Libri di Gianfranco Pala
Il lavoro e le sue forme economiche
Gianfranco Pala
Libro
editore: L.A.D. Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 314
La cassaforte e altre storie
Gianfranco Pala
Libro: Libro in brossura
editore: BooksprintEdizioni
anno edizione: 2025
pagine: 114
Il libro si compone di cinque brevi racconti. I primi tre “La cassaforte”, “Il fulmine”, “La squadra”, sono tratti da avvenimenti vissuti in prima persona dall'autore e raccontano storie del paese tra gli anni '50 e fine anni '60. Gli altri due sono “L'attesa”, breve racconto che sviluppa la sua trama tra sogno e realtà. “La busta bianca” è un noir ambientato a Parigi ai giorni nostri e narra le vicissitudini di un fattorino alle prese con la sua innata curiosità e con la partecipazione a un pericoloso gioco.
Antikeynes. La «rivoluzione» della «filosofia sociale» compiuta da lord John Maynard Keynes
Gianfranco Pala
Libro
editore: La Città del Sole
anno edizione: 2022
pagine: 88
L’interpretazione del sistema economico di JM Keynes viene periodicamente presa a modello teorico dall’(a)sinistra di ogni parte del mondo. È presentata come l’alternativa a una impostazione liberista mentre di fatto combacia con l’impianto marginalistico-neoclassico. Il keynesismo, nella realtà, è uno strumento utile ad alimentare una dicotomia presunta, o comunque non caratterizzante, il modo di produzione del capitale, ossia quella tra stato e mercato. Se i neo-liberisti individuano nel primato del mercato e nelle scelte individualiste la possibilità di un miglioramento del benessere generale, Keynes si limita a sottolineare come un intervento dello stato (borghese) possa determinare effetti simili. La dicotomia stato/mercato così presentata finisce per nascondere esplicitamente una delle duplicità basilari del modo di produzione del capitale – “lavoro salariato/capitale” – che determina nel suo svolgimento contraddittorio la lotta tra classi. Questo testo è stato elaborato rifacendosi alla maniera dell’Anti-Dühring di Fredrich Engels, e ha il preciso scopo di mostrare come la visione di Keynes sia del tutto incompatibile con il marxismo, e viceversa…
Crisi globale. Il capitalismo e la strutturale epidemia di sovrapproduzione
Carla Filosa, Gianfranco Pala, Francesco Schettino
Libro
editore: L.A.D. Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 212
Crisi! Il termine è molesto e pervade la nostra quotidianità, disattivando desideri e progetti. Il suo nucleo fondante è la sovrapproduzione. La gestione delle classi dominanti dell'ultima lunga crisi globale, almeno dagli anni settanta sino alla Covid19, è paradigmatica. Attacchi a livello planetario al salario sociale, alle condizioni di lavoro, in altri termini riduzione del potere d'acquisto e dei diritti delle classi indigenti, sono i risultati più evidenti. Al momento nulla sembra in grado di contrastare questa tendenza endemica, ma l'analisi scientifica induce a fondato ottimismo: la Storia si incaricherà di superare il modo di produzione capitalistico non appena il suo procedere materiale sarà portato a maturazione.
L'ombra senza corpo. Marx: natura, materia, intelligenza
Gianfranco Pala
Libro: Libro in brossura
editore: La Città del Sole
anno edizione: 2019
pagine: 394
Marx, in merito alla stoltezza di molti "economisti" cita Percy Ravenstone sul risultato della "guerra contro la rivoluzione francese" che ha trasformato "alcuni imbecilli in professori di economia politica". Antonio Labriola scriveva che un autentico marxista non "sbanda", e se si pente è perché non è mai "passato attraverso Marx"; e Lenin inveiva contro il "dilettantismo" della superficialità borghese che è totalmente incurante del fatto che occorra un serio impegno di carattere "professionale". Una "intelligenza generale", che in termini universali dell'umanità è una forma evoluta delle alte conoscenze raggiunte dalla mente umana: "lo sviluppo del capitale fisso è diventato forza produttiva immediata incorporata e racchiusa nel nuovo sistema automatico di macchine": per cui Marx stesso coniò per esso il rammentato splendido e sorprendente concetto di "produttività morta". Nel sistema dominante della borghesia capitalistica, anche quelle elevate e durature capacità lavorative umane sono ridotte a merce: per i padroni "diventano" capitale variabile anche le conoscenze sviluppatesi nel sapere umano, nei cervelli e menti pensanti dei lavoratori...
Monsignor Giovanni Pisanu. Un vescovo e un padre premuroso per tutti
Gianfranco Pala
Libro: Libro in brossura
editore: Ass. don Francesco Brundu
anno edizione: 2018
pagine: 200
Prefazione di Angelo Becciu.
