Libri di Flavia Gherardi
Con parole sciolte. Lirica e narrazione dopo il modernismo
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2016
pagine: 296
"Con parole sciolte" indaga le contaminazioni tra prosa e poesia che hanno caratterizzato la letteratura del Novecento. La riflessione è orientata sia ai fondamenti teorici della distinzione formale tra il registro narrativo e quello propriamente lirico, sia alla natura degli sconfinamenti - occasionali o con derive autonome e modellizzanti - che hanno determinato, soprattutto nel corso del Novecento e oltre: liricizzazioni della prosa nel romanzo e nella forma breve; l'evolversi di generi ibridi come il poème-en-prose, in Francia e altrove; la presenza, ancora in molta poesia contemporanea, di moduli prosastici e narrativi in strutture liriche tradizionali.
«Un cuerpo parecemos y una vida». Doppie identità nella narrativa spagnola del secolo d'oro
Flavia Gherardi
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2007
pagine: 315
Il tempo e la fine. Figure della caducità e dell'eternità nella poesia classica e moderna
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2023
pagine: 256
«Al pari di tutte le grandi configurazioni tematiche – quelle che segnano le longues durées della creazione letteraria, poiché si nutrono di emozioni, nozioni e pulsioni profondamente umane – anche il Tempo conta su modalità di rappresentazione e addentellati tematici costanti, così come su variazioni determinate dalle diverse latitudini geografiche e contingenze storiche. Da quando, difatti, l'umanità ha cominciato a plasmare in letteratura, grazie alle iniziative di Esiodo o anche di Omero, le immagini con le quali l'oralità narrava la consapevolezza della propria natura caduca e transeunte, è stato chiaro quanto illusorio fosse per l'uomo aspirare a realizzare il doppio proposito di definire il Tempo e di esercitarne il controllo, con il sogno di eludere la Fine, propria o universale. A non altro rinviano, di fatto, le concrezioni del Κρόνος emergenti dalla teogonia ellenistica in fusione con il Saturno del folklore romano: il dio divoratore esiodeo, di matrice cosmica (cristallizzato nella memoria collettiva dalla perturbante rappresentazione goyesca), passa a regolare le stagioni della produzione agricola romana e, nel farlo, unisce microcosmo e macrocosmo, ponendosi a garanzia di rinnovamento ciclico, post mortem, di tutto. Proprio la doppia tensione che da quella coscienza deriva – di acquisizione e di perdita al contempo – struttura la relazione psichica che l'io intrattiene con il Tempo, poiché – lo chiarisce mirabilmente Freud nel suo breve ma illuminante saggio sulla Caducità – essa si alimenta dell'impossibilità di prolungare il piacere oltre il momento della sua insorgenza, del suo presente, in ragione della capacità della psiche di presentirne la fine…». (Flavia Gherardi)