Libri di Marco Zenone
Visite e altri incontri di apparente marginalità
Marco Zenone
Libro: Libro in brossura
editore: Scatole Parlanti
anno edizione: 2025
pagine: 148
Un consulto carico di ansia e interrogativi per saperne di più su un quadro clinico a prima vista compromesso; un appuntamento tanto atteso per offrire la compagnia, e soprattutto la cioccolata, a uno sciagurato quanto scomodo parente; l’inaspettato contatto trans-vitreale che non è proprio ciò che si potrebbe definire una visita di cortesia – anzi; per non parlare della misteriosa e inquietante guaritrice che riceve nel suo tenebroso appartamento per diagnosi e terapie più esclusive di quelle dello stimato dottore della mutua. Queste e altre “visite” dagli effetti tragicomici sono il motivo conduttore del racconto che nello specifico riguardano, e in qualche modo legano, Sandro “Highlander” Giovannetti – uno dei bizzarri personaggi del romanzo Non ti voglio – e Edoardo “Dino” Giovannetti. Lo svolgersi delle vicende avrà anche un piacevole risvolto turistico e folcloristico, un modo come un altro per conoscere più da vicino Borgoamaro, la curiosa cittadina in cui si muovono i protagonisti, dove l’autore farà da mediatore culturale d’eccezione. Lui che questa favolosa località sembra conoscerla tanto bene.
Non ti voglio
Marco Zenone
Libro
editore: Edizioni Effedì
anno edizione: 2020
pagine: 262
Enzo, neo adulto deluso e spaesato, trascorre le sue giornate in una comfort zone ritagliata su misura e popolata da troppi polli e poche aquile, angosciato dalla quotidiana convivenza con il diabete di tipo 1, malattia di cui soffre da quando era bambino. La sua fragilità mette in risalto le inquietudini e le sofferenze che il diabete tipo 1 può riservare a persone particolarmente sensibili, tribolazioni interiori spesso sottovalutate che travalicano i sacrifici imposti dalla terapia medica. Tra chi ignora i suoi affanni c’è purtroppo anche la bella Arianna, entrata nella sua vita in una elettrizzante notte di primavera e della quale lui si innamora. Sospeso tra personaggi eccessivi che gli rubano la scena, il protagonista affronta il peso delle insicurezze con l’unica arma che possiede, l’autoironia, grazie alla quale riesce a rendere comiche le molte sfaccettature della malattia, anche quelle più scomode e dolorose.