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Libri di Marina Cvetaeva

Lettera all'Amazzone. Testo francese a fronte

Lettera all'Amazzone. Testo francese a fronte

Marina Cvetaeva

Libro

editore: Guanda

anno edizione: 1981

pagine: 128

7,75

Il poeta e il tempo

Il poeta e il tempo

Marina Cvetaeva

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1984

pagine: 260

20,00

Il paese dell'anima. Lettere (1909-1925)

Il paese dell'anima. Lettere (1909-1925)

Marina Cvetaeva

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 1988

pagine: 496

30,00

L'amica. Testo russo a fronte

L'amica. Testo russo a fronte

Marina Cvetaeva

Libro

editore: Panozzo Editore

anno edizione: 1998

pagine: 112

9,00

Le notti fiorentine

Le notti fiorentine

Marina Cvetaeva

Libro: Libro in brossura

editore: Voland

anno edizione: 2011

pagine: 96

Una raccolta di lettere datate 1922 – nove scritte da Marina Cvetaeva ad Abram Višnjak, e una indirizzata da lui a lei – testimonianza del breve ma intenso rapporto epistolare tra la grande poetessa russa e il proprietario della casa editrice Gelikon. Una passione travolgente dall'epilogo amaro. Inedite fino al 1983, quando videro per la prima volta la luce in Italia, "Le notti fiorentine" hanno anche contribuito ad alimentare la folta leggenda degli amori della Cvetaeva.
10,00

Il racconto di mia madre

Il racconto di mia madre

Marina Cvetaeva

Libro

editore: Via del Vento

anno edizione: 2012

pagine: 35

4,00

Verste. Poesie 1916-1920. Testo russo a fronte

Verste. Poesie 1916-1920. Testo russo a fronte

Marina Cvetaeva

Libro: Libro in brossura

editore: Giuliano Ladolfi Editore

anno edizione: 2013

pagine: 280

"Album serale" rappresenta il debutto poetico di Marina Cvetaeva. Il volume vede la luce a Mosca nel 1910, anno fatale come pochi per la Russia, che si vede sottratti d'un sol colpo Lev Tolstoj, il pittore Michail Vrubel' e l'attrice Vera Kommissarevskaja, simbolo di un'intera stagione teatrale, mentre una cornucopia di accadimenti culturali si riversa sui contemporanei con un'abbondanza che ha del prodigioso.
20,00

Scusate l'amore. Poesie 1915-1925. Testo russo a fronte

Scusate l'amore. Poesie 1915-1925. Testo russo a fronte

Marina Cvetaeva

Libro: Libro in brossura

editore: Passigli

anno edizione: 2013

pagine: 155

Più di ogni altra espressione poetica, e molto più degli altri grandi poeti russi del primo Novecento, la poesia di Marina Cvetaeva è caratterizzata da una straordinaria aderenza alle ragioni del sentimento, che pare impastare di sé ogni suo registro linguistico. Del resto, la stessa Marina scriveva: "La lirica pura vive di sentimenti. I sentimenti sono sempre uguali a se stessi. Non hanno evoluzione, come non hanno una logica. Ci sono stati ficcati dentro il petto - come fiamme di una torcia - fin dalla nascita". Anche per questo motivo, di particolare interesse è questa antologia di poesie d'amore, che se da un lato si offre come paradigma di un'anima costantemente in cerca di un 'tu' per potersi completare nel nome della grande passione, dall'altro diventa anche la cronaca spirituale di uno scacco esistenziale, che solo attraverso l'arte, attraverso la lingua della poesia, riesce a trovare la sua più autentica, e forse unica, sublimazione. I destinatari di queste poesie sono uomini e donne, amici e sconosciuti, persone reali o idealizzate: il marito Sergej Efron, la poetessa Sof'ja Parnok, i poeti Blok, Kuzmin e Pasternak, gli amanti avuti negli anni dell'esilio che non si sono mai rivelati all'altezza di una donna che chiedeva all'altro il "miracolo" della passione d'amore, perché "io devo essere amata in modo del tutto straordinario per potere amare straordinariamente".
14,50

