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Libri di Jacopo Paganelli

Un castello e la sua gente nel Medioevo. Storia di cast...

Un castello e la sua gente nel Medioevo. Storia di cast...

Jacopo Paganelli

Libro

editore: Felici

anno edizione: 2025

pagine: 296

Il volume ricostruisce le fasi medievali della storia di Castelnuovo, una terra-nuova fondata dagli abati di S. Pietro di Monteverdi nel corso dell'XI secolo. Entrato nel dominio dei Conti Alberti durante il secolo successivo, il castello fu rifondato: nacque un Castelnuovo 'nuovo', che avrebbe mantenuto per secoli il suo impianto urbanistico d'età medievale, con le sue mura, le sue porte, la sua chiesa e la sua piazza: insomma, con tutti i luoghi vissuti dalla comunità. Ed è proprio quest'ultima a essere al centro del lavoro: a dispetto dei mutamenti politici e del passaggio di Castelnuovo dal principato albertesco al comitato volterrano, e poi alla tutela fiorentina e alla dominazione aragonese (ancorché durata solo pochi mesi), i castelnuovini mantennero un carattere assai resiliente, una scorza dura che permise loro di trarre sempre vantaggio dal soggetto politico eminente cui il castello fu, nel corso dei secoli, soggetto.
18,00

Montescatelli Pisano. Storia di una terra-nuova toscana nel Medioevo

Montescatelli Pisano. Storia di una terra-nuova toscana nel Medioevo

Jacopo Paganelli

Libro: Libro in brossura

editore: Felici

anno edizione: 2022

pagine: 252

Arroccato su un’altura da cui si domina buona parte della valle del Cecina, Montecastelli nacque, alla fine del XII secolo, come una terra-nuova, progettata ex novo per scardinare l’assetto del potere che, fino a quel momento, aveva fatto perno sui conti Alberti. I protagonisti dell’operazione furono il vescovo di Volterra e i membri della schiatta dei Guaschi. Gli ‘azionisti’ di quell'impresa popolarono la terra-nuova con gli uomini provenienti dagli insediamenti di Bucignano, controllato dal presule, e di Gabbro, controllato dai Guaschi. Fu così che a Montecastelli si eressero due porte, l’una chiamata Bucignana, l’altra Gabbregiana: richiamo alle due metà in cui il castello era diviso e ai due signori che l’avevano costruito. Se i prelati riuscirono, nel corso del Duecento, a sottoporre Montecastelli alla loro signoria e a estromettere i Guaschi, un altro attore politico si affacciò sulla scena: il comune di Volterra. Nel 1301, grazie a un colpo di mano, i reggitori cittadini misero le mani sulla terra-nuova, demolendo il palazzo dei vescovi e costruendo – al suo posto – la torre che ancor oggi svetta sul castello. Quella raccontata da Montecastelli è, insomma, una storia densa, che dialoga con le vicende più generali della storia toscana, incrociando alcuni temi decisivi della riflessione storiografica più recente, come la signoria rurale e il sinecismo della popolazione.
19,50

Dives episcopus. La signoria dei vescovi di Volterra nel Duecento

Dives episcopus. La signoria dei vescovi di Volterra nel Duecento

Jacopo Paganelli

Libro: Libro in brossura

editore: Viella

anno edizione: 2021

pagine: 216

Quali erano le risorse di un signore rurale nella Toscana dei comuni? Quanta ricchezza riusciva a drenare tramite i suoi poteri di comando? E a quanto ammontavano, nel complesso, le sue entrate? Ecco gli interrogativi cruciali da cui ha preso avvio la ricerca, focalizzata sul dominato dei vescovi di Volterra nella seconda metà del Duecento. La signoria, intesa come il controllo sulle risorse, sugli uomini e sui luoghi, riempì i forzieri di quei prelati, consentendo loro di essere ricchi. A dispetto della narrazione consueta che assegna ai comuni cittadini il ruolo di protagonisti nell'Italia duecentesca, dalla documentazione volterrana la signoria emerge come un fenomeno centrale, non trascurabile e non relegabile alla periferia del medioevo toscano.
26,00

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