell'estetico. Adorno e la teoria letteraria dell'arte
Mario Farina
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 218
Da sempre considerata come l'estremo tentativo di costruire una teoria classica dell'opera d'arte, l'estetica di Adorno ha subito nell'ultimo trentennio una decisa marginalizzazione. La sua concezione del prodotto artistico come enigma irrisolvibile, la sua idea dell'opera come speranza di fronte all'oppressione sociale, possono oggi sembrare, in effetti, residui di un'epoca ormai tramontata. Del resto, i fenomeni artistici più recenti - il pastiche di stili, il citazionismo esasperato, lo sfrangiamento dei confini fra i generi, la contaminazione tra le pratiche - sembrano sfuggire all'austerità con cui Adorno determinava la funzione dell'opera d'arte. Seguendo un percorso che attraversa i principali nodi costituitivi dell'estetica di Adorno, Farina intende invece dimostrare come la liquidazione della filosofia adorniana dell'arte sia stata eccessivamente frettolosa. Attraverso una critica serrata dei fenomeni artistici, una critica che non dà per scontato nulla di ciò che il pubblico e le istituzioni definiscono come «arte», Adorno incrocia infatti alcune delle argomentazioni chiave delle teorie estetiche del tardo Novecento, e in particolare quelle che in ambito analitico hanno decretato la fine storica delle arti e la nascita di un'arte post-storica, individuandovi una dinamica che conduce alla dissoluzione dell'estetico. A differenza delle teorie postmoderne, però, Adorno intende opporsi a tale dissoluzione. Questo libro vuole appunto illustrare in che modo la teoria di Adorno, anziché liquidare l'arte come morta, permetta una riformulazione del principio estetico - attraverso l'estetica come teoria letteraria dell'arte.
Ontologia naturale e storia. La genesi della «Dialettica negativa» di Adorno
Mario Farina
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2019
pagine: 268
«Di fronte alla possibilità concreta dell’utopia» si legge nell’Introduzione della "Dialettica negativa" «la dialettica è l’ontologia della condizione falsa». Con queste parole Adorno presenta la sua opera di maggior respiro teoretico e lo fa prestando volontariamente il fianco a tutte le critiche che a partire dagli anni immediatamente successivi alla seconda Guerra sono piovute sul suo pensiero: ai filosofi puri, che lo criticavano per la sua commistione con il mondo delle cose, ai marxisti ortodossi, che lo tacciavano di astratto utopismo, e alla nascente filosofia analitica, che vedeva nella dialettica un’astrusa riproposizione dei vizi argomentativi del pensiero metafisico. La Dialettica negativa assume allora i tratti di un’opera eretica, che si stacca da ogni tradizione e si pone di traverso rispetto alle correnti egemoni. E come tale è stata letta fin da subito. Questo libro ha invece l’obiettivo di mostrare la continuità che lega la "Dialettica negativa" alla tradizione filosofica del primo Novecento e il grande debito che Adorno ha contratto con quelli che, da amici o da nemici, ne hanno segnato il pensiero.