Libri di Guido Crainz
Il dolore e l'esilio. L'Istria e le memorie divise d'Europa
Guido Crainz
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2005
pagine: 120
Nel 1947 un grande storico di origine istriana, Ernesto Sestan, tracciando i "lineamenti di una storia etnica e culturale" della Venezia Giulia scriveva: nel Novecento si sono scontrati qui "nazionalismi feroci ed esasperati in una lotta senza quartiere in cui gli uni finivano col pareggiare, anche moralmente, gli altri". Sestan concludeva: "I termini del conflitto trascendevano, nei loro motivi più profondi, il modesto ambito della vita regionale e si ispiravano alle correnti di idee e di passioni che fanno così feroce l'Europa contemporanea". Questo piccolo libro si propone di accostarsi a quel dramma per cogliere il dolore, le speranze e le paure delle diverse vittime che hanno vissuto in quell'intricato crocevia.
Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta
Guido Crainz
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2005
pagine: 640
Dalla fine degli anni sessanta ai primi anni ottanta il paese è attraversato da sommovimenti che coinvolgono le economie e le culture, le produzioni e i consumi, i soggetti sociali e gli immaginari collettivi. Il sopraggiungere del miracolo economico e delle speranze riformatrici del centro-sinistra e il rifluire successivo di entrambi; l'esplosione del movimento studentesco e dell'"autunno caldo", gli anni cupi della "strategia della tensione" e il delinearsi della "crisi della Repubblica", in anni che vedono un'offensiva terroristica senza paragoni. Una ricostruzione fatta attraverso le fonti più diverse: i quotidiani e i periodici così come i rapporti di prefetti, polizia e carabinieri ma anche i film, le canzoni, la letteratura, la televisione.
L'ombra della guerra. Il 1945, l'Italia
Guido Crainz
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: 152
Qual era la realtà, quali erano gli immaginari dell'Italia del 1945? Quale paese usciva da vent'anni di fascismo, da una guerra devastante, da una terribile occupazione nazista e da una Resistenza che è stata anche guerra civile? In questo volume Guido Crainz affronta i nodi principali del passaggio cruciale dal regime fascista all'Italia democratica. Letteratura e giornalismo d'epoca, memorie e documenti d'archivio testimoniano quanto profondo sia il segno che la guerra lascia nel paese, in un confrontarsi e alternarsi di speranze e paure, fra desiderio di trasformazione e bisogno di normalità. Ci riconsegnano l'inizio di un esame di coscienza collettivo che si interromperà troppo presto. Ci ripropongono, infine, le condizioni concrete in cui avviene la costruzione della "democrazia dei partiti", con le sue contraddizioni e i suoi limiti. In questo quadro, anche le violenze successive al 25 aprile trovano una collocazione storica: contribuiscono infatti a "rivelare" i drammi vissuti da milioni di donne e di uomini negli anni precedenti e rimandano a una storia di più lungo periodo. Si intrecciano alla volontà di cancellare il passato per aprirsi a un difficile futuro. E soprattutto mostrano quanto ancora fosse lunga l'ombra della guerra, capace di alterare i più elementari codici di comportamento e ridisegnare un'antropologia della violenza e dell'illegalità che tuttora ci lascia interdetti e ci fa pensare a un'Italia lontanissima.
L'ingiustizia militare nella Grande guerra. Le fucilazioni «per l'esempio» in Friuli e nella Venezia Giulia
Libro: Libro rilegato
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 168
Durante la Prima guerra mondiale l’esercito italiano ha registrato un alto numero di fucilazioni sommarie e decimazioni ‘per l’esempio’. A differenza di altri Paesi, in Italia i soldati condannati ingiustamente o illegittimamente alla pena capitale non hanno ottenuto alcuna forma di riabilitazione nazionale. Solo nel maggio del 2021 il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato all’unanimità una legge per la riabilitazione storica dei soldati «condannati alla fucilazione dai tribunali militari di guerra» nel territorio dell’attuale Regione e ha istituito una Consulta storica. Il volume raccoglie gli interventi presentati nel corso del convegno di studi tenutosi a Udine l’11 novembre 2022. Partendo dai casi noti dei fusilâts di Cercivento e della decimazione di Santa Maria la Longa, intende fare il punto su questo nodo doloroso della storia italiana.
