Libri di Fabiana Redivo
La mia Trieste meravigliosa
Fabiana Redivo
Libro: Libro in brossura
editore: CentoParole
anno edizione: 2018
pagine: 120
È difficile amare Trieste. Bisogna comprenderla a fondo per apprezzarla davvero, per riuscire a vivere in armonia con tutte le sue contraddizioni. Il dolore l’ha indurita. Non fa mai vedere le lacrime. E se per sbaglio vi guarda con gli occhi ancora lucidi di pianto, trova la forza di scherzare per nascondere la sua fragilità.
Come fogli al vento
Roberto Srelz, Fabiana Redivo, Guendal
Libro: Libro in brossura
editore: CentoParole
anno edizione: 2018
pagine: 130
Quattro racconti fantastici di Fabiana Redivo (dalla Saga di Derbeer), Guendal, Roberto Srelz (dalle Cronache di Ostelar).
Il parto dell'anima. Storia di una (stra)ordinaria adozione
Fabiana Redivo
Libro: Libro in brossura
editore: PubMe
anno edizione: 2023
pagine: 183
La storia vera di un’adozione raccontata attraverso le emozioni di chi l’ha vissuta. Scritta in modo semplice e diretto, senza pregiudizi nei confronti delle scelte di nessuno. Va letta con il cuore.
Occhi nella nebbia
Fabiana Redivo
Libro: Libro in brossura
editore: PubMe
anno edizione: 2017
pagine: 160
Notte. Trieste è una città tranquilla. Più o meno. E la nebbia non c'è mai. O quasi. Tutta colpa (o merito) della bora. A volte la signora dei venti tace e la nebbia avvolge ogni cosa. Tra i palazzi eleganti e antichi, creature inquietanti osservano con occhi avidi. E hanno sete... Nella prima parte si narra “Del perché i vampiri non esistono e come fu che il brigadiere Visconti diventò maresciallo”. Nella seconda, introdotta dal titolo “L’eredità della Duse”, veniamo a conoscenza di un particolare fondamentale per la riuscita delle indagini: i tarocchi di donna Assunta ci azzeccano sempre.
Vento sulla scogliera
Fabiana Redivo
Libro: Copertina morbida
editore: PubMe
anno edizione: 2017
pagine: 184
Mentre la radio annuncia l'esplosione di un reattore nucleare a Chernobyl, Agnés riflette sulla propria vita apparentemente perfetta. Maurice è il marito che tutte le invidiano. L'albergo che gestisce con la suocera si trova in un luogo da favola, nei Vosgi. Eppure una sottile inquietudine la tormenta, mettendo a rischio il piccolo mondo felice che ha costruito giorno dopo giorno. Per salvare il suo matrimonio, dovrà affrontare i fantasmi del passato, risolvendo il mistero che avvolge la vita di sua madre. "«Ho fatto un sogno terribile» sussurrò la donna spaventata. «L'incubo di quasi ogni notte da un anno a questa parte. Un vento fortissimo mi trascinava verso una scogliera, portandomi via da Le Loup. Da te. Ero disperata.» Le sollevò delicatamente il mento costringendola a guardarlo negli occhi. «Nessun vento è abbastanza forte da portarti via da me.» La baciò dolcemente sulle labbra e lei si abbandonò al contatto come se non esistesse null'altro al mondo."
La mia Trieste meravigliosa
Fabiana Redivo
Libro: Copertina morbida
editore: PubMe
anno edizione: 2017
pagine: 112
Sorpassati a sinistra da un cassonetto delle immondizie in fuga. Usare nomi in codice per chiedere un caffè al bar. Scattare una foto ricordo a braccetto con James Joyce. Il giallo della pipa scomparsa di Saba. A Trieste, ordinaria amministrazione. Una città stravagante, irriverente e nostalgica, dove puoi trovare Claudio Magris seduto a un tavolino dello storico Caffè San Marco, e incontrare "la contessa" mentre fa la sua promenade quotidiana, impeccabilmente vestita in abiti di fine ottocento o primo novecento. Tutta colpa della Bora. Forse. Forse è questo il segreto del "morbin" triestino, della capacità dei suoi abitanti di camminare contro vento e di affrontare ogni avversità con la battuta pronta. Una Trieste elegante e anticonformista, dal sapore mitteleuropeo e orientale, raccontata in una sorta di guida turistica fatta di ricordi, sensazioni, emozioni e fatti di cronaca.
Lo spadone rubato. I cavalieri della Buriana
Fabiana Redivo
Libro: Libro rilegato
editore: Dri
anno edizione: 2015
Il figlio delle tempeste
Fabiana Redivo
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2015
pagine: 350
Gli Spiriti degli Elementi sono in subbuglio. Durante un'eclissi magica, l'Oscura Soth ha sciolto i vincoli magici che la imprigionavano nella sua Luna e per imporre il suo malefico potere intende servirsi dell'ambizioso Pyrikos-Sakumer, re del Kar-Vultan. Non contenta, la Madre delle Distruzioni insidia perfino la purezza dello Spirito del Fuoco, cercandone l'alleanza contro gli Elementi suoi fratelli. Il primo obiettivo di Soth è quello di eliminare Elias, capitano della Guardia Reale di Harjdia, regina di Afra. Nella stirpe del giovane capitano si nasconde il segreto che potrebbe non solo contrastare l'ascesa di Soth, ma potrebbe addirittura relegarla di nuovo nella sua Luna-Prigione. Per fortuna, Elias può contare sull'amicizia e l'appoggio di Derbeer, il giovane mago talassiano dai molti talenti, senza contare che lo stesso Elias è solo in parte afran e nelle sue vene scorre il nobile sangue degli inafferrabili Figli del Vento. Inizia così la saga di Derbeer dei Mille Anni, un'avventura magica senza precedenti in un crescendo di emozionanti intrighi, duelli magici e guerre.
Trieste meravigliosa. Storie quotidiane della città tergestina
Fabiana Redivo
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni della Sera
anno edizione: 2013
pagine: 122
Scattare una foto ricordo a braccetto con James Joyce. Usare nomi in codice per chiedere un caffè al bar. Essere sorpassati a sinistra da un cassonetto delle immondizie in fuga. E ancora: il giallo della pipa scomparsa di Saba. A Trieste, ordinaria amministrazione. Una città stravagante, irriverente e nostalgica, dove puoi trovare Claudio Magris seduto a un tavolino dello storico Caffè San Marco e incontrare "la contessa" mentre fa la sua promenade quotidiana, impeccabilmente vestita in abiti di fine ottocento o primo novecento. La città del "se no i xe mati, no li volemo" (se non sono matti, non li vogliamo) e del "no se pol!" (non si può!), dove abitano "nagane" (i coatti triestini) e "mati tuti in tiro" (persone "tirate a lucido"). E "mato" non significa solo "matto", ma anche "tizio", chiudendo il cerchio: "se no i xe mati, no li volemo". Una follia collettiva. Tutta colpa della Bora. Forse.