Libri di Francesca Belloni
Hinterland. Architetture ibride per teatri impropri
Francesca Belloni, Tommaso Brighenti, Elvio Manganaro
Libro: Libro rilegato
editore: Libria
anno edizione: 2024
pagine: 152
L’idea era semplice. Ricostruire il tessuto sociale lacerato dalla pandemia facendo leva sul molteplice teatrale che Guido Canella, a partire dalla fine degli anni Sessanta, aveva dislocato a corona intorno al capoluogo lombardo. Come nelle fiabe o nei miti, in quei giorni coltivavamo la certezza che solo teatro e infanzia possedessero la formula per restituire forza transitiva a quelle epiche macchine primordiali. Perché il teatro serve all’architettura più di quello che l’architettura serve al teatro. Perché se la missione teatrale è l’esperienza della vita attraverso il teatro, per chi si occupa di architettura, la missione teatrale è l’esperienza dell’architettura attraverso il teatro.
Falso movimento. Progetti e architetture tra cambiamento e fissità
Francesco Bruno, Francesca Belloni
Libro
editore: Libraccio Editore
anno edizione: 2021
pagine: 272
"Falso movimento" raccoglie, accanto a saggi di carattere teorico e analitico sull'architettura e la città, i risultati di numerosi progetti sviluppati in ambito accademico. All'interno del più complesso scenario delle trasformazioni in atto, questa raccolta tenta di riconoscere le linee strutturali di un progetto che aspiri a definirsi come momento di costruzione della città. In tal senso, i saggi e le proposte contenute nel volume sono intese come alternativa critica ai modi correnti di edificazione della città contemporanea, nel tentativo di ricomprendere in un nuovo disegno le differenti trame che a tratti riaffiorano nel tessuto continuo dell'edificato urbano o del territorio.
Ora questo è perduto. Tipo, architettura, città
Francesca Belloni
Libro
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2020
pagine: 168
Ripercorrendo la storia della trattatistica da Vitruvio fino al periodo illuminista per approdare al "dibattito tipologico" italiano degli anni Sessanta e Settanta, si tenta qui di far luce su alcuni indispensabili strumenti critici per indagare il tema del rapporto tra tradizione e modernità, rapporto che, nello specifico, implica la definizione stessa di che cosa sia l'architettura e su cosa si costruisca il sapere architettonico in relazione alla nozione di tipo e allo studio della tipologia. Sebbene le differenti interpretazioni e il presunto ruolo operativo degli studi tipologici possano sembrare privi di una immediata attualità, se non addirittura ridotti a una consuetudine accademica, si ritiene infatti ancora utile interrogarsi sul ruolo che essi hanno avuto e possono tuttora avere in relazione alla pratica architettonica e agli obiettivi dell'insegnamento. Ciò soprattutto in vista di una lettura critica capace di stabilire il valore degli strumenti utilizzati di fronte alla condizione dispersa della città contemporanea.
Aldo Rossi. La scuola di Fagnano Olona e altre storie. Atti della Giornata di studi (Fagnano Olona, 28 novembre 2015)
Libro
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2017
pagine: 296
Il volume raccoglie gli atti della Giornata internazionale di studi "Aldo Rossi. La scuola di Fagnano Olona e altre storie", svoltasi nel novembre del 2015 presso la Scuola elementare Salvatore Orrù di Fagnano Olona, una tra le prime opere costruite di Aldo Rossi. Il libro si presenta come una raccolta di saggi variamente articolati, in cui la scarna presenza delle immagini permette alle parole di aprire strade e raccontare storie, anche quelle inattese e inaspettate, con la certezza che nella vita, come in architettura, "se sappiamo ciò che cerchiamo non sappiamo se cercavamo solo quello".
Territori e architetture del fiume
Francesca Belloni
Libro
editore: Lampi di Stampa
anno edizione: 2009
pagine: 272
Se il problema della città contemporanea è la perdita dei luoghi dell'abitare e l'incognita sembra risiedere non tanto e non solo nel singolo edificio quanto piuttosto nelle relazioni tra le parti - cioè nel rapporto stesso tra architettura e città -, la possibilità di indagare tali nessi attraverso le architetture costruite e i loro caratteri insediativi motiva lo studio della Valle del Ticino. Si assume la regione ticinese come area vasta rispetto a cui istituire un rinnovato punto di vista all'interno del quale la complementarietà dei piani territoriali, la giustapposizione delle fabbriche e la definizione costruttiva delle architetture siano ancora capaci di stabilire chiari rapporti compositivi, di costruire cioè una alternativa non solo reale, ma vera alla condizione della città contemporanea. La regione ticinese, dal Verbano fino al Po, incarna una sorta di ricomposizione di senso, di come la città potrebbe essere in ogni luogo; la struttura insediativa del Ticino, costituita da molteplici elementi che sperimentano il tema dell'edificazione architettonica del terrazzo fluviale, mostra una permanente identità dei luoghi e una resistente dipendenza dei caratteri della costruzione dalla morfologia dei siti. La ricerca del dato originale, materializzato nella rete di segni fisici che nel tempo ha costruito l'identità della valle, permette di individuare i nessi sintattici esistenti tra le singole parti e di costruire un unico grande testo ove ricollocare trame, tracciati e edifici.