Padania. Il mondo dei braccianti dall'Ottocento alla fuga dalle campagne
Guido Crainz
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: 271
Tra le pianure piemontesi e lombarde, riccamente irrigate, e le terre basse distese attorno al Delta del Po, gigantesche trasformazioni territoriali e sociali costruiscono fra Otto e Novecento, nelle pieghe della democrazia zoppa dell'Italia liberale, lo scenario di una storia che non ha paragoni nel contesto europeo. Prende forma il complesso "mondo dei braccianti": combattivi protagonisti popolano le campagne padane, innervate da una rete associativa sempre più fitta. Antichi orizzonti mentali e nuove culture, etiche e solidarietà si intrecciano con le speranze, l'azione e i miti di un movimento socialista che ha qui, prima e più che nei centri industriali e urbani, la sua forza e il suo "laboratorio". La vicenda della Valle del Po e dei suoi braccianti attraversa momenti essenziali della storia generale del paese, spesso confondendosi con essa: le grandi opere di bonifica che contribuirono alla nascita stessa del bracciantato, l'irruzione cruenta dello squadrismo agrario e del regime fascista, fino alla "guerra civile" del 1943-45; la costante conflittualità sociale che ne permea la vita, dai moti de "La boje!" fino agli eccidi di quel "triangolo della morte", il cui senso, suggerisce l'autore, forse risiede nell'onda lunga di radicatissimi odi sociali e politici. Di questo mondo che, accerchiato, è scomparso in modo rapido quanto tumultuoso, Guido Crainz ricostruisce i tratti cruciali, riportando alla memoria i valori e i dolori condivisi dall'universo rurale padano.
Autobiografia di una repubblica. Le radici dell'Italia attuale
Guido Crainz
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2009
pagine: 239
Dove affonda le sue radici l'Italia di oggi? Guido Crainz cerca le risposte a questa e a altre domande non in vizi plurisecolari del paese ma nella storia concreta della Repubblica, muovendo dall'eredità del fascismo, dalla nascita della "repubblica dei partiti" e dagli anni della guerra fredda. L'analisi si sofferma soprattutto sulla "grande trasformazione" che ha inizio negli anni del "miracolo" e prosegue poi nei decenni successivi: con la sua forza dirompente, con le sue contraddizioni profonde, con le tensioni che innesca. In assenza di un governo reale di quella trasformazione, e nel fallimento dei progetti che tentavano di dare ad essa orientamento e regole, si delinea una "mutazione antropologica" destinata a durare. Essa non è scalfita dalle controtendenze pur presenti - di cui il '68 è fragile e contraddittoria espressione - e prende nuovo vigore negli anni ottanta, dopo il tunnel degli anni di piombo e il primo annuncio di una degenerazione profonda. "Mutazione antropologica" e crisi del "Palazzo" - per dirla con Pier Paolo Pasolini vengono così a fondersi: in questo quadro esplode la crisi radicale dei primi anni novanta, di cui il tumultuoso affermarsi della Lega e l'esplosione di Tangentopoli sono solo un sintomo. Iniziò in quella fase un radicale interrogarsi sulle origini e la natura della crisi, presto interrotto dalle speranze in una salvifica "Seconda Repubblica": speranze destinate a lasciare presto un retrogusto amaro.
Il paese reale. Dall'assassinio di Moro all'Italia di oggi
Guido Crainz
Libro: Copertina rigida
editore: Donzelli
anno edizione: 2012
pagine: 390
La fine degli anni settanta segna una svolta nella storia della Repubblica: agli ultimi, cupi sussulti del decennio morente si intreccia l'emergere di trasformazioni colossali che riguardano l'economia e la cultura, il privato e il pubblico, la politica e la comunicazione. Nella convulsa stagione degli anni ottanta si ripropongono inoltre quelle tendenze esasperate all'affermazione individuale, quello sprezzo delle regole, quell'atteggiamento predatorio nei confronti del bene pubblico. Al tempo stesso giunge al punto estremo di crisi un sistema dei partiti sempre più portato a esaudire gli egoismi di ceto, pur di ottenere il consenso. Per molti versi dunque i lunghi anni ottanta si presentano come un luogo di incubazione del nostro presente. Il nesso fra gli anni di Craxi e l'era berlusconiana ha qui le sue radici, e in questo scenario si collocano le domande che oggi ci incalzano: perché l'anomala alleanza di centrodestra riuscì a improntare largamente di sé l'intero ventennio successivo? Quali sono le ragioni della quasi ventennale stagione di Berlusconi? E che Italia ci lascia, quella stagione? E ancora: ci sono le energie e le qualità per affrontare una difficile ricostruzione e misurarsi con la crisi internazionale che chiama in causa l'identità e il futuro dell'Europa? Da dove prendere l'avvio per invertire il degrado di un sistema politico e di una "partitocrazia senza i partiti" che ha superato ogni livello di guardia?
Il paese reale. Dall'assassinio di Moro all'Italia di oggi
Guido Crainz
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2013
pagine: 320
La fine degli anni Settanta segna una svolta nella storia della Repubblica. Nella convulsa stagione degli anni Ottanta si ripropongono inoltre quelle tendenze esasperate all'affermazione individuale, quello sprezzo delle regole, quell'atteggiamento predatorio nei confronti del bene pubblico. Al tempo stesso giunge al punto estremo di crisi un sistema dei partiti sempre più portato a esaudire gli egoismi di ceto, pur di ottenere il consenso. Di qui un dilatarsi del debito pubblico, un dilagare della corruzione politica che avrebbe portato al crollo della prima Repubblica, e avrebbe segnato in profondità anche tutta la fase successiva. Per molti versi dunque i lunghi anni Ottanta si presentano come un luogo di incubazione del nostro presente. Il nesso fra gli anni di Craxi e l'era berlusconiana ha qui le sue radici, e in questo scenario si collocano le domande: perché l'anomala alleanza di centrodestra che si affermò inaspettatamente all'alba della seconda Repubblica riuscì a improntare largamente di sé l'intero ventennio successivo? Quali sono le ragioni della quasi ventennale stagione di Berlusconi? Ci sono le energie e le qualità per affrontare una difficile ricostruzione e misurarsi con la crisi internazionale che chiama in causa l'identità e il futuro dell'Europa? Da dove prendere l'avvio per invertire il degrado di un sistema politico e di una "partitocrazia senza i partiti" che ha superato ogni livello di guardia?
