Libri di Irene Ranzato
Bruno Lisi. Opere 1958-2012. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Cambiaunavirgola
anno edizione: 2022
pagine: 104
Il catalogo, pubblicato in occasione della mostra di Bruno Lisi promossa dal Polo Museale della Sapienza nel decennale della scomparsa dell'artista, propone uno sguardo d'insieme su oltre cinque decenni di attività. La ricerca di Lisi — sempre aggiornata, ma leggermente fuori sincrono rispetto alle mode del momento, autonoma e solitaria — può essere letta come un continuum di rimandi e rielaborazioni che dai particolari naturalistici passa per la figura umana sempre più dissezionata e osservata in maniera talmente ravvicinata da diventare talvolta indecifrabile (Francesca Gallo). Dagli anni Ottanta, senza abbandonare il lavoro pittorico, Lisi si allontana progressivamente dalla figurazione: dai monocromi blu, in cui permane un’eco ancora naturalistica, alle variazioni sul segno lineare, lungo un percorso che, come scrive Marisa Volpi nell’intervista del 1984, è sinonimo di libertà e azzeramento. I testi in catalogo sono di Camilla Boemio, Patrizia Ferri, Francesca Gallo, Francesco Moschini, Marcello Venturoli, Marisa Volpi.
Queen's English? Gli accenti dell'Inghilterra
Irene Ranzato
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2018
pagine: 120
La ricerca sociolinguistica degli ultimi decenni ha identificato due tendenze principali nella percezione dell'inglese britannico: un aumento delle reazioni positive nei confronti di alcuni accenti egionali e un aumento di quelle negative nella valutazione della received pronunciation, l'inglese della regina, la pronuncia un tempo considerata la più prestigiosa. La voce che ci risponderà all'altro capo del filo quando telefoniamo per una richiesta di informazioni su un servizio o una merce non sarà più "sovraregionale", ma sarà probabilmente quella di uno scozzese di Edinburgo o di un inglese dello Yorkshire, di gran lunga gli accenti più amati. Come in molte altre culture, la polarità nord-sud è profondamente radicata anche in Inghilterra e, come in altri luoghi, il peso della capitale, centro di potere economico e politico, contribuisce ad allargare il divario tra ciò che è vicino e ciò che è lontano da Londra."I dislike London accent. It sounds really posh"; "I dislike London accent because they are stuck-up snobs": in queste risposte di bambini in età scolare percepiamo la realtà della perdita di prestigio subita dall'inglese della zona del sudest dell'Inghilterra nel corso della seconda metà del ventesimo secolo.Le caratteristiche che distinguono le grandi macroaree linguistiche dell'Inghilterra sono l'oggetto di questo libro, che cercherà anche di rendere conto di come non esista, e non sia mai esistita, vera obiettività nella percezione e nell'uso delle varietà non standard dell'inglese, usate da sempre come strumento prezioso, ma anche ideologicamente marcato, di rappresentazione linguistica e culturale nei discorsi sul reale e nella costruzione narrativa.
La traduzione audiovisiva. Analisi degli elementi culturospecifici
Irene Ranzato
Libro: Copertina morbida
editore: Bulzoni
anno edizione: 2011
pagine: 200
Tom Stoppard, contaminatore ossessivo. Il drammaturgo, lo sceneggiatore, il traduttore
Irene Ranzato
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2010
pagine: 144
Fin dalla commedia che lo rese, giovanissimo, famoso in tutto il mondo, "Rosencrantz and Guilderstern Are Dead" (1967), le opere di Tom Stoppard hanno goduto di costante successo di pubblico e di critica. Alla scrittura di opere teatrali Stoppard ha affiancato il lavoro, più trascurato dalla ricerca internazionale, di sceneggiatore e di traduttore/adattatore. Se l'autore non "crede nell'ipotesi di una vera traduzione", come ama dire, è però anche vero che il tema della traduzione e quello della comunicazione tra diversi mondi linguistici e culturali ricorre in molte delle sue opere, in due delle quali ("Dogg's Hamlet" e "Cahoot's Macbeth", 1979) i drammi di Shakespeare sono tradotti dall'inglese in una lingua di pura invenzione. Nei tre ruoli di drammaturgo, sceneggiatore e traduttore Stoppard si è dimostrato un autore che sfuma i confini tra cultura "alta" e cultura "popolare", rendendo adatte a un grande pubblico, grazie al suo senso dello spettacolo, opere profondamente intellettuali come "Arcadia" (1993) e infarcendo di dettagli colti e cerebrali film "leggeri" come "Shakespeare in Love" (1999).

