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Libri di Gianni Puglisi

Quale filosofia ad inizio del XXI secolo?

Quale filosofia ad inizio del XXI secolo?

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2023

Il volume, incentrato sul tema “Quale filosofia ad inizio del XXI secolo?”, è il frutto del convegno internazionale di studi svoltosi a Palermo nei giorni 10 e 11 novembre 2022. Si richiama ai temi dei convegni organizzati nel 2021 (Identità, differenza, diversità), nel 2020 (Interculturalità e pluralismo) e nel 2019 (Filosofia e scienza a confronto), solo per ricordare i più recenti. Gli autori, che hanno contribuito alla realizzazione di questo volume, rappresentano le diverse aree geografiche e culturali del Paese, in un contesto internazionale che ha convolto direttamente l’Association des Sociétés de Philosophie de Langue Française, oltre che studiosi provenienti dal Giappone, dal Libano, dalla Polonia, dalla Romania, dall’Austria, dalla Spagna e dalla Svizzera. Il lettore può riscontrare le varie posizioni assunte sulla funzione e sul ruolo della filosofia ad inizio del XXI secolo o, se si preferisce, del III millennio, nel contesto storico, odiosamente vero, dominato dalla barbarie e dalla guerra, dalle diseguaglianze sociali e dalle discriminazioni socio-antropologiche. Contributi: Gianni Puglisi (Introduzione), Germana Pareti, Francesco Orilia, Gianluca Cuozzo, Fabio Minazzi, Cristina Hermida del Llano, Gaetano Dammacco, Ferdinando Luigi Marcolungo, Lucia Monacis, Maria Sinatra, Daniel Schulthess, Jad Hatem, Petru Bejan, Makoto Sekimura, Bronisław Sitek, Magdalena Sitek, Giancarlo Magnano San Lio, Lorenzo Magnani, Stefano Azzarà, Jakob Helmut Deibl, Paolo De Lucia, Dario Oliveri, Maria Antonia Rancadore, Caterina Genna, Piero Di Giovanni (Postfazione).
43,00

La sconfitta della ragione. Leonardo Sciascia e la giustizia penale

La sconfitta della ragione. Leonardo Sciascia e la giustizia penale

Ennio Amodio, Elena Maria Catalano

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2022

pagine: 224

Che cos'è l'amministrazione della giustizia penale per Sciascia? Cos'è un'indagine, una prova, un indizio? Un giudice, un avvocato, un inquirente, un poliziotto, un imputato? Che cos'è una pena? Questo libro è un'analisi compiuta con gli «occhiali del giurista», condotta da professionisti del diritto che hanno una passione per il grande scrittore accompagnata da una totale conoscenza. Essi introducono chi segue il loro percorso ai romanzi e ai racconti, e a tutti gli scritti sparsi, come dentro a un coerente universo giuridico. E questo, grazie - premettono gli autori - a una «scoperta». «Sciascia non è l'algido osservatore del lavoro di poliziotti e giudici», «è un cultore del vero giudiziario», non descrive semplicemente casi gialli, realtà vissuta e archivi sono i due pilastri della sua conoscenza; «egli si affida ben poco alla immaginazione narrativa. Sfoglia dossier polizieschi, fascicoli processuali e carte di archivio». Un'immersione profonda che porta alla radice più interessante della sua idea di diritto (che dà forma al capitolo forse più originale e rivelatore di tutto il saggio). La critica contro il «misticismo giudiziario», quell'idea di giustizia come di cosa esistente separata e superiore agli umani che l'hanno prodotta e la producono, un feticcio e un sacerdozio. Al contrario «chi applica le norme non è un essere inanimato». «Nessuno - diceva il grande scrittore - si può considerare estraneo e profano rispetto all'amministrazione della giustizia». Gli autori definiscono questo con la formula felice di «Illuminismo ben temperato». Che conduce a una conclusione interpretativa sorprendente: «Ci vuole anche, per rendere vera giustizia, la "scienza del cuore umano", un supporto che vale quanto la "scienza dei codici"». Così come i viaggiatori stranieri in una terra arcinota a chi vi abita - osserva Gianni Puglisi nella Prefazione -, questo libro coglie aspetti che nessuno aveva visto, della teoria sciasciana di una giustizia. Prefazione di Gianni Puglisi.
20,00

