Libri di Fernando Orlandi
I talebani. Storia e ideologia
Giovanni Bensi
Libro
editore: Luni Editrice
anno edizione: 2021
pagine: 80
Chi sono i Talebani? Quali sono le radici ideologiche e teologiche del movimento che il 15 agosto 2021 ha conquistato Kabul dopo vent’anni di occupazione militare guidata dal più forte esercito del mondo? Quanto sono cambiati dal primo Emirato sconfitto dopo la guerra seguita alla strage delle Torri Gemelle del 2001? In una lunga postfazione, Giuliano Battiston ed Emanuele Giordana, due giornalisti che da anni viaggiano in Afghanistan per raccontarlo, tracciano invece il tragitto talebano a partire dalla fine dell’Emirato e in particolare dal 2003, quando i Talebani si riaffacciano prepotentemente sulla scena. Ne descrivono lo sforzo per presentarsi come un movimento nazionale e sovra tribale che si stacca dal globalismo jihadista e si riallaccia alla tradizione dei conflitti coloniali combattuti per cacciare gli stranieri.
L'ultimo giornale dell'imperatore
Robert Musil
Libro: Libro in brossura
editore: Reverdito
anno edizione: 2019
pagine: 254
Nell'anno finale della Grande Guerra il comando supremo austro-ungarico diventa consapevole della necessità di disporre di un efficace e bene organizzato apparato di propaganda indirizzato alle proprie truppe. Così, nel marzo 1918 il viennese Quartiere della stampa di guerra incarica Robert Musil, che a Bolzano aveva già diretto la Soldaten-Zeitung, di dirigere il nuovo settimanale "patriottico" Heimat. Il progetto è oltremodo ambizioso: in aggiunta all'edizione tedesca dovranno essere pubblicate altre edizioni nelle principali lingue dell'impero. Non verrà portato a compimento, poiché vedono la luce, sempre dirette da Musil, solo le edizioni in lingua ceca, croata e ungherese. Obiettivi di Heimat sono la pubblicazione di servizi periodici sulla salute economica e militare della Duplice monarchia e la lotta contro le correnti disfattiste che attraversano il corpo dell'Impero, nutrite dal recente mito della rivoluzione d'ottobre. È un giornale che si propone di dare risposte e instillare nei cuori la fiducia nella prossima, sicura vittoria. Il lavoro di Musil ad Heimat è un'ulteriore dimostrazione della sua voracità onnivora: ogni esperienza, ogni vicenda della sua vita sono degli affluenti, anche minimi, del grande flusso rappresentato dalla sua opera maggiore, l'Uomo senza qualità. Tutto vi confluisce. Heimat cessa le pubblicazioni con il crollo dell'Impero austro-ungarico e questo volume, in prima edizione mondiale, raccoglie una antologia dei testi pubblicati.
«Qualcosa di immane». L'arte e la grande guerra
Maurizio Scudiero, Fernando Orlandi, Massimo Libardi
Libro: Libro rilegato
editore: Silvy
anno edizione: 2012
pagine: 285
Tra i molti modi in cui si può definire la grande guerra vi è anche "la guerra delle avanguardie". Il periodo che ne precede lo scoppio vede il radicale mutamento dello statuto sociale degli artisti e apre l'epoca dei movimenti organizzati e dei manifesti. Espressionismo, Cubismo, Futurismo, Vorticismo, e la complessa galassia delle avanguardie russe definiscono le proprie poetiche prima del 1914 e in questa stagione hanno le proprie radici Dadaismo e Surrealismo. Molti degli esponenti delle avanguardie si arruolarono entusiasticamente e molti di loro caddero nelle trincee della vecchia Europa. Ma soprattutto dipinsero e raccontarono la guerra con i linguaggi delle arti figurative, dando luogo a una produzione artistica che non ha l'eguale in nessun altro conflitto. "Qualcosa di immane" racconta la grande guerra attraverso un imponente apparato iconografico. Il punto di partenza sono i pittori che in qualche modo hanno presagito e raffigurato l'apocalisse che si stava preparando. Sezioni specifiche riguardano i futuristi italiani, l'avanguardia russa e il corpo dei Khegsmaler. Infine una serie di blocchi tematici: i ritratti e gli autoritratti, la vita al fronte, le trincee e i combattimenti, i paesaggi, i feriti, i prigionieri e i profughi.
Mitteleuropa. Mito, letteratura, filosofia
Massimo Libardi, Fernando Orlandi
Libro: Copertina morbida
editore: Silvy
anno edizione: 2011
pagine: 230
La Mitteleuropa è un termine che ricorre frequentemente nelle pagine culturali dei giornali. Il termine però è ben lontano dal designare qualcosa di preciso: designa piuttosto un che di sfuggente, di inafferrabile, di avvicinabile solo per approssimazioni. Cos'è la Mitteleuropa? Molte sono le possibili risposte: un'entità geografica; un'entità politica; un progetto; un ideale regolativo; una comunità intellettuale; una singolarità storica; una storia comune e via di seguito. Ognuna di queste proposte è stata avanzata come definizione della Mitteleuropa, ma nessuna in realtà la definisce in modo congruo e compiuto. Un aneddoto riportato da Peter Pulzer, può dare idea di questa incertezza: "Al vecchio fu chiesta la storia della sua vita. Era nato, disse, a Czernowitz, era andato a scuola a Cernauti, aveva lavorato a Chernovitsy, ed era andato in pensione a Cernivtsy. 'Avete viaggiato molto', disse il suo interlocutore. 'Per niente', replicò il vecchio, 'Ho passato tutta la vita nello stesso posto'". In aggiunta, nella letteratura sulla Mitteleuropa esiste una vischiosità di fondo: alcune interpretazioni considerate a torto o a ragione ormai canoniche, vengono ripetute pedissequamente; e su molte questioni esistono dei giudizi assodati che non corrispondono alla realtà. In generale vi è una notevole riluttanza ad andare alle fonti e verificarle. "Mitteleuropa. Mito, letteratura, filosofia" di Massimo Libardi e Fernando Orlandi è nato dal desiderio di districare questo groviglio.