Libri di Marcello Cini
L'ape e l'architetto. Paradigmi scientifici e materialismo storico
Giovanni Ciccotti, Marcello Cini, Michelangelo De Maria, Giovanni Jona-Lasinio
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 304
Pubblicato a metà degli anni '70, L'ape e l'architetto ha dato il via ad un accesissimo dibattito sul ruolo della scienza ed è stato estremamente stimolante per una grande parte del mondo della cultura scientifica italiana, oltre ad essere uno dei testi di formazione del movimento ambientalista allora agli albori. Ciò che gli autori sostenevano era la necessità di dover guardare alla scienza anche come luogo di riproduzione dei rapporti politici tipici del contesto socio-culturale in cui la stessa scienza è prodotta. Comprendere quindi, nello sviluppo storico, quale sia il ruolo della scienza, che è la forma più avanzata di informazione sul mondo, e quale influenza i cambiamenti abbiano a loro volta sulla produzione della scienza. L'importante corpo di saggi a commento - degli autori e di altri intellettuali di formazione varia e del più diverso orientamento - mira a fare il punto della situazione a più di trent'anni dall'uscita del testo qui riproposto integralmente e, sperano gli autori, a rivitalizzare il dibattito.
Lo spettro del capitale. Per una critica dell'economia della conoscenza
Sergio Bellucci, Marcello Cini
Libro: Libro in brossura
editore: Codice
anno edizione: 2009
pagine: 115
Durante gli ultimi vent'anni il capitalismo ha conosciuto un cambiamento epocale: da un'economia prevalentemente materiale, veicolata dalla legge della domanda e dell'offerta e dalla produzione di merci fisiche, si è passati a un'economia dell'immateriale e alla produzione di un bene intangibile e non "mercificabile": la conoscenza. In questo passaggio si sta verificando però un pericoloso attrito: il capitalismo tende infatti ad assorbire nelle proprie logiche di privatizzazione e mercificazione il processo produttivo della conoscenza, che per sua stessa natura è un bene comune e collettivo, soffocandone così lo sviluppo. Sergio Bellucci e Marcello Cini studiano questo fenomeno da molto tempo; ne "Lo spettro del capitale" la loro analisi si concretizza in una denuncia e allo stesso tempo in una proposta. La denuncia è rivolta alla politica, soprattutto alla sinistra, incapace oggi di cogliere i segni di quanto sta avvenendo, e per questo di interpretare e farsi carico dei bisogni dei lavoratori. La proposta è quella di promuovere a sistema una nuova logica produttiva, che oggi sta già emergendo autonomamente dal corpo sociale, basata sugli stessi principi su cui si fonda la diffusione della conoscenza: condivisione, cooperazione e democraticità.
C'è ancora bisogno della filosofia per capire il mondo?
Marcello Cini
Libro
editore: Petite Plaisance
anno edizione: 2018
pagine: 50
In questo lavoro mi propongo di discutere anzitutto (§ 2) la natura della svolta che ha caratterizzato la scienza nel passaggio dal XX al XXI secolo. Successivamente analizzerò rispettivamente i rapporti fra scienza ed epistemologia, rispettivamente per le discipline della materia inerte (§ 3) e per quelle della materia vivente (§ 4) e pensante (§ 5). Il § 6 è dedicato invece al rapporto fra scienza ed etica. Nelle conclusioni (§ 7) cercherò di argomentare perché sono convinto che la filosofia sia un bisogno insopprimibile della mente umana: come l'Araba Fenice risorge sempre dalle sue ceneri.
Il supermarket di Prometeo. La scienza nell'era dell'economia della conoscenza
Marcello Cini
Libro: Copertina morbida
editore: Codice
anno edizione: 2006
pagine: 458
All'alba del nuovo millennio, si gioca quotidianamente sotto i nostri occhi una partita importantissima. Il XXI secolo si sta caratterizzando sempre più come l'epoca in cui, grazie agli strumenti forniti da scienza e tecnologia, la produzione e la distribuzione di beni materiali viene progressivamente sostituita dalla produzione e dalla distribuzione di un bene collettivo e non tangibile: la conoscenza, sia essa l'ultima frontiera della ricerca piuttosto che l'intrattenimento di massa. Tutto questo in nome di una presunta democratizzazione del sapere, che però risponde ed è soggetta unicamente alle leggi del mercato imposte da un'economia capitalistica sempre più globale e invasiva. Ma c'è una contraddizione profonda fra la produzione di conoscenza, per sua natura frutto al tempo stesso della creatività individuale e del patrimonio comune dell'umanità intera attraverso un processo evolutivo non finalistico, e la crescita dell'economia, che è finalizzata alla produzione di profitto. Non è forse questo cieco meccanismo di mercificazione della conoscenza a portare la scienza in tutt'altra direzione, impedendo di fatto che essa possa contribuire a migliorare la qualità della vita di tutta l'umanità? Marcello Cini interpreta in questo libro i molteplici e contraddittori segni del presente, per gettare uno sguardo lucido e disincantato sul futuro che ci attende.
Un paradiso perduto. Dall'universo delle leggi naturali al mondo dei processi evolutivi
Marcello Cini
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2004
pagine: 312
E' oggi universalmente riconosciuto che lo sviluppo della fisica nell'ultimo mezzo secolo ha assunto un ritmo via via più vertiginoso. Il suo peso si è enormemente accresciuto in quasi tutti i settori della vita moderna. "Il paradiso perduto" ripercorre le fasi cruciali di questo sviluppo mostrando come l'ingresso dell'idea di aleatorietà (del caso) nel cuore stesso della ricerca abbia spazzato via il vecchio concetto di legge naturale e portato alla ribalta un intreccio disciplinare che ancora si stenta a valutare appieno. Di qui la comparsa di un'immagine di scienza completamente nuova.
Dialoghi di un cattivo maestro
Marcello Cini
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2001
pagine: 328
Non ci sono avventure rocambolesche né esperienze fuori dal comune in questo racconto di vita di Marcello Cini, fisico di livello e reputazione internazionale, ma la storia personale di chi si è trovato a condividere le vicende burrascose del secolo appena concluso, tra ricerca scientifica e impegno politico. Come scrive l'autore: "Il mio è stato il secolo nel quale la civiltà umana ha appreso a trasformare la materia inerte in modo da riuscire a progettare a costruire un mondo artificiale destinato a soddisfare sempre meglio i suoi crescenti bisogni di beni e strumenti materiali. Il dramma del nostro secolo è stato però il fallimento dei tentativi di riversare sull'umanità intera i benifici di questo accresciuto potere."