Propriamente salario sociale di classe. Critica delle mistificazioni del valore della forza-lavoro
Gianfranco Pala
Libro
editore: La Città del Sole
anno edizione: 2018
pagine: 110
Il governo del capitale, qualunque sia la sua denominazione (democratico, fascista, liberale, ecc.) può mantenersi solo attraverso menzogne, sviamenti, dilazioni, svuotamento di contenuti, ecc., contro la realtà in trasformazione. Le classi subalterne perdono così ogni capacità di lotta, nella deviazione dalla ineliminabile conflittualità gestita nell’impedimento di elaborazione teorica dei mutamenti del nemico di classe. Non potendo rivendicare il valore della forza-lavoro, nell’illusione di un salario equo e nell’esclusione lavorativa (eliminazione “tecnologica”, robotizzazione, ecc.), le classi lavoratrici non riescono più a difendere un loro reddito, riversando la responsabilità della perdita di “dignità” sull'immigrazione. La falsa “ripresa” dell’accumulazione italiana si attua invece proprio sul salario sociale di classe, come solito espediente capitalistico di fuoriuscire dalla sua crisi attraverso l’intensificazione dei ritmi lavorativi per gli occupati, e la riduzione dei costi a colpi di licenziamenti e di massa.
Liber chronicus e visite pastorali. Pattada-Bantine 1911-1976
Libro: Libro in brossura
editore: Ass. don Francesco Brundu
anno edizione: 2016
pagine: 136
Il programma minimo. Per la classe e i comunisti in una fase non rivoluzionaria
Gianfranco Pala, Enzo Gamba
Libro: Copertina morbida
editore: La Città del Sole
anno edizione: 2015
pagine: 150
Enzo Gamba (Bergamo, 1952) e Gianfranco Pala (Roma, 1940) - insieme al Collettivo dell'Associazione marxista Contraddizione - analizzano i criteri per la definizione di un programma per la classe proletaria e i comunisti in una fase non rivoluzionaria, reputato e definito minimo giacché è impensabile raggiungere al momento la costruzione della società comunista (ma nemmeno la transizione al modo di produzione socialistico); obiettivi questi ultimi che competono al programma massimo del comunismo. La distinzione fra un programma strategico comunista e uno tattico, di rivendicazioni così "minime" che sono tutte interne alle regole capitalistiche borghesi, ma che nonostante ciò risultano irrealizzabili con i rapporti di forza esistenti, è centrale per dare significato ed efficacia all'azione della classe e dei comunisti nella perdurante fase non rivoluzionaria, in attesa di tempi meno bui. Data la mancanza di conoscenza dell'analisi marxiana da parte di molti fra quelli che oggi continuano ad opporsi al capitale nonostante le enormi difficoltà, sono importanti le appendici, che includono la Critica al programma di Gotha di Marx, perché quel movimento socialdemocratico aveva elaborato una strategia operaia con un programma inadeguato, e la critica di Engels all'opportunismo che affiorava nell'incoerente programma del partito operaio tedesco di Erfurt. Marx e Engels chiamarono "minimo" il Programma del partito operaio francese del 1880, scrivendone le considerazioni introduttive...
Pierino e il lupo. Per una critica a Sraffa dopo Marx. Ovvero come fu che Pierino S salvò il lupo marxicano dai fucili dei cacciatori epperò lo fece rinchiudere...
Gianfranco Pala
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 176
Pierino e il lupo narra, in forma di favola economica, del discutibile rapporto tra Sraffa e Marx. La favola critica e contrasta il tentato "scippo" del marxismo da parte della tendenza sraffiana. Le prove portate per sostenere questa critica sono numerose, e chiedono solo di essere smentite. A maggior ragione è implicitamente respinta l'emarginazione del marxismo perpetrata dal pensiero economico dominante. Ai lettori non specialisti si chiede solo la conoscenza generale della tematica, affinché si pongano come osservatori esterni di questo dibattito. Essi potranno forse non concordare con tutta la narrazione - e con la "morale della favola". Ma è necessario che tra loro si insinui il dubbio e la critica. Chi si dispone a criticare la "scienza triste" dell'economia, è anche meglio disposto verso l'umorismo. L'ironia con cui sono rappresentati nella favola gli studiosi criticati, dunque, non sminuisce per questo il rispetto scientifico che meritano. Anzi, vuole essere uno stimolo al contraddittorio. "Lo scherzo può menar al serio" (Erasmo da Rotterdam). "Non bisogna lasciarsi proibire di ridere di cose serie. Si può parlare di cose serie in tono faceto" (Bertolt Brecht).