L'ombra della guerra. Il 1945, l'Italia
Guido Crainz
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 150
Qual era la situazione, reale e immaginaria, dell'Italia nel 1945? Quale paese usciva da vent'anni di fascismo, da una guerra devastante, da una terribile occupazione nazista e da una resistenza che è stata anche guerra civile? In questo volume Guido Crainz descrive i momenti principali del passaggio cruciale dal regime fascista alla nascente democrazia italiana. Letteratura e giornalismo d'epoca, memorie e documenti d'archivio testimoniano il segno profondo lasciato dalla guerra in un paese oscillante tra speranze e paure, tra desiderio di trasformazione e bisogno di normalità. Ci trasmettono la necessità di un esame di coscienza collettivo volto a capire le ragioni del dramma alle spalle, che però si interromperà troppo presto. Ci ripropongono, infine, le condizioni concrete in cui avviene la costruzione della "democrazia dei partiti", con le sue contraddizioni e i suoi limiti. In questo quadro, anche le violenze successive al 25 aprile trovano una precisa collocazione storica, perché situano concretamente i drammi vissuti da milioni di donne e di uomini negli anni precedenti. E soprattutto mostrano quanto ancora fosse lunga l'ombra della guerra, in grado di alterare i più elementari codici di comportamento e ridisegnare un'antropologia della violenza e dell'illegalità che ci lascia sconcertati e ci rimanda a un'Italia molto lontana da noi.
Storia della Repubblica. L'Italia dalla Liberazione ad oggi
Guido Crainz
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2016
pagine: 400
Settant'anni di storia: un percorso intenso e tormentato, intriso di speranze e di delusioni, di traumi profondi e di mutamenti inavvertiti. Un percorso cui attingere più che mai, questo è il senso del libro, nei disorientamenti dell'oggi. Nel disagio per il nostro presente. Nell'incombere di scenari internazionali che alimentano le inquietudini del nuovo millennio. Quanto siamo cambiati nei settant'anni della Repubblica? Come sono venuti a confliggere, nel loro scorrere, modi diversi di essere italiani? Come si è passati dalla società sofferente e vitale del dopoguerra, capace di risollevarsi dalle macerie di un regime e dalle devastazioni di un conflitto mondiale (e protagonista poi di uno sviluppo straordinario), all'Italia spaesata di oggi? In un unico sguardo tutte le stagioni della nostra vicenda repubblicana, nel succedersi di scenari sociali e politici, culture, generazioni: il dopoguerra, intenso e tormentato; le trasformazioni, le speranze e le disillusioni del "miracolo economico"; le tensioni e gli umori degli anni settanta, non riducibili al dilagare di conflitti e terrorismi; la grande mutazione degli anni ottanta, vera origine dei processi successivi. Sino agli ultimi vent'anni: la bufera di Tangentopoli, il crollo del precedente "sistema dei partiti" e la lunga stagione di Berlusconi, con corposi segni di un più generale declino civile; l'urgenza e al tempo stesso l'estrema difficoltà di invertire la deriva.
Aggiornare la Costituzione. Storia e ragioni di una riforma
Guido Crainz, Carlo Fusaro
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2016
pagine: 208
A quasi settant'anni dalla sua entrata in vigore, la nostra Costituzione è al centro di un passaggio referendario importantissimo. Non sono, beninteso, in discussione i principi fondativi. La riforma, approvata dai due rami del Parlamento - dopo trent'anni di discussioni e dopo un lungo e complesso itinerario tra Camera e Senato - riguarda la seconda parte della Carta, ovvero quella che interessa i meccanismi di funzionamento del nostro ordinamento democratico. Il quesito che avremo davanti non consentirà distinguo. Non saremo, in altri termini, chiamati a decidere tra diverse ipotesi possibili. Dovremo dire soltanto se vogliamo che sia mantenuto intatto il vecchio ordinamento o che vengano introdotti degli aggiornamenti - perché di questo si tratta - nella parte che regola questioni essenziali per la vita del nostro paese: la fiducia ai governi, la natura del Senato, i rapporti tra le due Camere, la snellezza delle procedure di approvazione delle leggi, la distribuzione delle competenze tra Stato e Regioni. Per paradosso, proprio la nettezza del quesito ci chiama alla responsabilità di valutarne bene la portata. Cosa cambia davvero nella riforma che il Parlamento ha approvato? Cosa rimane invece saldamente immutato? E qual è lo spirito complessivo, il senso dei cambiamenti proposti?