La scuola semiotica di Tartu-Mosca nel carteggio tra J. Lotman e B. Uspenskij

La scuola semiotica di Tartu-Mosca nel carteggio tra J. Lotman e B. Uspenskij

Jurij Mihajlovic Lotman, Boris A. Uspenskij

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2018

pagine: 323

Tra il 1964 e il 1993, Jurij Lotman e Boris Uspenskij, letterato il primo, linguista il secondo, si scambiarono le missive che formano questo carteggio. I due erano i fondatori e i massimi esponenti della scuola semiotica di Tartu-Mosca, della quale in prefazione Gianni Puglisi illustra il ruolo come centro propulsore della rivoluzione gnoseologica accesa dalla scienza dei segni e la posizione nel dibattito contemporaneo. Isola di libertà di pensiero, pur entro il regime sovietico, la scuola di Tartu rappresentava tra le diverse tendenze quella che sosteneva un allargamento dell'indagine segnica a tutti i campi, verso una semiotica della cultura. Così Lotman e Uspenskij indicavano all'indagine segnica nuove prospettive. «Ne diamo una rapida campionatura - scrive la curatrice del volume, Giovanna Zaganelli: - semiotica dell'arte, semiotica della pittura antica, zoosemiotica, semiotica dello spazio e del tempo, semiotica della letteratura, semiotica della cultura, semiotica della fabula, semiotica del cinema, semiotica dell'icona russa, semiotica del teatro dei burattini, semiotica del testo mistico. Il ventaglio terminologico che si è aperto spiega molto bene alcuni aspetti fondamentali della Scuola». Della vicenda della scuola di Tartu-Mosca, il carteggio offre ampia testimonianza. Così come dello stile di lavoro e dell'interculturalità dominanti. Ma non si ferma qui. Intanto, è una bella lettura, dal momento che i due autori hanno uno stile narrativo e scrivono, con spirito spontaneo, di vicende quotidiane, mescolando fatti culturali, cose che succedono a intellettuali, con faccende spicce, come fossero racconti minimali. Inoltre è un documento storico, in quanto parla di storia sovietica nelle due epoche cruciali in cui si articolò il tardo Novecento. L'età dinamica del «disgelo» chrusceviano e l'età della stagnazione brezneviana. Infine, riluce in queste pagine la vicenda di una bella, felice amicizia a tratti commovente: una di quelle amicizie che Aristotele avrebbe detto «amicizia per virtù».
20,00

Il tempo della crisi

Il tempo della crisi

Gianni Puglisi

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2015

pagine: 120

Un discorso con libertà, idee che non cercano un consenso, che guardano in faccia il potere: si incentrano sul tempo attuale di crisi in Italia. Crisi intesa non soltanto in senso economico, ma come quadro universale coinvolgente in un unico panorama macroeventi della globalizzazione fino ai comportamenti di ogni giorno di persone sulla piccola scena sociale. E dunque, economia e cultura, etica pubblica e istituzioni, sistemi formativi e meccanismi della mobilità sociale. Gianni Puglisi (rettore dell'Università IULM e professore di letteratura comparata), da esperto di comunicazione, analizza tutto questo come la crisi di un sistema, appunto, di comunicazione. Ma senza la supponenza del sapiente, in uno spirito di colloquio con il lettore, con un intento apertamente formativo, e soprattutto senza nascondere l'indignazione di ogni cittadino di fronte a un certo stato delle cose.
10,00

Le città di carta

Le città di carta

Gianni Puglisi, Paolo Proietti

Libro

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2002

pagine: 127

12,00

I modi della moda

I modi della moda

Gianni Puglisi

Libro

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2001

pagine: 96

"Parlare di moda vuol dire esprimersi sulle radici dell'essere sociale dell'uomo, sul gusto degli uomini nei loro tempi, vuol dire saper leggere e apprezzare attraverso l'arte figurativa e plastica, attraverso le immagini del teatro e del cinema, attraverso i costumi e le "divise", le raffinate manifestazioni della creatività e della genialità artistica, vuol dire saper leggere le mutazioni culturali delle generazioni e dei popoli. Parlare di moda vuol dire insomma parlare dell'uomo, delle sue ricchezze e delle sue miserie, della sua grandezza e talora della sua meschinità".
6,20

Il grado zero dell'immagine

Il grado zero dell'immagine

Gianni Puglisi, Paolo Proietti

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2008

pagine: 68

II richiamo al celeberrimo saggio di Roland Barthes, "Il grado zero della scrittura", è centrale in questo libro: l'immagine è la chiave fondamentale per entrare nella fase interpretativa del testo letterario, visto come occasione e momento fondativi della dialettica gnoseologica, che inesorabilmente, oggi come ieri, sottende ogni messaggio letterario, che voglia diventare una testimonianza di vita e di pensiero. II libro pone, dunque, la questione centrale dello studio delle immagini, intese come spazio letterario di interesse comparatistico, attraverso il quale entrano in rapporto dialettico il Sé e l'Altro, l'identità e l'alterità. Gli autori focalizzano la loro attenzione sulle immagini letterarie, concentrandosi sulla loro funzione conoscitiva, interpretativa e storica attraverso cui si realizza la conoscenza dell'Alterità: quella del mondo che ci circonda e quella, più prossima, riconducibile a noi stessi.
12,00

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