Lettera all'amazzone. L'amore fra due donne. Testo francese a fronte

Lettera all'amazzone. L'amore fra due donne. Testo francese a fronte

Marina Cvetaeva

Libro: Libro in brossura

editore: Eir

anno edizione: 2014

pagine: 93

Nelle righe di una lettera alla poetessa Natalie Clifford Barney, "l'Amazzone", la Cvetaeva va alla ricerca dell'amore puro, vero, l'amore che non cerca altro al di là dell'oggetto del proprio amore, che non ha bisogno di altro. I veri amanti - Romeo e Giulietta, Tristano e Isotta, l'Amazzone e Achille, Sigfrido e Brunilde - non hanno futuro e non hanno figli, "non hanno che quel presente fatto del loro amore". Un amore infecondo, che rinuncia al figlio. Quella che sembra essere l'unica imperfezione dell'amore tra donne, l'impossibilità di "avere un figlio da lei, una piccola te da amare", nel fluire delle parole diventa il vero punto di forza: "Unico punto debole che rovina tutta la causa. L'unico che la salva". È un percorso interiore faticoso, la cui difficoltà emerge nella scrittura tormentata e spezzata della Cvetaeva, ma alla fine si arriva alla vera consapevolezza di sé e dell'amore: "Non ho avuto bisogno di rinnegarmi per diventare donna, ho dovuto soltanto lasciarmi andare nel profondo del mio io e lasciarmi essere. Senza rottura, senza ferita, senza appassire". Un testo struggente sull'amore fra due donne, che tocca però i nodi sensibili di ciascun essere umano rispetto agli interrogativi esistenziali che ogni incontro con l'essere amato provoca dentro di sé. Prefazione di Erri De Luca. Introduzione di Annalisa Comes.
9,00

Poesie

Poesie

Marina Cvetaeva

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2014

pagine: 240

"Nella vita e nell'arte la Cvetaeva aspirò sempre, impetuosamente, avidamente, quasi rapacemente, alla finezza e alla perfezione: e nell'inseguirle si spinse molto in avanti, sorpassò tutti. Oltre al poco che ci è noto, essa ha scritto una quantità di cose che da noi sono ancora sconosciute: opere immense, tempestose... La loro pubblicazione segnerà un grande trionfo e una rivoluzione per la nostra poesia che, inaspettatamente, si arricchirà di un dono tardivo straordinario." Così scriveva, nel 1956, Boris Pasternak, preconizzando per la sua sfortunata amica grandi, e tardivi, riconoscimenti. Oggi la Cvetaeva è unanimemente considerata una delle più alte voci della poesia del secolo scorso.
12,00

Taccuini 1919-1921

Taccuini 1919-1921

Marina Cvetaeva

Libro: Libro in brossura

editore: Voland

anno edizione: 2014

pagine: 432

Nella Mosca postrivoluzionaria stretta dalla morsa della fame e della guerra civile, Marina Cvetaeva affida alle pagine dei taccuini il racconto delle sue giornate. Episodi di vita quotidiana si mescolano a lettere, progetti di opere, versi, fulminee riflessioni su di sé, sull'epoca, la poesia, la natura umana, ritratti di contemporanei, narrazioni di sogni e ricordi d'infanzia. Ne scaturisce un quadro vivissimo della Russia dell'epoca e un nudo ritratto dell'interiorità cvetaeviana.
20,00

Mestiere. Poesie 1921-1922. Testo russo a fronte

Mestiere. Poesie 1921-1922. Testo russo a fronte

Marina Cvetaeva

Libro: Copertina morbida

editore: Passigli

anno edizione: 2014

pagine: 303

Apparso a Berlino nel 1923 "Mestiere" raccoglie le centoquattro poesie scritte da Marina Cvetaeva dall'aprile del 1921 all'aprile del 1922, un anno particolarmente tragico per la Russia post-rivoluzionaria, a causa della carestia e della sempre più brutale guerra civile; e un anno particolarmente duro per la scrittrice, che già aveva perduto la figlia Irina, morta di stenti in un orfanotrofio nel febbraio del 1920, e con il marito Sergej Efron irraggiungibile, arruolato nelle file dei Bianchi, l'armata volontaria filo-zarista: un lunghissimo anno che doveva terminare con la partenza per l'esilio, nel maggio del 1922. Di fronte allo sfascio del suo mondo simboleggiato anche dalla morte, il 7 agosto del 1921, di Aleksandr Blok, il grande e amatissimo poeta che più di ogni altro influì sulla generazione della Cvetaeva -, sembra quasi titanica l'impresa di questa imponente raccolta; ma Marina lotta con tenacia, accanitamente, per la sopravvivenza della propria voce, ed è forse proprio questo istinto di conservazione lirica a celarsi sotto un titolo che potrebbe sembrare a prima vista freddo, o richiamare addirittura qualcosa di artificioso, così alieno invece dallo spirito di questa grande scrittrice. Il mestiere di poeta è, in realtà, per Marina la sua ancora di salvezza, e insieme la sua vita più vera; e valgano, a sgombrare ogni equivoco, le parole della scrittrice, in una lettera a Aleksandr Bachrach del 9 giugno del 1923: "Di che Mestiere si tratta? Di quello lirico..."
24,00

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