Libri di Giuseppe Laurora

“Trani” è una raccolta di poesie del poeta e marinaio ISIM, che celebra la bellezza e l’anima della sua amata città. Attraverso versi evocativi e profondi, il poeta dipinge scene di vita quotidiana, paesaggi mozzafiato e le tradizioni che caratterizzano Trani. Ogni poesia è un omaggio al mare che abbraccia la città, alle sue storie di navigazione e alle emozioni che il poeta ha vissuto. Con uno stile lirico e appassionato, ISIM riesce a trasmettere non solo l’amore per la sua terra, ma anche la nostalgia e la meraviglia che essa suscita. “Trani” si configura così come un viaggio intimo e poetico, un invito a scoprire la bellezza di un luogo che vive nei ricordi e nei sogni dell’autore.

Indecifrabile non è la poesia ma la farfalla che si posa sulla mia spalla...

"A te, mio gentile lettore, vorrei fare una premessa prima di addentrarti in questo libro. Non sono un filosofo né un letterato, quindi non troverai queste cose, soltanto un po' di passione e sentimento acquisiti attraverso l'osservazione del più grande di tutti i maestri, la Vita. Sono un marinaio da diporto non per mia scelta ma del destino. Nato nel mese di mezzo nell'anno '78, giorno dodici di un giovedì mattina. Il mare era calmo e nell'aria si celava una misteriosa strofa che ancora cerco di trascrivere. Sarò felicissimo se l'Ottavo Mare... darà a te tanto piacere nella lettura quanto a me ha dato nella scrittura." (Giuseppe Laurora)

È sempre lo stesso il punto di partenza. Ed è lo stesso quello d’arrivo. Il mare, la sua immensità, la sua vastità che non spaventano, ma includono, proteggono i sentimenti, le emozioni, le sensazioni. Giunge così alla sua nuova raccolta di poesie Giuseppe Laurora, il poeta che racconta il mare, che lo sfida e lo usa per emozionarsi e far emozionare i lettori. Racconta di donne, di vino, di amori e di umori contrastanti. Senza uno schema di rime, senza un canone, ma con libertà, la stessa libertà che caratterizza il cuore e che rende affascinante il mare, tanto temibile, quanto rassicurante. Quel mare che Giuseppe racchiude tra le pagine di un libro, tra le parole spontanee che brillano come la luce fa sulla superficie piatta o inquieta della parte azzurra della sfera terrestre.