Libri di Filippo Pennacchio
Gianni Sassi fuorigabbia. Pubblicità, grafica, editoria, musica, ecc.
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 364
Pubblicitario, art director, editore, discografico, promotore di eventi: Gianni Sassi è stato tutte queste cose insieme, e anche molto altro. Dalla Cramps ad “Alfabeta”, da Pollution a MilanoPoesia, passando per riviste d’arte sui generis, concerti memorabili e campagne pubblicitarie spregiudicate, Sassi ha attraversato trent’anni di cultura italiana. Lo ha fatto collaborando con artisti e intellettuali fra i più importanti del secondo Novecento, reinventandosi sempre e andando oltre gli steccati artistici e mediali. Soprattutto, come pochi altri è stato in grado di tenere un piede nel mercato e uno in quello dell’avanguardia e delle controculture, spesso puntando a cortocircuitare le rispettive logiche. Gianni Sassi fuorigabbia racconta questo percorso, soffermandosi su alcune sue tappe fondamentali. Insieme, prova a mettere in prospettiva la figura di Sassi, anche per capire se qualcosa del suo modo di fare cultura rimane vivo oggi, a più di trent’anni dalla morte.
Narratologie. Prospettive di ricerca
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2021
pagine: 320
Nel 1969 Tzvetan Todorov parlava per la prima volta di narratologie, di una «scienza del racconto» di là da venire. Mezzo secolo dopo, la narratologia è diventata un campo di ricerca vastissimo, in cui la lezione di “classici” come Gérard Genette, Franz Karl Stanzel e Dorrit Cohn continua ad arricchirsi grazie all’incontro con altri ambiti del sapere. La riflessione sui fondamenti della narratività passa oggi per il confronto con le scienze cognitive, con gli studi di genere, con quelli sulla transmedialità, con l’ecocritica, e non solo. Questo libro, che raccoglie gli interventi presentati durante il primo Seminario permanente di narratologia, vuole testimoniare la vitalità di tale ambito di studi, di un insieme di ricerche di cui poco, finora, è giunto in Italia. L’idea di fondo è che solo aprendosi a prospettive ed esperienze diverse sia possibile ricostruire un sapere narratologico condiviso, all’altezza delle molte sfide che il mondo del racconto – non solo quello letterario – pone oggi ai suoi interpreti.
Eccessi d'autore. Retoriche della voce nel romanzo italiano di oggi
Filippo Pennacchio
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 212
Onniscienza, narratori-personaggio che esorbitano dai loro confini, autori che si mettono in scena apertamente e finzionalizzano la propria vita, che posano da saggisti o si dislocano in Rete. Sono tutti fenomeni che caratterizzano la narrativa italiana più recente e che ruotano intorno allo stesso presupposto, vale a dire all’esibizione di chi racconta, al protagonismo delle voci narranti e agli eccessi degli autori alle loro spalle. A partire dallo studio di alcuni fra i romanzi più importanti pubblicati in Italia negli ultimi dieci anni, questo libro passa in rassegna le principali strategie narrative attraverso cui tale tendenza prende corpo e le retoriche della voce che ne sono alla base. Nel farlo, prova a riflettere sul perché della loro diffusione, collocando i romanzi presi in esame sullo sfondo di una serie di mutamenti relativi non soltanto alla contemporaneità letteraria più stretta, ma anche allo spazio transmediale in cui i testi si muovono oggi e all’idea di racconto che sempre più si sta imponendo.
Il romanzo global. Uno studio narratologico
Filippo Pennacchio
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2018
pagine: 294
A partire dai primi anni Duemila si è molto discusso dei rapporti tra letteratura e globalizzazione, e più nello specifico delle trasformazioni cui il romanzo è andato incontro a seguito dei mutamenti socio-culturali ed editoriali avvenuti a livello mondiale negli ultimi decenni. Come si configura il romanzo in un'epoca in cui i confini - anzitutto quelli virtuali e simbolici - sembrano essere costantemente rinegoziabili? Esiste qualcosa di simile a un romanzo-mondo, nato in funzione del mercato globale e che prescinde da ogni sorta di localismo? Quali sono, poi, le forme narrative oggi più diffuse, riscontrabili in testi provenienti dalle latitudini più diverse? Il romanzo global prova a rispondere a queste domande attraverso l'analisi narratologica di alcuni testi esemplari della contemporaneità. Dalle Bienveillantes a 2666, da Disgrace a Infinite Jest passando per Les Particules élémentaires e The Corrections, il tentativo è quello di ragionare sulle principali configurazioni morfologiche del romanzo contemporaneo, e insieme di riflettere sul rapporto tra i romanzi in questione e i loro lettori.
What fun life was. Saggio su «Infinite Jest» di David Foster Wallace
Filippo Pennacchio
Libro: Libro in brossura
editore: Arcipelago Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 190
Celebrato e snobbato, molto discusso ma poco letto, spesso trascurato dalla critica, il ponderoso "Infinite Jest" di D. Foster Wallace, fu salutato come "il monolite kubrickiano della letteratura giovane". Di quest'"opera spettacolare", stupefacente nella sua immensa ispirazione, illuminante nella sua profonda, disarmante tristezza", il volume di Filippo Pennacchio indaga sia le implicazioni storiche che i risvolti formali e strutturali.
Tempora. I tempi verbali nel racconto. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2023
pagine: 230
I tempi verbali sono uno degli elementi che più a fondo condizionano la narratività di un testo. Da essi dipende il modo in cui gli eventi si dipanano, come i personaggi prendono forma e i contenuti di una storia arrivano a chi legge. Ma la scelta di un certo sistema di tempi verbali può anche legarsi a una poetica, tradire un’ideologia o configurarsi come una reazione - consonante o dissonante - rispetto al contesto culturale e mediale in cui si scrive. I saggi raccolti in Tempora provano a ragionare su queste e altre questioni, confrontandosi con diversi tipi di testo: dai classici della narrativa ottocentesca ai romanzi ipercontemporanei, dalle opere poetiche ai graphic novel. Nel far questo, integrano la prospettiva narratologica con idee e strumenti provenienti da altri ambiti di ricerca, fra cui la traduttologia, gli studi mediali, la stilistica e la storia letteraria. Ne emerge un quadro sfaccettato ma coeso, che nel suo insieme suggerisce la vitalità di un approccio al racconto che cerca di coniugare in modo virtuoso critica e teoria.