Libri di Hans Van der Laan
Trattati di architettura e liturgia. Il numero plastico, lo spazio architettonico, gioco di forme
Hans Van der Laan
Libro: Libro rilegato
editore: Libria
anno edizione: 2020
pagine: 552
Questo volume raccoglie i tre libri del monaco e architetto olandese Hans van der Laan (1904-1991): tre tesi rifondative di una straordinaria potenza osservatrice, intellettuale e creativa. Nei suoi libri, nelle sue opere architettoniche e nei suoi numerosi disegni di vestiti, vasellame, mobili e vari altri artefatti, Van der Laan propone un’unica visione d’insieme sui rapporti tra l’uomo, la natura e il loro Creatore. La sua teoria del “Numero Plastico” riconnette l’ordine quantitativo dell’architettura alla natura percettiva e cognitiva dell’uomo e ridefinisce la proporzione come una delle radici dell’intelligenza umana, universale e oggettiva. Ne “Lo Spazio Architettonico”, Van der Laan raccoglie questa ridefinizione della proporzione all’interno di una delle teorie architettoniche più sviluppate e comprensive che la storia abbia mai conosciuto. In “Gioco di Forme”, poi l'autore allarga la sua ricerca fenomenologica a tutto il mondo della cultura umana che non solo trasforma e completa il mondo della natura, ma serve anche a fondare il mondo degli artefatti liturgici.
Viaggio a Roma
Hans Van der Laan
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2017
pagine: 94
“Ho immediatamente apprezzato la bellezza perfetta di questa prima vista di San Pietro, grazie alla foschia delicata che avvolgeva tutta la piazza e la facciata. Quest'ultima sembrava scomparire brevemente nel portico, per poi manifestarsi di nuovo con tutta la sua forza all'interno dello spazio. Non ricordo una più grande impressione in tutta la mia vita e sono contento di aver conservato una tale emozione per questo piccolo centro del nostro mondo”. Nel febbraio del 1955 Hans van der Laan, architetto olandese e monaco benedettino, si mise in viaggio per raggiungere l'Italia e visitarne la capitale. Le ore trascorse a osservare le architetture antiche e moderne della città lasciarono un'impronta indelebile sull'immaginario del maestro di Leiden, determinando il successivo sviluppo dei suoi lavori. Il suo diario di viaggio documenta ogni riflessione, impressione ed esperienza offerta dalla complessità del panorama architettonico, culturale ed ecclesiastico romano. Roma si trasforma in uno scenario ricco ed eterogeneo, familiare, moderno ma ancora primitivo, e tra le pagine si aprono riflessioni sull'esistenza umana, sulle attitudini sensoriali e percettive dell'uomo, sul rapporto tra società, individuo e liturgia, e sulla relazione fra natura e artefatto.