Libri di M. Maraviglia
La storia come arte
Marcelino Menéndez y Pelayo
Libro: Copertina morbida
editore: Iduna
anno edizione: 2022
pagine: 104
La Storia non è caos e non è caso: per chi la sa interpretare correttamente appare come un disegno meraviglioso e provvidenziale, come spiega questo lucido saggio di fisiologia della Storia.
La Vecchia Carnevale
Marco Perillo
Libro: Copertina morbida
editore: Langella
anno edizione: 2022
pagine: 16
Una passeggiata a Piazzetta Nilo, cuore del centro antico di Napoli, riporta in mente all'autore, Marco Perillo, la presenza di una bottega di un robivecchi all'esterno della quale campeggiava la figura in cartapesta di una Vecchia Carnevale, antica maschera della tradizione folklorica campana. Da lì, dal ricordo della paura che da bambino gli suscitava quel fantoccio, il filo della memoria inizia a dipanarsi e quei vicoli ora costellati "di ristorantini e di B&B" e in cui "gli abitanti sembrano essere tutti stranieri" si riempiono di nuovo di un'"umanità ormai scomparsa": Fortunato e i suoi panini, la mamma di Pino Daniele, Nennella l'acquafrescaia... Queste figure sono rievocate da Perillo sullo sfondo di eventi della vita collettiva (il terremoto del 1980, lo scudetto del 1987) che si intrecciano con quelli della vita familiare (un trasloco, l'ingiusto arresto del padre, il tormento causato da vicine "streghe"). Il racconto però non si esaurisce nel tributo al passato, ma consente all'autore di affermare la consapevolezza di essere cambiato, di non scappare più di fronte a ciò che un tempo lo spaventava. Con due foto fuori testo applicate su cartoncino di Sergio Siano e Marco Maraviglia.
Don Primo Mazzolari e le ecclesiologie del '900
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2014
pagine: 192
Sebbene don Primo Mazzolari non fosse un teologo ma prima di tutto un pastore, da molti suoi scritti si possono desumere elementi di teologia morale e di ecclesiologia innovativi rispetto al suo tempo, al punto da anticipare il concilio Vaticano II - terra promessa di cui avrà occasione di parlare nei suoi ultimi articoli, ma nella quale la morte, come al vecchio Mosè, gli impedirà di entrare. Mazzolari però non è il solo a preparare il terreno su cui scenderà un giorno il seme del Concilio: altre iniziative, altri protagonisti, altre riviste svolgono un ruolo analogo e spesso hanno proprio in lui un punto di riferimento. I saggi qui raccolti - di Serena Noceti, Saverio Xeres, Bruna Bocchini Camaiani, Paolo Zanini e Bruno Bignami - si propongono non soltanto di mettere a confronto queste voci e esperienze, ma anche di indagare le basi teologiche di un percorso che, partendo dal Vaticano porta all'ecclesiologia fondata sul diverso concetto di popolo di Dio del Vaticano II: un popolo composto da chierici e laici, in cui il parroco di Bozzolo vede un antidoto contro l'eccessiva clericalizzazione della Chiesa stessa, nella convinzione che essa abbia nella parrocchia la sua prima e vera cellula vivente.
Della fede
Primo Mazzolari
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2013
pagine: 184
"Riguardo al libro di Mazzolari, mi hanno dato di lui informazioni così impressionanti, che non desidero pronunciare a riguardo della sua dottrina giudizio alcuno. Mi si dice che faccia parte d'un gruppo di modernisti". Queste allarmate e lapidarie parole inviate il 17 luglio 1943 dal cardinal Ildefonso Schuster al vescovo di Cremona Giovanni Cazzani pongono una pietra tombale sulla possibilità di pubblicare il saggio "Della fede" che don Primo aveva concluso nel marzo dello stesso anno, ma che potrà vedere la luce soltanto sulle pagine del quindicinale "Adesso" nel 1955. Il vescovo Cazzani, in una lettera al parroco di Bozzolo rinvenuta di recente nell'Archivio Colla e pubblicata in appendice del volume, si mostra comprensibilmente preoccupato per le reazioni che il libro può suscitare sia nei lettori che negli occhiuti censori romani. "Della fede", infatti, possiede all'ennesima potenza lo stigma mazzolariano della parola che comunica, quasi senza mediazioni, le urgenze dell'animo. Fin dalle prime pagine l'autore prende le distanze da un cristianesimo conformista, dalla "dimissione" dei propri principi in cambio di falsi privilegi - trasparente il rimando all'abbraccio "costoso" con il fascismo - e individua i possibili interlocutori nei "cercatori di ogni strada, i sofferenti d'ogni piano, le anime semplici d'ogni categoria, che si sono liberate dalle strutture libresche per rigustare il sapore di un discorso umano".