Libri di Mariacristina Grande
Un'Odissea moderna tra letteratura e cinema. Il mito di Ulisse in Joyce e Kubrick
Mariacristina Grande
Libro: Copertina morbida
editore: Stamen
anno edizione: 2021
pagine: 164
Questo libro affronta due tra le più innovative opere realizzate nel secolo scorso, "Ulysses" di James Joyce e "2001. A Space Odyssey" di Stanley Kubrick, creazioni in cui sembra compendiarsi perfettamente il clima di un intero secolo di straordinarie sperimentazioni e innovazioni artistiche. Affrontare oggi queste opere e proporne ulteriori chiavi di lettura significa sentire ancora traballare i postulati che avevano fondato per anni la letteratura e il cinema.
Psicopatologia e narrazione. Un'analisi dell'opera di Philip K. Dick
Mariacristina Grande
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 298
"P. K. Dick è ormai ritenuto la più grande firma del panorama letterario postmodernista. Il complesso rapporto che lo scrittore ha intrecciato con la malattia mentale rappresenta l'imprescindibile punto di partenza da cui operare un'analisi della sua "oeuvre", invariabilmente imperniata sulla fondante questione della conoscenza della realtà in sé. I mondi descritti sono universi in cui il processo conoscitivo rifiuta la distinzione tra "normalité", "folie" e "déraison" ed in cui l'insistenza su tematiche legate alla psicopatologia mentale si intreccia alla disperata ricerca di una verità, penultima che possa essere, la cui immanenza rimanderebbe all'esperienza di comunione empatica, ultimo senso dell'esistenza umana. Acuto interprete del suo tempo, ha saccheggiato le diverse epoche, correnti letterarie e approcci esistenziali per portare avanti quell' impietoso e sofferto viaggio senza ritorno nelle spirali labirintiche della mente umana, oltre ogni concetto di sanità o malattia mentale."
Questo è il domani. L'apocalisse postmoderna di James G. Ballard
Mariacristina Grande
Libro: Copertina morbida
editore: Stamen
anno edizione: 2014
pagine: 106
Questo studio documenta analiticamente come l'opera di Ballard, ormai da tempo, si sia imposta, nello scenario letterario internazionale, come un vero e proprio sismografo dei tratti più oscuri della cultura postmoderna: pagina dopo pagina, nei romanzi dello scrittore britannico, si snodano infatti con precisione chirurgica le più inquietanti atrocità, le ossessioni mass-mediali, gli incubi ecologici, le degenerazioni sociali e psichiche che caratterizzano la percezione contemporanea. La forza delle opere di Ballard non si arresta tuttavia alla mera rappresentazione del presente: egli ha infatti saputo individuare e sviluppare creativamente le mitologie e i simboli di un futuro in cui i personaggi incarnano il disperato tentativo di acquisire un'identità originale in un mondo dominato da una cultura di massa profondamente anestetizzante. Un universo spento e degradato, che solo la singolarità dell'atto folle e criminale - una sorta di apocalisse rivelatrice - riesce a scuotere, riconsegnando all'immaginazione più ossessiva e perversa il ruolo di custode estrema della libertà.